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19 luglio 2011

PERCHE' LA CRISTIANITA' FALSA [NASCONDE] IL NOME DEL CREATORE?

 

cristianità menzogne nasconde nome YHVH


E' ormai provato sia storicamente che documentalmente.. la Chiesa della cristianita' ha NASCOSTO il vero nome del Padre Creatore di ogni cosa, per sostenere la [TRADIZIONE] umana, in adempimento delle parole che pronunciò il Messia oltre 2000 anni fà ai loro "maestri e mentori". La stessa classe farisaica a cui appartengono ancora oggi anche le gerarchie cattoliche evangeliche:

Allora vennero a Yahushua da Gerusalemme dei farisei e degli scribi, e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Poiché non si lavano le mani quando prendono cibo». Ma egli rispose loro: «E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio a motivo della vostra TRADIZIONE? Dio, infatti, ha detto: "Onora tuo padre e tua madre"; e: "Chi maledice padre o madre sia punito con la morte". Voi, invece, dite: "Se uno dice a suo padre o a sua madre: «Quello con cui potrei assisterti è dato in offerta a Dio», egli non è più obbligato a onorare suo padre o sua madre". Così avete annullato la parola di EL a motivo della vostra tradizione. Ipocriti, ben profetizzò Isaia di voi quando disse: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. Invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che sono precetti d'uomini"».



Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti

Città del Vaticano, 2008/06/29

Eminenza/Eccellenza,


La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha inviato la qui allegata lettera contenente alcune direttive sull'uso del 'Nome di Dio' nella sacra liturgia. Diamo il benvenuto a questa guida all'uso di una particolare terminologia per il Nome Divino, in quanto aiuta a prestare attenzione all'accuratezza teologica del nostro linguaggio e all'appropriata riverenza, così forte nella nostra tradizione, al Nome di Dio.


... omissis ...


In Cristo,


Rev. Arthur J. Serratelli, Vescovo of Paterson, Presidente



CONGREGATIO DE CULTU DIVINO ET DISCIPLINA SACRAMENTORUM
Prot. No. 213/08/L


Lettera alle Conferenze episcopali sul 'Nome di Dio'


Eminenza/Eccellenza,


Su direttiva del Santo Padre, in accordo con la Congregazione per la Dottrina della Fede, questa Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ritiene conveniente comunicare alle Conferenze episcopali quanto segue, riguardo alla traduzione e pronuncia, in contesto liturgico, del Nome Divino significato nel sacro tetragramma, ed un certo numero di direttive.

I. Esposizione

1. Le parole della Sacra Scrittura contenute nell'Antico e nel Nuovo testamento esprimono verità che trascendono i limiti imposti dal tempo e dallo spazio. Esse sono la Parola di Dio espressa in parole umane e per mezzo di tali parole di vita, lo Spirito Santo introduce i fedeli alla conoscenza della verità completa ed intera in modo tale che la Parola di Cristo viene ad abitare nel fedele in tutta la sua ricchezza (cf. Gv 14:26; 16:12,15). 
... omissis ...

Riguardo al Nome di Dio, i traduttori devono usare la più grande fedeltà e rispetto. In particolare, è dichiarato nell'Istruzione Liturgiam authenticam (n. 41): in accordo con una immemore tradizionegià evidente nella versione dei 'Settanta' sopra menzionata, il Nome di Dio Onnipotente espresso dal tetragramma ebraico e reso in latino con la parola Dominusdeve essere tradotto in qualunque vernacolo da una parola di significato equivalente [Iuxta traditionem ab immemorabili receptam, immo in (...) versione “LXX virorum” iam perspicuam, nomen Dei omnipotentis, sacro tetragrammate hebaraice [sic] expressum, latine vocabulo “Dominus” in quavis lingua populari vocabulo quodam eiusdem significationis reddatur.”].

