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13 aprile 2023

LA GRANDE FAKE DELLA RELIGIONE MONDIALE

LA RELIGIONE E' UMANA E NON IMPOSTA DIVINAMENTE

 

Uno dei molti inganni comuni tra i “credenti” è quello di supporre di “avere già tutto in pugno”, di essere arrivati e di essere in procinto di occupare una casa meravigliosa nei cieli...con strade lastricate in oro, vita da pacchia e ricchezze che non possiamo neanche immaginarci perchè...

stiamo andando in “PARADISO” o dopo la morte o al momento di essere rapiti in cielo...

Questa prospettiva naturalmente potrebbe benissimo essere radicata nei desideri carnali che non possono essere mai soddisfatti...e se tutti quelli che la pensano a questo modo riuscissero ad arrivare in Paradiso, quest'ultimo sarebbe un posto tremendamente noioso, tanto che molti vorrebbero abbandonarlo ed andarsene altrove. Le persone religiose sono indotte a credere di essere molto speciali, di essere “in” mentre gli altri sono “out”, e pertanto di avere diritto al “paradiso”. Che ammasso di stupidaggini, ma questa è la religione.. francamente più si incontrano persone religiose e più veniamo convinti che la religione offre ricovero ad alcune delle anime più egoiste che esistano al mondo. I più egoisti di tutti devono essere i vari Rabbini o Pastori che fanno la bella vita alle spalle del loro “gregge” e distribuiscono il tipo di idee religiose confortanti che le persone vogliono sentire.

Il Mashiyah, d'altro canto, ha sofferto ed ha servito gli altri con i “più ponderosi” temi del Giudizio, della Misericordia, e della Fede ma molti che “sanno tutto del Mashiyah” si aspettano di andare ad incassare grazie a Lui? Si, è ironico, ma la religione ha bisogno di una grande carota succosa per convincere le pecore a restare fedeli al loro programma ed a fare tutte le mosse previste dallo status quo. Tutto il Mondo esiste per dimostrare che Yahuveh è Giusto e Onesto, che Egli è un Padre amorevole che ha il diritto di avere tutto ciò che vuole, questa è la versione reale della Verità. Noi, d'altro canto, possiamo essere o in accordo con Yahuveh oppure usare le nostre idee personali per competere con Lui e crearci i nostri piccoli regni autonomi.

Vivere secondo Giustizia significa che dobbiamo soffrire e se dobbiamo soffrire dobbiamo farlo per la causa della Giustizia e non per qualsiasi altro fine. La Giustizia stessa è la nostra ricompensa. Il Mashiyah ed i suoi Apostoli raggiunsero la grandezza perchè preferirono sopportare le infamie del mondo piuttosto che scendere nel compromesso con le gratificazioni istantanee del mondo.

La religione è incentrata tutta sulla competizione dell'umanità nei confronti di Yahuveh!

Ecco perchè la gente religiosa detesta ascoltare chi gli parla dei limiti della loro religione, queste persone si offendono a causa della loro religione perchè la loro religione è il loro idolo. Gli appartenenti alle religioni della cristianità di denominazione difendono ad alta voce il loro orgoglio identitario, ad esempio gli Avventisti del Settimo Giorno tengono riunioni in chiesa nel settimo giorno (Shabat) e sostengono che il Marchio della Bestia è il culto della Domenica. Per essere dalla parte giusta dovrete essere d'accordo con la loro profetessa Mrs. E.G. White, ma ella scrive pure che alcune persone di colore si sono evolute dalle scimmie (non i bianchi), che gli alberi di natale sono buoni per gli affari se ci si mettono sopra doni (denaro) per la chiesa, e che il Diavolo stesso ha fatto espiazione per il popolo di Yahuveh. Gli avventisti non vogliono sentirsi dire che la loro “profetessa” ha anche detto che la loro chiesa diventerà malvagia al punto di perseguitare tutti i veri credenti (ella ha analizzato tutte le basi).

I Testimoni di Geova difendono vigorosamente il loro Dio Geova pur sapendo che il nome Jehovah è un'invenzione di un monaco Cattolico in vena di combinare guai. I testimoni sono una religione cristiana a base greca che spiritualizza la Torah e adatta la propria versione del Mashyah ad un ideale di status quo di tipo occidentale, proprio come fanno la maggior parte delle sette cristiane “riformate”.

