19 gennaio 2011

COME SI PRONUNCIA IL NOME DEL CREATORE - 2^ parte

 

YHVH YAHUVEH EL ELOAH


Di solito, più un testo è antico, più esso è considerato autorevole ed affidabile.
Dal momento che la "Settanta" è una traduzione ufficiale dell'antico testo ebraico, e dal momento che essa è notevolmente più antica del testo Masoretico, in realtà dovrebbe essere il testo ebraico Masoretico ad essere stato alterato.

Alcuni studiosi vedono nella differenze tra la Settanta ed il testo Masoretico una dimostrazione del fatto che il testo Masoretico potrebbe essere stato alterato intenzionalmente, con il proposito di screditare il Nuovo Testamento (Patto Rinnovato). Molti studiosi concordano sul fatto che il testo ebraico Masoretico fu elaborato nel corso di molte centinaia di anni (c.ca dal 700 al 1000 d.C.), in un tempo in cui gli ebrei venivano perseguitati in Europa.

Il proposito dichiarato del testo Masoretico era di standardizzare il testo, di correggere eventuali errori che si fossero insinuati nel testo nel corso dei secoli, e infine di standardizzare la pronuncia dell'ebraico, attraverso la definizione e lo sviluppo di un sistema di vocali scritte.

Tuttavia, alcuni studiosi hanno anche suggerito che il testo Masoretico avrebbe avuto un proposito segreto, quello di alterare il testo, e in tal modo indebolire la fede in Yahushua e al contempo rafforzare le tradizioni rabbiniche. 

Ma come viene influenzato tutto questo dalla tradizione rabbinica di nascondere il nome del Padre?

C'è disaccordo tra gli studiosi sul momento preciso in cui avrebbe avuto origine questa pratica, e sul suo perchè, ma alcuni credono che questa pratica cominciò al tempo in cui gli Ebrei andarono in esilio a Babilonia. 

I Babilonesi credevano che il nome del loro dio Marduk fosse così sacro che non dovesse essere pronunciato a voce; e si facevano beffe degli Ebrei per la loro abitudine di usare il nome del Creatore nei saluti e nelle benedizioni quotidiani, (soprannominadoli: YAHOO - ndr). Essi allora smisero di pronunciare il nome del Creatore (Esodo 20:4), per impedire ai Babilonesi di pronunciarlo invano.

La tradizione vuole, di usare il termine “Adonay”, che significa “Signore dei Signori”, al posto del tetragramma durante i momenti di preghiera, e di usare il termine “HaShem”, cioè “il nome” in ogni altra circostanza. 

Secondo la tradizione secolare (non secondo quanto richiesto dal Creatore nella Sua Parola scritta - ndr), il nome divino può essere pronunciato ad alta voce solo una volta all'anno, da parte del sommo sacerdote. Per impedire a chiunque altro di pronunciare ad alta voce il nome divino, questo fu quindi nascosto a tutti tranne che a pochi eletti, e i pochi eletti dovevano trasmettere di generazione in generazione la pronuncia corretta (solo in segreto) per via orale.
I Masoreti collocarono poi i punti vocalici nel teragramma all'interno del testo Masoretico, imponendo al lettore di non pronunciare il nome come esso era scritto, ma di sostituirlo di volta in volta con “Adonay”.

Ciononostante, alcuni studiosi credono che dal momento che l'usanza secolare era di non pronunciare il vero nome, e dal momento che la tradizione imponeva che la vera pronuncia dovesse essere celata a tutti tranne che a pochi eletti, le vocali aggiunte nel testo Masoretico avessero lo scopo di mascherare la vera pronuncia.
Ma se i Masoreti possono aver messo le vocali sbagliate per nascondere la pronuncia del vero nome, e se le vocali inserite nel tetragramma sono lì solo per ricordarci di dire “Adonay” al posto di YHVH, allora quale è la pronuncia corretta del nome del nostro Creatore?

