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12 gennaio 2019

MESSIANICI CRISTIANI AFFERMANO CHE GESU' E' UN NOME CORRETTO PER IL MESSIA: E' COSI' DAVVERO?

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CHIESA CATTOLICO MESSIANICA

 


   In una recente rivista messianica (di cui non facciamo il nome) è apparso un articolo che si proponeva di affrontare la questione, "è il nome" Gesù "pagano?". L'articolo era chiaramente una difesa dell'uso del nome "Gesù", a dispetto dell'ammissione dell'autore che questo non è il nome "originale" (nome di nascita) dato al Messia (da sua madre ebrea, Miryahm). L'articolo lascia il lettore con l'idea che Gesù è altrettanto valido, se non più valido, di Yshu quando riferito al Messia. E arriva a questa deduzione usando una etimologia diciamo molto distratta e una stentata logica a stendardo di prova, ignorando le prescrizioni linguistiche più serie sulla questione del nome. Il "problema" sollevato da questo articolo è come un inganno secolare progettato per gli incauti increduli, esula invece dal vero problema di base che proviene da un appellativo cabalista/gnostico di maledizione che non è nemmeno un nome "YSHV/Gesù”, ma solo un acronimo di [Y'mach SHemo V'zichro] che significa in ebraico: “Che il suo nome e il suo ricordo siano cancellati per sempre”! 

    All'inizio dell'articolo, l'autore ha dimostrato la difficoltà di traslitterazione dall'ebraico al greco e al contrario la facilità di traslitterazione dall'ebraico all'inglese. Una dettagliata traslitterazione lettera per lettera (dall'ebraico aleph-bet all'alfabeto greco) "traslitterazione" del nome Yahushua al nome greco Iesous è stato portato come prova. Poiché non ci sono suoni equivalenti di molte delle lettere, questa cosiddetta "traslitterazione" diventa in realtà una maldestra traduzione. C'è così poca assonanza tra Yahushua "Gesù" "Eaysooce" (Jesus) che chiamare questa una traslitterazione è un reato anche per la borsa di studio più degradata. Non c'è modo di traslitterare il nome tra queste due lingue! Il meglio che si può fare è quello di tradurre, che è quello che è stato fatto nei Settanta dai suoi traduttori ebraici.

    Il nome Settanta, è tardo-latino (la lingua ecclesiastica della Chiesa romana) da septem+ginta, che allude ai 70 (circa) traduttori che hanno prodotto la versione greca della Tanakh (la bibbia ebraica). Uno studio dell'etimologia della parola "Gesù", da una fonte come il Merriam-Webster Dictionary, rivela che questo nome non deriva direttamente dal greco "Iesous", ma deriva dal latino precoce "Iesu", l'"Y" poi è stato differenziato in "I" fino alla "J" creata verso il 1400 per l'alfabeto usato nella lingua inglese. Così, nel tardo-latino, il termine Iesoû (Yesoo) divenne Jesu, che a sua volta divenne Jesus in lingua inglese. Questo rapporto nell'etimologia viene omesso dall'autore nella sua "apologetica".

    Indipendentemente da ciò, la parola Gesù non ha ascendenza diretta dallo Iesous greco, come è implicito per l'autore, ma nella migliore delle ipotesi deriva dal tardo latino Jesu, un fatto del tutto assente nell'articolo. Tuttavia, tutti i maggiori esperti convinti di questa etimologia, anche con l'anello mancante di cui sopranon riescono a comprendere che essa è un'esca paganizzata per distrarre la nostra attenzione dal vero problema con la parola "Gesù".

    Noi abbiamo in passato usato l'argomento che Gesù è in qualche modo un composto di Je-Zeus (Zeus era il capo "dio" del Pantheon greco), e che vi è certamente un grado di assonanza, con la parola "Je-sus". Abbiamo studiato tale possibilità in ogni ambito, dal momento che è connesso all'idolatria. L'altra questione rilevante è: Qual'è stato o è il nome del Messia datogli da sua madre, Maria, secondo la rivelazione del messaggero angelico a lei?

Il problema non è solamente "se la parola di Gesù è pagana!" Il problema non è come "traslitterare" Gesù in greco! Il problema non è come "traslitterare" Iesous greco in latino! La questione non è neppure come "traslitterare" il Jesus latino in inglese! Il vero problema è come traslitterare il vero nome, Yahushua, dall'ebraico, in altre lingue. Certamente non c'è bisogno di passare attraverso il greco e il latino e poi dal latino in inglese. Perché qualcuno dovrebbe prendere una strada tanto tortuosa per convincere tutti della validità di qualcosa di errato, a meno che non stia cercando in tutti i modi di "provare" la falsa validità, del termine "Gesù?"