I Pentecostali mettono in scena varie “consacrazioni” religiose per fare apparire se stessi come accolti tra gli amati (la chiesa), tuttavia l'idea di avere una consacrazione che scrive la Torah sul cuore è vista con repulsione dalla grande maggioranza di quelli che si definiscono “pieni di spirito”. In realtà il Brit Chadasha (Patto Rinnovato) non è una religione ma un Patto che ciascun individuo sceglie o rifiuta ed è basato sul Governo e non sulla religione.

La Chiesa Cattolica Romana è stracarica di effigi di Maria e Gesù, che promettono salvezza, ed eleva un semplice uomo a padre spirituale quando in realtà costui non è che un decrepito peccatore, fragile, ignorante, politicizzato, disinformato e pieno di animosità contro il Mashyah di Yahuveh ed il Suo popolo. La chiesa cattolica romana è grande, potente, politicizzata e priva di Torah, i cattolici sono estremamente pronti a difendere la loro identità cattolica ma molto molto restii nel difendere gli insegnamenti della versione originale apostolica e pre-Gentile del Mashyah ebreo.

Le persone religiose spacciano la loro religione con strategie di marketing a vari livelli. Essi vendono le loro idee religiose come se fossero i detentori dell'unica fornitura originale, e che NESSUNO al mondo abbia ciò che loro hanno. La loro menzogna è che TUTTI hanno prodotti “inferiori” ai loro, la loro esagerazione delle loro personali realtà, essi difendono le loro marche religiose e denigrano altre marche quando gli fa comodo. Così accade che le persone religiose si infervorino verso il loro “marchio”, la loro etichetta, per alcuni questo equivale a difendere il loro culto, naturalmente la loro dipendenza dalla religione è radicata soltanto nell'orgoglio e nell'ignoranza.

La religione e la politica sono care ai cuori degli uomini religiosi, Yahuveh è un affronto per i religiosi perchè essi sono in competizione con la Parola di Yahuveh (TORAH) e con il Suo Ha'Mashyah, il mondo è pieno di simili esempi. Prendete una religione qualsiasi, (preferibilmente la vostra) osservatela e troverete una grande discrepanza tra i Kedoshim (gli Eletti/santi) e la frequenza della vostra congregazione locale perchè la religione si preoccupa di soddisfare la carne piuttosto che lo spirito ed il rapporto interiore con Yahuveh. Molti non hanno mai compreso neanche la rivelazione di base del Nome di Yahuveh ma si attaccano ostinatamente alla loro statica teologia religiosa che trova vari modi per ignorare il Nome di Yahuveh e la Sua Parola. Considerate come le istituzioni religiose si pagano certi alti punteggi!

Guardate come la gran parte di chi è religioso spende su di sé, per sé solo, e per propria sola autorità la propria ricchezza religiosa, in questo distanziandosi certamente dalle Scritture. La religione è un abominio per Yahuveh, che non gli è affatto amico, quanti esempi desiderate?

Nonostante questo le persone religiose si considerano seguaci del Ha'Mashiyah e dei grandi profeti di Yahuveh che hanno sofferto per la verità. La religione è roba pericolosa, non importa quale scegliete. Il punto è che Yahuveh merita di essere adorato per Chi Egli E' e per quello che Egli ci ha dato attraverso il Mashiyah secondo la Sua Parola, e non in conformità con le tradizioni umane.

Quante delle tradizioni religiose cristiane che sono direttamente opposte alla Parola di Yahuveh vi serve vedere prima di convincervi di questo fatto?

Perchè ci sono così tanti buffoni inveterati e pastori che guadagnano alle spalle di ciò che Yahuveh ha fatto per noi, tanti maestri spirituali sono anime patetiche che non sanno trovarsi un lavoro onesto, così fanno quel che fanno e dicono alla gente quello che essa vuole sentire, e inducono le persone a divenire dipendenti da loro, piuttosto che da Yahuveh. Generazione dopo generazione di false religioni prosperano perchè le persone non hanno abbastanza interesse per la verità da chiedere direttamante a Yahuveh e studiare la Sua Parola. Esse vogliono un eroe o qualcuno che a loro parere ne sappia un po' di più di loro sul Creatore. Esse dicono dateci un re, poi si fanno per conto loro un re (Pastore, Prete, Maestro, Rabbino), si costruiscono i loro re a loro piacimento, come un vasaio si fa un vaso che gli piace.