Poiché la pronuncia di una determinata parola ebraica può cambiare a seconda delle combinazioni di vocali e consonanti, sapere con esattezza la corretta pronuncia (visto che le vocali inserite dai Signori della Tradizione sono di parte - ndr) non è certamente cosa semplice. Però ci sono varie ipotesi molto accreditate, tra cui la seguente:
Ricapitolando, la lettera ebraica Yod si pronuncia “yuh”, “ee” o “yee”, corrisponde cioè ad un suono “i”, “ai” o “y”.
La lettera ebraica He si pronuncia “ah”, “eh” o “huh”, ed ha fondamentalmente il suono di un'acca Aspirata;
la lettera ebraica Vav si pronuncia “vuh”, “wuh”, “oh” o “oo”, corrisponde cioè ad un suono “v”, “w”, “o” o “iu”;
l'ultima lettera He si pronuncia “ah”, “eh” o “huh” e corrisponde al suono di un'acca Espirata.

Sulla base di questo spelling, diversi studiosi accettano la seguente ipotesi sulla pronuncia del nome divino:

la prima lettera Yod suona come “yee”,
la seconda lettera suona come “ah”,
la terza lettera Vav suona come “u”,
e la He finale suona come “eh”.

Da qui verrebbe la pronuncia “Yahu-eh”.

Questo nome è spesso scritto in inglese come YAHWEH.
Esistono altre variazioni, e discuteremo di una di esse.
Un'errore comune è cercare di applicare all'ebraico le regole grammaticali dell'inglesedobbiamo ricordare che la grammatica ebraica non è la grammatica inglese: è diversa.
Tuttavia possiamo farci un'idea se consideriamo le parole inglesi “omni” (che significa “tutto”); e “potent” (che significa “potente”); insieme queste due parole si pronunciano “omnipotent”, che ha una pronuncia diversa da quella delle due componenti pronunciate separatamente.

Una popolare variazione del tetragramma è di cominciare con il nome della tribù di Giuda, che è “Yehudah”, o come dicono alcuni “Yàhudah”.
Sottraendo la lettera Dalet che dà un suono “d”, si rimane con “Yehuah” o “Yahuah”.
A questo punto la pronuncia è uguale a quella del Tetragrammaton.
Quale che sia la pronuncia corretta, dobbiamo ricordare di non dare troppa importanza allo spelling di questo nome in inglese.
Non esiste un'unica pronuncia corretta del tetragramma in inglese, dal momento che l'inglese è una lingua pagana, e non è né l'ebraico né l'aramaico. Piuttosto la cosa importante dovrebbe essere imparare a leggere l'ebraico e progredire da quel punto.

Dobbiamo considerare anche un'altra possibilità:
Che non esista affatto un'unica corretta pronuncia del tetragramma?
Genesi 2:7 ci dice che Yahuveh soffiò nell'uomo l'alito della vita:
alcuni suggeriscono che YHVH sia il nostro “respiro della vita”, e che il suono del suo nome ricordi il suono del respiro umano.
Secondo questa spiegazione, lo Yod-He avrebbe forse il suono “Yah”, o il suono dell'inspirare, mentre il Vav-He avrebbe forse il suono “uveh”, cioè il suono dell'espirare.
“Yah-uveh” - (aspira - espira)
“Yah-uvah” - (aspira - espira)
Se questa ipotesi però è quanto di più reale abbiamo, allora una qualsiasi pronuncia “soffice” come in “Yahuveh”, “Yahweh” o “Yahuvah” è teoricamente corretta, poiché tutte queste si avvicinano al suono del respiro umano.

Allora sorge una domanda: Può essere che YHVH consentì che la pronuncia del Suo nome ci fosse nascosta, proprio per vedere come ci saremmo comportati gli uni con gli altri nel mezzo di una tale confusione? Eppure nonostante i secoli passati e i vari tentativi di nascondere il Suo nome, esso è ancora vivo nel nostro tempo attraverso vari e buoni studiosi che ci hanno aiutato a pronunciare bene il Suo nome.

1 Giovanni 4:8 ci dice che YHVH è AMORE, quindi se abbiamo una profonda relazione interiore con Lui, non dovrebbe il nostro cammino riflettere questo stesso amore?

Possa YHVH dare a tutti noi la sua pazienza con noi e questo amore, ad ogni fratello e sorella che cerchi sinceramente di seguire gli insegnamenti del Padre, attraverso la nostra fede nel Messyah, e nel suo nome Yahushua.