Nonostante questa chiara norma(Dottrina di uomini - ndrin anni recenti è invalsa la pratica di pronunciare il Nome proprio del Dio di Israele, conosciuto come santo o divino tetragramma, scritto con quattro consonanti dell'alfabeto ebraico nella forma [testo ebraico: Yod-Hay-Vav-Hay], YHWH. La pratica di vocalizzarlo si trova sia nella lettura dei testi biblici che nel Lezionario, come anche nelle preghiere e negli inni, e ricorre in diverse forme scritte e parlate, come, per esempio, “Yahweh,” “Yahwe”, “Jahweh,” Jahwe,” “Jave,” “Yehovah,” etc. Pertanto, con la presente lettera, è nostra intenzione esporre alcuni fatti essenziali che soggiacciono alla norma menzionata e stabilire alcune direttive da osservare in questa materia.

2. La venerabile traduzione greca dell'Antico Testamento, chiamata Settanta, mostra una serie di appellativi divini tra i quali vi è il sacro Nome di Dio rivelato nel tetragramma YHWH ([Hebrew text: Yod-Hay-Vav-Hay]). Come espressione dell'infinita grandezza e maestà di Dio, fu ritenuto che fosse impronunciabile e perciò [fu sostituito] nella lettura della Sacra Scrittura mediante l'uso di un nome alternativo: "Adonai", che significa "Signore."

La traduzione greca dei Settanta, datata all'ultimo secolo prima dell'era Cristiana, ha regolarmente reso il tetragramma ebraico con la parola greca 'Kyrios', che significa 'Signore'. Poiché il testo della Settanta ha costituito la Bibbia della prima generazione dei cristiani di lingua greca, nella cui lingua furono scritti tutti i libri del Nuovo Testamento, anche questi cristiani dal principio non pronunciarono mai il tetragramma divino (???) Qualcosa di simile succedeva anche per i cristiani di lingua Latina, la cui letteratura iniziò ad emergere dal secondo secolo, come la Vetus Latina prima e la Vulgata di San Girolamo poi, affermano: anche in queste traduzioni il tetragramma era regolarmente sostituito dalla parola latina "Dominum", corrispondente sia all'ebraico "Adonai" che al greco "Kyrios". Lo stesso accade per la recente Neo-vulgata che la Chiesa utilizza nella Liturgia.

..... omissis...

3) Da parte della Chiesa, evitare di pronunciare il tetragramma del nome di Dio ha, perciò, le sue ragioni. A parte il motivo puramente filologico, c'è anche quello di restare fedeli alla [TRADIZIONE] della Chiesa degli inizi, che mostra come il tetragramma sacro non fu mai pronunciato nel contesto cristiano, né tradotto in nessuna delle lingue in cui la Bibbia è stata tradotta.

II. Direttive:

Alla luce di quanto esposto, dovranno essere osservate le seguenti direttive:

1) Nelle celebrazioni liturgiche, nei canti e nelle preghiere, il nome di Dio nella forma del tetragramma YHVH non deve essere NE' USATO NE' PRONUNCIATO. [!!!]

2) Per la traduzione dei testi biblici in lingua moderna, destinata all'uso liturgico della Chiesa, dev'essere seguito quanto già prescritto nel n. 41 della Istruzione ' Liturgiam authenticam', cioè che il tetragramma divino venga reso col suo equivalente Adonai/Kyrios: “Lord”, “Signore”, “Seigneur”, “Herr”, “Señor”, etc.

3) Traducendo, in contesto liturgico, testi in cui siano presenti, uno dopo l'altro, sia il termine ebraico 'Adonay' che il tetragramma YHVH, il primo deve essere tradotto con 'Signore' e il secondo con 'Dio'similmente a quanto avviene nella traduzione greca dei Settanta e nella traduzione latina della Vulgata.