Sicuramente la Torah è piena di esempi di uomini che servirono il popolo di Yahuveh, che insegnarono con il loro esempio e che soffrirono per la verità. Sicuramente il mondo ha bisogno di uomini e donne che spieghino e insegnino le cose di Yahuveh e del Suo Mashiyah, il mondo non ha affatto bisogno di uomini e donne che innalzino il loro nome, o diventino essi stessi istituzioni sulla scorta delle loro stesse religioni fatte in casa. La questione è che Yahuveh ha dato il Ruach haKodesh (spirito santo) attraverso il Suo Ha'Mashiyah per guidare il Suo popolo, perciò il Suo stesso popolo non deve dipendere da altri uomini o donne, ma deve accrescersi autonomamente nella pienezza del Mashiyah, nella statura della loro persona spirituale. Tuttavia, molti falsi pastori guardano alle loro greggi e dicono “nessuno è in grado di condurvi tranne me”, questi falsi profeti vogliono i privilegi del comando, una grossa porzione settimanale di attenzione e di potere materiale. Non è interessante come così tanti pastori siano ex drogati, criminali, divorziati, pigroni buoni a nulla che tutto a un tratto hanno ricevuto una “vocazione per il ministero”? Non è interessante come una larga percentuale di Pastori, Rabbini, Maestri e Preti abbia vestito l'abito come risultato di una decisione carrieristica? Non è una vergogna che così tante guide religiose non abbiano alcun desiderio di predicare nulla che vada contro lo status quo? Non è un abominio che molti capi religiosi abbiano conosciuto la Torah, il Mashiyah e i requisiti del Regno dei Cieli ma siano stati costretti con la minaccia di perdere il lavoro a sottomettersi al gruppo dominante o ai programmi dello status quo corporativo? Non è un affronto che la maggior parte dei religiosi della cristianità ed Ebrei conoscano i compromessi ma si rifiutino di santificare la verità?

Yahuveh rivela se stesso ed il Suo Nome a tutti coloro che lo cercheranno, Egli ha mostrato che noi siamo fatti “ad immagine del Adonay”, abbiamo dentro di noi la sua natura, abbiamo solo bisogno di coltivare lo spirito che Egli ci ha dato. Nessuno è così altamente spirituale o così unicamente unto da avere una linea diretta con Yahuveh mentre il resto della gente deve dipendere dalla sua guida. Al tempo di Mosè Yahuveh invitò tutte le genti ad avere un rapporto individuale con Lui, ma esse rifiutarono. Erano pigri, ignoranti e timorosi proprio come la gente d'oggi che vogliono una dose facile di religione per scaricare la responsabilità per la vita che gli è stata data. Dentro al Nome di Yahuveh è contenuta una lezione su ciò che noi siamo in Lui. Il Nome di Yahuveh deve essere pronunciato durante la respirazione mentre inspiriamo ed espiriamo, indicando così che Yahuveh ha dotato ogni Essere Vivente, compresi voi ed io, del Respiro della Vita. Pronunciamo il nome di Yahuveh con rispetto ed onore per il Suo Nome in questo modo:

Per prima cosa mettendovi in posizione seduta; inspirate lentamente mentre pronunciate YAAAAAAHHHH

Poi; espirate lentamente mentre dite UVEEEEEEHHHH

(INSPIRARE) YAH (ESPIRARE) UVEH

Per almeno dodici volte concentrati sul Suo nome

Yahuveh dice che il Suo Nome è Kadosh (Distinto, Santo), ma le religioni dicono qualcosa di molto diverso. I Rabbini ed il capo della Chiesa Cattolica insegnano che il nome di Yahuveh è troppo santo per essere pronunciato, essi evitano di vocalizzare il Nome di Yahuveh e lo sostituiscono con titoli creati dall'uomo e di loro stessa invenzione. I seguaci della cristianità e gli Ebrei Messianici insegnano che NON E' IMPORTANTE invocare il Suo Nome, essi usano i titoli sostitutivi e generalmente accettati delle religioni da cui si sono evoluti. Le religioni esterne al Giudaismo ed alla cristianità adottano gli stessi titoli per le loro divinità sulla base del loro valore religioso, piuttosto che sulla base della verità.

Tuttavia tutti i profeti hanno parlato nel Nome di Yahuveh, hanno dichiarato il Suo Nome e quando i popoli udirono il Nome di Yahuveh c'è stato Amore, Onore, Timore, Fiducia, Speranza e molta confidenza nel Suo Nome, perchè essi conobbero Yahuveh. Il Suo Nome è il Nome al di sopra di ogni altro, Yahuveh è la nostra salvezza e redenzione, ma le religioni dicono di no. L'uomo si è arrogato l'autorità di cambiare ciò che Yahuveh ha detto e rivelato riguardo al Suo Nome. La religione è in competizione con Yahuveh piuttosto che essere obbediente a Lui.