07 gennaio 2011

COME SI PRONUNCIA IL NOME DEL CREATORE - 1^ parte

 

vero nome creatore YHVH pronuncia giusta


In ebraico il nome del Creatore è composto da quattro lettere. Questo nome è spesso chiamato “Tetragrammaton”, cioè parola di quattro lettere.

In ebraico, il tetragramma si pronuncia con le lettere: Yod He Vav He.

Y H V H

Il terzo comandamento dice che “non dobbiamo pronunciare il nome del nostro Creatore invano”, cioè che non dobbiamo pronunciare il Tetragramma invano.
Ci sono tuttavia diverse interpretazioni su quale sia il vero significato di questo comandamento. La tradizione giudaica vuole che il comandamento significhi il DIVIETO di PRONUNCIARE il Tetragramma ad alta voce. Da qui la necessità di sostituirlo con altre parole, come “Adonay” (Signore dei signori) oppure “HaShem” (che significa “il nome”).

In questo studio, spieghiamo perchè questa pratica non sia affatto coerente con le Scritture.

In breve, nell'antica Israele (e nella Torah), gli Israeliti DOVEVANO PRONUNCIARE il nome del Creatore.

In Ruth 2:4 vediamo che il nome del Creatore è usato come saluto quotidiano, e anche come una forma di benedizione.
In Numeri 6:24-26 nella benedizione del Sommo Sacerdote, il Creatore comanda di invocare il suo nome tre volte distintamente, così che il suo popolo possa ricevere la Sua benedizione.
In Salmi 91:14 il Creatore ci dice che BENEDIRA' coloro che CONOSCONO il SUO NOME e che INVOCANO il suo nome.

Ci sono moltissimi altri esempi scritti che spiegano perchè il Creatore vuole che usiamo il suo nome, ma questi dovrebbero bastare a dimostrare il fatto che Egli desidera espressamente che il suo nome sia pronunciato piuttosto che nascosto.
Il nostro intento in questa sede è di spiegare come possiamo pronunciare il tetragramma (Yod He Vav He).

Ad ogni modo, per riassumere: la lettera ebraica Yod (o Yud) si pronuncia “yuh” “ee” o “yee” a seconda della vocale ad essa associata, ma fondamentalmente la lettera Yod produce un suono corrispondente a “i” “ai” o “y”.
La lettera ebraica He si pronuncia “ah”, “eh” o “huh”, e contiene fondamentalmente un suono di acca aspirata.
La lettera ebraica Vav si pronuncia “vuh”, “wuh”, “oh” o “u”, cioè produce un suono corrispondente a una “v”, a una “w” o a una “u”.
L'ultima lettera del Tetragramma He si pronuncia come sopra.

Fra un momento parleremo di come possiamo pronunciare tutti questi suoni insieme (guardare il video) ma prima dobbiamo chiarire che cos'è il testo “Masoretico” ebraico in cui si trova il nome del nostro Creatore.
Il testo ebraico da cui sono tratte tutte le maggiori traduzioni odierne delle Scritture è chiamato testo Masoretico. Esso fu compilato da un gruppo detto dei “Masoreti” nel Medioevo. Il termine Masoreti significa “Signori della Tradizione”.

I Masoreti compilarono la loro versione del testo ebraico all'incirca tra il 700 e il 1000 d.C.
L'ebraico è sempre stato scritto esclusivamente con le consonanti ma come l'inglese, anche l'ebraico è formato sia da consonanti che da vocali.
E proprio come in inglese, la pronuncia di queste combinazioni di lettere può cambiare a seconda delle diverse combinazioni di consonanti e vocali.
Consideriamo ad esempio le diverse pronunce delle parole inglesi through, cough, bough, brought, tough; tutte queste parole contengono la combinazione di lettere “ough” eppure hanno ciascuna una pronuncia diversa. Lo stesso principio si applica all'ebraico.

Il testo Masoretico ebraico fornisce determinate vocali da associare al tetragramma, che ci SUGGERISCONO quale sia la pronuncia del Nome Divino [VOLUTA] dai Masoreti. Gli studiosi hanno versioni contrastanti sul quando e sul come queste vocali siano state inserite, ma se si pronuncia il tetragramma per come è REDATTO nel testo Masoretico, si ottiene come risultato “Yehovah”.