    Per traslitterare il nome Yahushua ebreo in qualsiasi lingua, ci limiteremo a pronunciarlo cosi come è: “Yahushua/Iausciua” (*1). Così il suo nome è pronunciato ugualmente sia in ebraico che in tutte le altre lingue - una traslitterazione perfetta. Che cosa potrebbe essere più semplice? Se Gesù invece è una parola meticcia-pagana e una maledizione ebraica sul vero nome, allora ciò che più conta è il fatto che Gesù NON E' AFFATTO IL VERO NOME del Messia di YHVH, la cui storia è registrata nel Patto rinnovato o nuovo Patto!

  I nomi propri non vengono tradotti da una lingua ad un'altra, se è possibile traslitterarli. In caso di impossibilità di traslitterare con precisione un nome proprio (come è il caso di traslitterazione dall'ebraico al greco), allora è ancora possibile insegnare come pronunciare correttamente il nome del Messia, similmente al modo in cui le persone che parlano inglese possono imparare a pronunciare correttamente la parola spagnola "Chihuahua" o la parola francese "curriculum". Allora hanno solo bisogno di qualcuno che conosce la pronuncia corretta per insegnarglielo.

    Il cambiamento del nome del Messia da Yahushua a Gesù (un errore di traduzioneserve certamente allo scopo di offuscare la sua vera identità ebraica e il suo ministero ebraico. Il ministero vero di Yahushua il Messia è ed è stato inizialmente ed esclusivamente dedicato alla ricerca delle "pecorelle perdute della casa d'Israele". La storia, sia religiosa che laica, è stata che la "Chiesa occidentale e orientale" ha fatto un grande sforzo per prendere le distanze dalla vera natura, le origini, e lo scopo di questo messia ebraico!

  La “laurea ad-honorem” ad articoli, come quello citato all'inizio di questo post, sono soggetti a un paradigma intellettuale di 'eisegesis' rifilato come esegesi dottrinale. Se questo rappresenta la comprensione "migliore", queste persone hanno dei seri problemi, e sono assolutamente inadeguate a essere lo strumento per realizzare il loro progetto di restauro del Regno Unito di Israele. 

    Non è una sorpresa che molti "religionisti", cioè le persone che vogliono portare il nome "Gesù" pagano agli ebrei per convincerli, non hanno chiaramente una buona conoscenza di molti problemi che affliggono l'unità in quei luoghi della Palestina. La Cristianità è stata nella corruzione spirituale troppo a lungo, e sarà un processo molto difficile per lei scartare il bagaglio pagano pieno di errori che porta con sé e con cui ha ubriacato le nazioni della terra come è scritto in: Apocalisse 17:2 “I re della terra hanno fornicato con lei e gli abitanti della terra si sono ubriacati con il vino della sua prostituzione”Ma anche gli ebrei hanno un notevole e pesante bagaglio di errate dottrine rabbiniche e talmudiche da scartare come la Cristianità. Anche qui viene in mente la dichiarazione del profeta Oshua (Osea) 4:6 "Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza..".

    Noi non siamo affatto interessati a portare il falso nome "Gesù" agli ebrei aggiungendolo agli errori di Giuda, ci sono già molti gruppi della Cristianità a farlo. Facciamo invece da supporto portando il vero nome di Yahushua Ha'Mashyah (Yahushua il Messia), sia per Efraim che per Giuda: e c'è una grande differenza tra il Gesù storico e Yahushua. La vita eterna delle persone dipende dall'accettazione o dal rifiuto tra il vero e il falso.

    Il nostro Re dei Re è nettamente contrario a perpetuare nei secoli la disinformazione promulgata dai leader delle chiese di una cristianità corrotta spiritualmente che hanno usato i loro pulpiti per diffondere le loro immani apostasie. Il profeta di Israele dice in Geremia 16:19 "O YHVH, mia forza e mia fortezza, mio rifugio nel giorno della tribolazione, le genti verranno a te dalle estremità della terra, e diranno: Sicuramente i nostri padri hanno ereditato menzogne, vanità, e cose in cui non vi è nessun profitto".