Yahushua stesso disse: "Non chiunque mi dice Signore, SIgnore entrerà nel regno dei cieli ma solo chi fa la VOLONTA' DEL PADRE MIO che è nei cieli".

In verità, in verità.

 

 

28 gennaio 2023

L'INGANNO DELLA PARALLASSE STELLARE - LE STELLE SONO MOLTO PIU' VICINE DI QUANTO SI PENSI

menzogna inganno parallasse stellare stelle non sono così lontane

  LE STELLE SONO PIU' VICINE DI QUANTO TI HANNO INCULCATO NELLA TESTA ATTRAVERSO LA RELIGIONE FANTASCIENTIFICA

 

Le distanze dai vari e numerosi corpi celesti si misurano in anni luce.  Si dice che alcuni oggetti siano abbastanza vicini, per così dire nel nostro spazio del sistema solare, mentre altri si dice che siano lontani miliardi di anni luce.  In parole povere, per determinare la distanza di una data stella, i cosmologi usano una linea di base misurata e triangolano da entrambe le estremità della linea di base alla stella di interesse.  Il risultato finale è la parallasse stellare della stella.  Tuttavia, un certo numero di ricercatori mette in dubbio la validità della parallasse stellare per determinare le distanze dai corpi celesti, suggerendo che le premesse su cui si basa la parallasse stellare non sono affatto certe e sono discutibili.  Naturalmente è in corso come al solito una polemica scientifica che non aiuta affatto la verità effettiva.

 

La parallasse stellare è lo spostamento angolare apparente di un oggetto celeste dovuto a un cambiamento nella posizione dell'osservatore.  Con una linea di base di lunghezza nota tra due osservazioni, la distanza dall'oggetto può essere determinata direttamente.  

 

Osservando la parallasse, misurando gli angoli e usando la geometria, si può determinare la distanza da vari oggetti.  Quando questo è in riferimento alle stelle, l'effetto è noto come parallasse stellare. Le prime misurazioni note di una parallasse stellare furono effettuate da Friedrich Bessel nel 1838, per la stella 61 Cygni, utilizzando calcoli basati sull'ipotesi eliocentrica che la Terra orbita attorno al sole.   

 

Le misure di parallasse “precise” della distanza hanno sempre un errore associato.  Pertanto,   una parallasse può essere descritta come "qualche  angolo +/- qualche errore angolare". Tuttavia, questo "errore di angolo +/-" non si tradurrà direttamente in un errore +/- per l'intervallo, ad eccezione di errori relativamente piccoli. La ragione di ciò è che un errore verso l'angolo più piccolo si traduce in un errore maggiore nella distanza rispetto a un errore verso l' angolo più grande.             

 

Secondo i cosmologi, su scala interstellare, la parallasse prodotta dalle diverse posizioni orbitali della Terra fa sì che le stelle vicine sembrino muoversi rispetto alle stelle più lontane. Tuttavia, questo effetto è così piccolo che non è rilevabile senza misurazioni "estremamente precise"Gli angoli coinvolti in questi calcoli sono estremamente piccoli. Per esempio, 772 secondi d'arco è all'incirca l'angolo sotteso da un oggetto di circa 2 centimetri di diametro (all'incirca le dimensioni di un quarto di dollaro USA) situato a circa 5,3 chilometri di distanza. [La risoluzione angolare dell'occhio umano è generalmente considerata pari a circa 1 minuto d'arco .]         

 

Qui finisce la minima panoramica quasi scientifica della parallasse stellare.  La realtà segue:

 

È un fatto innegabile che il modello eliocentrico copernicano di una Terra in rotazione e in orbita è la premessa (cioè il fondamento indispensabile) dell'universo attuale come presentato dai cosmologi "teorici".  Nelle citazioni che seguono, proprio questa premessa è inseparabile dalla “scienza” della misurazione delle distanze nello spazio. 