Secondo i "Signori della Tradizione" qui lo Yod con i due punti sotto ha il suono “yee”, la He produce il suono di un'acca aspirata “eh” e qualche volta si ottiene un suono “ho” aggiungendo un ulteriore puntino in alto a sinistra. La combinazione della Vav con la vocale simile ad una piccola T e la He finale produce un suono come “vah”, abbiamo quindi come risultato finale la parola:

YEHOVAH

Tuttavia questa pronuncia Masoretica non è priva di PROBLEMI. il primo problema è che essa richiede l'introduzione artificiosa di un suono “ho” appena dopo la prima lettera “-ah”; un'altro problema è che mentre l'ebraico scritto odierno usa sia consonanti che vocali, le vocali stesse non compaiono mai in forma scritta PRIMA dei testi Masoretici.
Questo vuol dire che il testo Masoretico redatto all'incirca nel 900 d.C. è il primo documento ebraico di cui si ha notizia che usi la forma scritta delle vocali.  

Molti studiosi ritengono che furono gli stessi Masoreti a creare queste vocali scritte, altri credono che i Masoreti stessero cercando di standardizzare la pronuncia dell'ebraico mettendo per iscritto vocali che erano sempre esistite ma non erano state registrate prima di quel tempo, perchè la pergamena era molto cara e scrivere anche le vocali avrebbe comportato un impegno molto più gravoso e costoso.
Comunque sia la spiegazione che se ne vuole dare, resta il fatto che nessun testo ebraico prima del testo Masoretico contiene le vocali in forma scritta.

Ad esempio, i rotoli del Mar Morto furono scritti centinaia di anni prima,  non contengono le vocali scritte, ma solo le consonanti.
 
Accettando l'ipotesi che i Masoreti abbiano trascritto vocali già esistenti e non le abbiano create ex novo, alcuni studiosi si chiedono come possiamo fare a sapere se esse rispecchiano fedelmente la reale pronuncia.

Inoltre, bisogna notare anche il fatto che, in vari punti, il testo dei "Signori della Tradizione" non concilia con un altra antica versione dell'Antico Testamento (scritta circa nel 300-400 a.C.). Quest'altra antica versione è chiamata la "Settanta" (Antico Testamento tradotto in greco). La Settanta fu originariamente commissionata dal sommo sacerdote intorno al 300-400 a.C. come traduzione ufficiale dei rotoli in lingua ebraica usati dai sacerdoti.

Essa fu redatta per essere usata da altri ebrei nel mondo, ed era al tempo stesso molto rispettata e ritenuta molto affidabile. Essendo una traduzione ufficiale, dovrebbe essere una traduzione perfetta dei testi ebraici antichi che erano in uso da parte dei sacerdoti ai tempi della sua redazione, circa 300-400 anni prima del ministero di Yahushua. Quindi, se teniamo a mente che la Settanta è una traduzione "ufficiale" molto più antica di quella dei Masoreti, possiamo notare una serie di cose sorprendenti.

Il Patto Rinnovato (anche chiamato il Nuovo Testamento) cita molti passaggi che non sono presenti nel testo ebraico Masoretico, o che in alternativa sono molto diversi dai corrispondenti Masoretici. Tuttavia questi stessi versetti compaiono nella "Settanta Greca", e di solito sono corrispondenti a quelli riportati nel Nuovo Testamento.
Alcuni studiosi anti-messianici sostengono che dal momento che il Patto Rinnovato (Nuovo Testamento) non combacia con il testo ebraico Masoretico, lo stesso Nuovo Testamento non sarebbe affidabile.
 
Secondo la loro logica, anche se il Nuovo Testamento ha delle corrette corrispondenze con la più antica Settanta greca, poiché esso non combacia con il più recente documento ebraico Masoretico, non può essere ritenuto degno di fede.
Tuttavia, questo criterio è diametralmente opposto a quello usato generalmente per determinare l'accuratezza nei documenti antichi.
Di solito, più un testo è antico, e più si presume che esso sia affidabile.


Fine della prima parte...