Dalla Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti, 29 giugno 2008

Francis Card. Arinze, Prefetto
Albert Malcolm Ranjith, Arcivescovo, Segretario

------------ FINE DEL DOCUMENTO -------------



Contrariamente a quanto invece è stato scritto dagli antichi FEDELI profeti di Ha'Eloah YAHUVEH e come Lui stesso richiede; questi moderni e ipocriti farisei inducono i popoli all'errore.
Intanto leggiamo cosa è veramente scritto nella Parola di Colui a cui appartiene la Verità e non la menzogna delle 'dottrine' di uomini:


Salmi 86:12 Io ti loderò, Yahuveh, EL Yah, con tutto il mio cuore, e glorificherò il tuo NOME in eterno.

Salmi 91:14 Poich'egli ha posto in me il suo affetto, io lo salverò; lo proteggerò, PERCHE' CONOSCE IL MIO NOME 

Salmi 145:1 Io ti esalterò, o mio Ha'Eloah, mio Re, e BENEDIRO' IL TUO NOME IN ETERNO.

Isaia 42:8 Io sono YAHUVEH; QUESTO E' IL MIO NOME; io non darò la mia gloria a un altroné la lode che mi spetta agli idoli.

Geremia 16:21 «Perciò, ecco, io farò loro conoscere, questa volta farò loro conoscere la mia mano e la mia potenza; sapranno che il mio nome è YAHUVEH.

Geremia 23:27 pensano forse di far dimenticare il mio nome al mio popolo con i loro sogni che si raccontano l'un l'altro, come i loro padri dimenticarono il mio nome per Baal?  (Baal = 'Signore' - ndr)

Zaccaria 13:9 Metterò quel terzo nel fuoco, lo raffinerò come si raffina l'argento, lo proverò come si prova l'oro; essi invocheranno [il mio nome] e io li esaudirò; io dirò: "È il mio popolo!" ed esso dirà: "YAHUVEH è il mio EL!"»

Malachia 1:6 «Un figlio onora suo padre e un servo il suo padrone; se dunque io sono Padre, dov'è l'onore che mi è dovuto? Se sono padrone, dov'è il timore che mi è dovuto? YAHUVEH degli eserciti parla a VOI, o SACERDOTI, che DISPREZZATE IL MIO NOME! Ma voi dite: "In che modo abbiamo disprezzato il tuo nome?"

Lo disprezzate perchè lo avete nascosto e lo disprezzate ancora oggi, perchè usate il termine "Dio" che non è affatto il NOME divino del Creatore, esso è un semplice "appellativo" come Dottore, Ingegnere, Professore, ecc. occultando così per la [TRADIZIONE] umana il Nome Sacro più importante e SOPRA ogni altro nome nell'Universo..!!

Rapaci travestiti da pecore e ipocriti come miliardi ce ne sono oggi nel mondo che si presentano con le parole: "Gesù, Gesù, Signore, Signore, Dio, Dio.." ma dentro sono sporchi e pieni di ogni putridume spirituale.. ALLONTANATEVI DA QUESTI CHE PRONUNCIANO SOLO QUELLE PAROLE.. e vi sviano con le loro FALSE dottrine umane dalla Via della vera Vita eterna..!!

Se volete sapere la Verità su questo tema leggete i seguenti link di approfondimento:




Ha'Eloah Yahuveh ci liberi dalle false sette religiose umane e ci conduca nella Sua Via di Verità.

Così Sia.



19 gennaio 2011

COME SI PRONUNCIA IL NOME DEL CREATORE - 2^ parte

 

YHVH YAHUVEH EL ELOAH


Di solito, più un testo è antico, più esso è considerato autorevole ed affidabile.
Dal momento che la "Settanta" è una traduzione ufficiale dell'antico testo ebraico, e dal momento che essa è notevolmente più antica del testo Masoretico, in realtà dovrebbe essere il testo ebraico Masoretico ad essere stato alterato.