 

 

LA PREMESSA COPERNICANA CHE SOSTIENE LA "TEORIA" DEL BIG BANG

 


 

“Le misurazioni astrometriche non solo determinano la posizione degli oggetti sulla sfera celeste (cielo), ma possono anche essere utilizzate per misurare le distanze dalle stelle . Misurando il cambiamento nella posizione di una stella mentre la terra gira intorno al sole, puoi determinare la distanza da quella stella. Questo cambiamento nella posizione [di una stella] [basato su una Terra in orbita attorno al sole] è noto come parallasse di una stella ... L'astrometria è il fondamento su cui si basa quasi tutta l'astronomia... il fondamento dei metodi per determinare le distanze degli oggetti astronomici... (FAME Domande frequenti,  http://www.usno.navy.mil/FAME/faq , p.1, 6-1-01)

 

Quindi, chiaramente ammesso, l'intero concetto che abbiamo delle distanze delle stelle si basa sulla premessa che il modello eliocentrico di una Terra in orbita attorno al sole è un dato di fatto. Altrettanto chiaramente, se questa premessa è sbagliata, allora tutte le presunte distanze dalle stelle sono prive di fondamento. Questa comprensione è vitale per la verità dell'intera questione quando ci si rende conto che quelle distanze "immaginate" sono l'unica cosa che tiene insieme il concetto copernicano in primo luogoUn'altra citazione su questo importantissimo concetto di parallasse come misura delle distanze dalle stelle conferma la dipendenza da una Terra in movimento :        

 

“La parallasse trigonometrica è lo spostamento apparente di una stella vicina rispetto allo sfondo di stelle più lontane risultante dal movimento della terra nella sua orbita intorno al sole ... Se la parallasse di una stella può essere misurata, allora determina la distanza dal stella…." (Infoplease.com, Parallax, http://www.infoplease.com/ce6/sci/A0837583.html , p.1, 5-15-03)

 

Sebbene sia ancora dipendente dal moto della Terra nella sua orbita intorno al sole, la parallasse trigonometrica è valida solo per le stelle vicine e utile solo per le stelle entro 100 parscesUn parsec è definito come la distanza equivalente a 206.265 volte la distanza dalla Terra al Sole, ovvero circa 3,3 anni luce.  Ciò metterebbe 100 parsec a circa 330 anni luce di distanza da una Terra in orbita (praticamente ai nostri gomiti). [Risolvilo aritmeticamente in miglia o chilometri e guarda cosa ottieni. Quindi provalo con la distanza del Big Bang di 15 miliardi di anni luce e avrai un'idea del livello di falso pretesto di esattezza "scientifica" coinvolta qui.]

 

La premessa dell'orbita terrestre continua ad essere il fondamento di tutte le altre tecniche per misurare le distanze di stelle che si affermano essere distanti milioni e miliardi di anni luce, anche se si ammette che il metodo della parallasse trigonometrica è limitato alle stelle "vicine".     

 

“La prima parallasse stellare [quella trigonometrica] fu misurata nel 1838 da Friedrich Bessel per la stella 61 Cygni.  La sua parallasse di 0,3 lo colloca a una distanza di 3,3 parsec o circa 11 anni luce…”.  (Op. cit., Infoplease.com)

 

Potrebbe essere necessario leggerlo due o tre volte prima che capisca... e lo stesso messaggio è standard in tutti i rapporti sull'argomento.  Che messaggio?  Questo inganno pseudo-scientifico del nastro blu che si colloca lì con il meglio che il mondo ha da offrire, ecco cosa! La “scoperta” di Herr Bessel (nel 1838) per la distanza di 61 Cygni basata sulla sua ipotesi di parallasse trigonometrica dei parsec è diventata il riferimento cosmologico standard per le distanze di tutte le stelle “vicine”! Questo nonostante il fatto che il metodo fosse calcolato, e quindi dedotto, dalla convinzione praticamente in tutti i circoli cosmologici di quel tempo che la Terra orbita attorno al sole e si trovasse ai lati opposti del sole ogni sei mesi... diventare un "fatto", ovviamente.  Poiché qualsiasi applicazione accurata della parallasse al calcolo delle distanze dipende interamente dalla posizione dell'osservatore relativa a ciò che viene osservato, la deduzione di Bessel "si basava sulla fede nell'ipotesi eliocentrica" secondo cui la posizione dell'osservatore terrestre cambiava ogni sei mesi di circa 186.000.000 di miglia (il diametro della presunta orbita terrestre). 