    Abbiamo bisogno di esaminare le Scritture da una prospettiva ebraica (non sempre un punto di vista ebraico) al fine di raccogliere tutta la verità e le sfumature degli scrittori ebraici di quei libri per raggiungere l'intesa perfetta delle parole ebraiche di YHVH dentro il cuore delle persone alle quali Egli ha affidato i Suoi oracoli. Quelle persone del tempo non erano affatto le "chiese" occidentali e orientali ma uomini che profetizzavano in nome e per conto di Eloah YHVH. Poi sempre in quel contesto ebraico il Messia scese sulla terra e chiamò a sé quelli che avrebbero portato nel mondo la Parola e i suoi insegnamenti creando delle piccole comunità/famiglie che in lingua ebraica sono nominate Ha'Qahal.

    Prendiamo sul serio l'imperativo in Yahshayahu (Isaia) 58:1"Grida a piena gola, non ti trattenere, alza la tua voce come una tromba; dichiara al mio popolo le sue trasgressioni, alla casa di Giacobbe i suoi peccati".

Noi sappiamo che siamo cittadini del Regno di YHVH e la nostra fedeltà va prima e innanzitutto all'Eloah degli elohim e non a qualsiasi uomo terreno o a qualsiasi denominazione religiosa in terra. Il nostro Kohen Ha'Gadol (Gran Sacerdoteè Yahushua Ha'Mashyah (Yahushua il Messia) e a Lui noi volgiamo i nostri pensieri e il nostro cuore insieme ai suoi 144.000 ministri nel Grande Tempio di YHVH nostro Padre.


*1)

  Yehshua è solo una contrazione di Yahushua in cui manca la "Vav" simbolo dell'uomo per la sua salvezza

  Yahushua invece il nome completo che contiene la Vav simbolo dell'uomo per la sua Salvezza 




07 maggio 2009

PERCHE' IL MESSIA E' MORTO PER NOI?

 


Prima di morire Yahushua disse:
"Tutto è compiuto! E chinato il capo, rese lo Spirito"
(Giovanni 19:16-30)




Tutti i popoli hanno da sempre avvertito la necessità di offrire olocausti e sacrifici per placare le divinità, o elohim in cui credevano, indignate contro di loro a motivo della disubbidienza ai loro comandi. Paura, superstizione e ignoranza hanno costituito gli ingredienti di chi non conosce la Legge di Eloah YAHUVEH.
Speranza e fede sono invece gli elementi di chi tale legge conosce e desidera seguire. Per comprendere a fondo il significato e la grandezza del sacrificio del Suo Messyah e della salvezza ad esso legata, è necessario ripercorrere, per un attimo, la storia del popolo d'Israele.
Il popolo ebraico conosceva la Legge di YAHUVEH e presentava i sacrifici di riparazione da Lui richiesti (Levitico 6:5) perché rimanesse in loro desto il senso di evolvere sempre in meglio e si cercasse in Lui l'alimento della speranza. Andando ancora più indietro nel tempo leggiamo, sempre nella Scrittura, che l'offerta di Abele fu gradita a YAHUVEH perché implicava l'accettazione del principio dell'espiazione (ossia la necessità di riconoscere umilmente le proprie colpe), mentre i frutti di Caino non furono accettati perché con essi egli mostrava di non riconoscere il suo stato di bisogno e la necessità del ravvedimento. La consapevolezza di essere nel bisogno di evolvere secondo norme morali molto più ELEVATE è dunque alla radice del rapporto del Creatore con la creatura sin dall'inizio della sua esistenza. Nel Nuovo Testamento, nella lettera agli Ebrei, questo principio è così riproposto:

"...e secondo la Legge quasi ogni cosa è purificata con sangue e senza spargimento di sangue non c'è remissione"
(Ebrei 9:22)

La morte del Messyah, allora, non avvenne per caso o per un semplice susseguirsi di eventi. Non fù un errore al quale il Figlio dell'uomo dovrà rimediare tornando una seconda volta per fare quello che non gli riuscì la prima. Neppure avvenne solo perché fu decretato da Giudei e Romani, dato che tutto era stato previsto dal Creatore prima ancora della fondazione del mondo (1 Pietro 1:20).
Luca scrive: "Il Messyah doveva morire e risuscitare dai morti" (Atti 17:3). La sua morte è stata, dunque, un evento necessario per il genere umano ed è triste constatare come l'uomo ripaghi tanto amore con superficialità ed indifferenza. Ebene chiarire tuttavia, che il Messyah non "doveva" morire per forza, ma LUI HA SCELTO di farlo per offrire a tutti noi una via di salvezza dal peccato. Egli stesso afferma:

"perché io depongo la mia vita, per riprenderla poi. Nessuno me la toglie, ma la depongo da me"
(Giovanni 10:16)

Yahushua è morto volontariamente, per noi, perché noi potessimo avere unione con il Padre:

"Ha'Mashyah ha sofferto una volta per i peccati, Egli Giusto per gli ingiusti, per condurci a Eloah"
(1 Pietro 3:18)

Egli rappresenta la riconciliazione tra l'uomo e il Padre. Questo vocabolo è l'opposto di "ostilità, inimicizia". Quando tra due parti esiste rottura non c'è dialogo né comprensione. La riconciliazione è la conseguenza della rimozione di tutte le cause che determinano l'inimicizia o l'ostilità. Si viene pertanto a creare un nuovo clima di amicizia.
Nel caso dell'uomo e il suo Creatore, è stato il [TRADIMENTO] (chiamato: "peccato") della creatura a causare la separazione, e l'uomo non potrà mai ristabilire un dialogo con il Padre fintantoché il [Tradimento] non sarà rimosso. Non ci illudiamo, siamo tutti peccatori, nessuno può essere così cieco e presuntuoso da considerarsi talmente bravo e a posto da non avere bisogno del sacrificio della vita del Messyah e della riconciliazione con il Padre. Scrive Giovanni: 

"Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi...se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola non è in noi"
(1 Giovanni 1:8-10)

Buone azioni, amore verso gli altri, partecipazione ai problemi della società, sono tutte cose più che meritevoli, ma non possono farci avere quello che il Messyah ha pagato con il suo sangue.

"..mentre Israele, che ricercava la giustizia non ha raggiunto questa legge.
Perchè? Perchè l'ha ricercata non per fede ma per opere.."
                                                                                           (Rom. 9:31,32)
 
Il prezzo della salvezza è stato dunque altissimo. Ma il risultato meraviglioso se l'uomo accetta questo è: "La liberazione e il riscatto dal [potere] del peccato e della morte". La bontà del Padre e il Suo vero Amore hanno raggiunto l'apice in quanto il Figlio dell'uomo è morto versando la sua vita per la remissione dei nostri errori ed ha pagato il prezzo necessario affinché coloro che lo vogliono siano salvati. Egli è morto perché noi potessimo vivere in Lui: 

"Egli morì per tutti affinché quelli che vivono, non vivano più per loro stessi, ma per colui che è morto e resuscitato per loro"
(2 Corinzi 5:15)

L'uomo è portato a vivere egoisticamente pensando solo ai propri interessi. In questa società vuota, egoista e materialista domina la volontà del singolo e in tutto egli cerca di seguire solo i propri fini, la propria gloria, la soddisfazione dei propri istinti ed interessi. Yahushua trasforma l'uomo e la sua morte è una lezione di umiltà e di coraggio, di compassione e di amore. Attraverso l'ubbidienza al Suo messaggio, l'uomo riesce a mutare le sue disposizioni e a camminare in una nuova VIA di vita, guidato dalle pagine ispirate della Sua Parola vivente e permanente.
Ogni uomo, prima o poi nella sua esistenza, è chiamato ad emettere un giudizio su ciò che ha fatto Yahushua Ha'Mashyah. Ognuno di noi prende per un attimo il posto di Pilato e giudica il Figlio di EL Yah. Davanti a noi c'è la Sua vita, il Suo messaggio teso a sensibilizzare e ad educare il nostro spirito, i Suoi miracoli che testimoniano la sua Divinità. Ora siamo noi ad ucciderlo per la seconda volta con la nostra superficialità, con la nostra incredulità, con il nostro comportamento troppo spesso incoerente.
Se continueremo a vivere tenendolo lontano dal nostro cuore e dal nostro spirito, con le nostre scelte, è come se lo stessimo uccidendolo un'altra volta, inchiodandolo sul legno con i chiodi del nostro disinteresse. Se invece ci accosteremo con un cuore davvero umile e pronto ad imparare da Lui, allora significherà che il Suo sacrificio non è stato vano e potrà inondarci di grazia e amore.

RIFLETTIAMO E TORNIAMO A LUI E ALLLA VERA SPIRITUALITA'.