Alcuni studiosi vedono nella differenze tra la Settanta ed il testo Masoretico una dimostrazione del fatto che il testo Masoretico potrebbe essere stato alterato intenzionalmente, con il proposito di screditare il Nuovo Testamento (Patto Rinnovato). Molti studiosi concordano sul fatto che il testo ebraico Masoretico fu elaborato nel corso di molte centinaia di anni (c.ca dal 700 al 1000 d.C.), in un tempo in cui gli ebrei venivano perseguitati in Europa.

Il proposito dichiarato del testo Masoretico era di standardizzare il testo, di correggere eventuali errori che si fossero insinuati nel testo nel corso dei secoli, e infine di standardizzare la pronuncia dell'ebraico, attraverso la definizione e lo sviluppo di un sistema di vocali scritte.

Tuttavia, alcuni studiosi hanno anche suggerito che il testo Masoretico avrebbe avuto un proposito segreto, quello di alterare il testo, e in tal modo indebolire la fede in Yahushua e al contempo rafforzare le tradizioni rabbiniche. 

Ma come viene influenzato tutto questo dalla tradizione rabbinica di nascondere il nome del Padre?

C'è disaccordo tra gli studiosi sul momento preciso in cui avrebbe avuto origine questa pratica, e sul suo perchè, ma alcuni credono che questa pratica cominciò al tempo in cui gli Ebrei andarono in esilio a Babilonia. 

I Babilonesi credevano che il nome del loro dio Marduk fosse così sacro che non dovesse essere pronunciato a voce; e si facevano beffe degli Ebrei per la loro abitudine di usare il nome del Creatore nei saluti e nelle benedizioni quotidiani, (soprannominadoli: YAHOO - ndr). Essi allora smisero di pronunciare il nome del Creatore (Esodo 20:4), per impedire ai Babilonesi di pronunciarlo invano.

La tradizione vuole, di usare il termine “Adonay”, che significa “Signore dei Signori”, al posto del tetragramma durante i momenti di preghiera, e di usare il termine “HaShem”, cioè “il nome” in ogni altra circostanza. 

Secondo la tradizione secolare (non secondo quanto richiesto dal Creatore nella Sua Parola scritta - ndr), il nome divino può essere pronunciato ad alta voce solo una volta all'anno, da parte del sommo sacerdote. Per impedire a chiunque altro di pronunciare ad alta voce il nome divino, questo fu quindi nascosto a tutti tranne che a pochi eletti, e i pochi eletti dovevano trasmettere di generazione in generazione la pronuncia corretta (solo in segreto) per via orale.
I Masoreti collocarono poi i punti vocalici nel teragramma all'interno del testo Masoretico, imponendo al lettore di non pronunciare il nome come esso era scritto, ma di sostituirlo di volta in volta con “Adonay”.

Ciononostante, alcuni studiosi credono che dal momento che l'usanza secolare era di non pronunciare il vero nome, e dal momento che la tradizione imponeva che la vera pronuncia dovesse essere celata a tutti tranne che a pochi eletti, le vocali aggiunte nel testo Masoretico avessero lo scopo di mascherare la vera pronuncia.
Ma se i Masoreti possono aver messo le vocali sbagliate per nascondere la pronuncia del vero nome, e se le vocali inserite nel tetragramma sono lì solo per ricordarci di dire “Adonay” al posto di YHVH, allora quale è la pronuncia corretta del nome del nostro Creatore?

Poiché la pronuncia di una determinata parola ebraica può cambiare a seconda delle combinazioni di vocali e consonanti, sapere con esattezza la corretta pronuncia (visto che le vocali inserite dai Signori della Tradizione sono di parte - ndr) non è certamente cosa semplice. Però ci sono varie ipotesi molto accreditate, tra cui la seguente:
Ricapitolando, la lettera ebraica Yod si pronuncia “yuh”, “ee” o “yee”, corrisponde cioè ad un suono “i”, “ai” o “y”.
La lettera ebraica He si pronuncia “ah”, “eh” o “huh”, ed ha fondamentalmente il suono di un'acca Aspirata;
la lettera ebraica Vav si pronuncia “vuh”, “wuh”, “oh” o “oo”, corrisponde cioè ad un suono “v”, “w”, “o” o “iu”;
l'ultima lettera He si pronuncia “ah”, “eh” o “huh” e corrisponde al suono di un'acca Espirata.

Sulla base di questo spelling, diversi studiosi accettano la seguente ipotesi sulla pronuncia del nome divino:

la prima lettera Yod suona come “yee”,
la seconda lettera suona come “ah”,
la terza lettera Vav suona come “u”,
e la He finale suona come “eh”.

Da qui verrebbe la pronuncia “Yahu-eh”.

Questo nome è spesso scritto in inglese come YAHWEH.
Esistono altre variazioni, e discuteremo di una di esse.
Un'errore comune è cercare di applicare all'ebraico le regole grammaticali dell'inglesedobbiamo ricordare che la grammatica ebraica non è la grammatica inglese: è diversa.
Tuttavia possiamo farci un'idea se consideriamo le parole inglesi “omni” (che significa “tutto”); e “potent” (che significa “potente”); insieme queste due parole si pronunciano “omnipotent”, che ha una pronuncia diversa da quella delle due componenti pronunciate separatamente.

Una popolare variazione del tetragramma è di cominciare con il nome della tribù di Giuda, che è “Yehudah”, o come dicono alcuni “Yàhudah”.
Sottraendo la lettera Dalet che dà un suono “d”, si rimane con “Yehuah” o “Yahuah”.
A questo punto la pronuncia è uguale a quella del Tetragrammaton.
Quale che sia la pronuncia corretta, dobbiamo ricordare di non dare troppa importanza allo spelling di questo nome in inglese.
Non esiste un'unica pronuncia corretta del tetragramma in inglese, dal momento che l'inglese è una lingua pagana, e non è né l'ebraico né l'aramaico. Piuttosto la cosa importante dovrebbe essere imparare a leggere l'ebraico e progredire da quel punto.

Dobbiamo considerare anche un'altra possibilità:
Che non esista affatto un'unica corretta pronuncia del tetragramma?
Genesi 2:7 ci dice che Yahuveh soffiò nell'uomo l'alito della vita:
alcuni suggeriscono che YHVH sia il nostro “respiro della vita”, e che il suono del suo nome ricordi il suono del respiro umano.
Secondo questa spiegazione, lo Yod-He avrebbe forse il suono “Yah”, o il suono dell'inspirare, mentre il Vav-He avrebbe forse il suono “uveh”, cioè il suono dell'espirare.
“Yah-uveh” - (aspira - espira)
“Yah-uvah” - (aspira - espira)
Se questa ipotesi però è quanto di più reale abbiamo, allora una qualsiasi pronuncia “soffice” come in “Yahuveh”, “Yahweh” o “Yahuvah” è teoricamente corretta, poiché tutte queste si avvicinano al suono del respiro umano.

Allora sorge una domanda: Può essere che YHVH consentì che la pronuncia del Suo nome ci fosse nascosta, proprio per vedere come ci saremmo comportati gli uni con gli altri nel mezzo di una tale confusione? Eppure nonostante i secoli passati e i vari tentativi di nascondere il Suo nome, esso è ancora vivo nel nostro tempo attraverso vari e buoni studiosi che ci hanno aiutato a pronunciare bene il Suo nome.

1 Giovanni 4:8 ci dice che YHVH è AMORE, quindi se abbiamo una profonda relazione interiore con Lui, non dovrebbe il nostro cammino riflettere questo stesso amore?

Possa YHVH dare a tutti noi la sua pazienza con noi e questo amore, ad ogni fratello e sorella che cerchi sinceramente di seguire gli insegnamenti del Padre, attraverso la nostra fede nel Messyah, e nel suo nome Yahushua.