 

Al contrario, la parallasse geocentrica è una tecnica che utilizza il diametro della Terra come linea di base. A causa di questa piccola linea di base (8.000 miglia), questa parallasse è utile solo per oggetti vicini come la luna e forse alcuni pianetiPertanto, se la Terra e i suoi osservatori non stanno orbitando attorno al sole, lo standard per le misurazioni della distanza che è arbitrariamente fissato a 206.265 x 93.000.000 miglia sulla base di una parallasse di 0,3 presa da un punto di osservazione distante 186.000.000 miglia dal punto di osservazione precedente... quelle misurazioni possono produrre una distanza che è 23.250 volte maggiore di una distanza calcolata da una Terra stazionaria! (8.000 x 23.250 = 186.000.000 o in altre parole:  8.000/186.000.000 = 23.250)      

 

L'importanza di ciò che è accaduto di rilevante per la vera misurazione delle distanze nello spazio non può essere sopravvalutata! L'unico motivo per cui si è manifestata una parallasse per la stella di Bessel 61 Cygni (0.3) era perché si PRESUMEVA che la linea di base per l'osservatore fosse centottantasei milioni di miglia più lontana della linea di base dell'osservatore sei mesi prima... dando così una linea di base di 186.000.000 miglia invece di 8.000 miglia!     

 

La prova che i calcoli delle distanze delle stelle "vicine" dipendono dall'ipotesi eliocentrica di una Terra in rotazione e in orbita non potrebbe essere più chiara.  Quello che possiamo qui dedurre è una tautologia matematica, pura e semplice: la Terra orbita attorno al sole e fornisce una figura di parallasse che spinge anche le stelle vicine 23.250 volte più in là di quanto sarebbero se fosse usata una parallasse terrestre immobile.  Quindi, le distanze in anni luce derivate da questo gioco di prestigio vengono utilizzate per "provare" che la Terra non può essere stazionaria perché le stelle sono troppo lontane per spostarsi in 24 ore!

 

Usando la parallasse terrestre stazionaria, quanto è lontana la stella di Bessel 61 Cygni? Sulla base di una Terra in orbita, la mise a 3,3 parsec (circa 11 anni luce) di distanza dalla Terra. Sono circa 64.660.000.000.000 (64 trilioni, 660 miliardi) di miglia. Se la Terra non si muove, la sua figura è 23.250 volte più grande e la distanza di parallasse sarebbe c. 2.800.000.000 (2 miliardi, 800 milioni) di miglia (la presunta distanza tra la Terra e Nettuno). È più simile, ma i calcoli della parallasse terrestre stazionaria sono troppo piccoli per triangolare anche a quella distanza.     

 

“Gli astronomi professionisti usano spesso un'altra unità [diversa da au 93 milioni di miglia] per grandi distanze: il parsec. Un parsec equivale a 3,26 anni luce. (Nel caso ve lo stiate davvero chiedendo, un parsec è la distanza alla quale una stella mostra una parallasse di un secondo d'arco sullo sfondo del cielo quando la terra si muove di 1 au attorno al sole.)  Un kiloparsec è 1.000 parsec e un megaparsec è un milione parsec.” (Sky & Telescope, “Parole che devi sapere”, Alan M. MacRobert, http://www.skyandtelescope.com)

 

 

stelle più vicine a noi di quanto si pensa

 

PARALLASSE TRIGONOMETRICA



Questo metodo valuta una "A" perché è il gold standard per le distanze astronomiche. Si basa sulla misurazione di due angoli e del lato compreso di un triangolo formato da 1) la stella, 2) la terra su un lato della sua orbita e 3) la terra sei mesi dopo sull'altro lato della sua orbita. (Parallasse trigonometrica, http://www.astro.ucla.edu'~wright/distance.htm,p.1 )

 

Ancora una volta, vediamo la completa dipendenza dall'ipotesi non provata di una Terra in orbita nel calcolo delle distanze stellari.  Se questa ipotesi è sbagliata, tutte le presunte distanze stellari che sostengono l'universo pseudo-scientifico del Big Bang sono 23.250 volte troppo grandi per cominciare.  Sarebbe incredibilmente sbagliato, per usare un eufemismo.

 

Esistono almeno 26 diverse tecniche per allungare le distanze delle stelle per adattarsi al paradigma del Big Bang.  Pensaci!  Ventisei diversi modelli teorici solo per allungare le distanze stellari! Ma questo non è il peggio di questo inganno integrato. No, per niente! Pensa a tutta la raffinatezza del software da capogiro, il tutto basato su presupposti precedenti che sono ammanettati all'ipotesi della Terra in orbita rotante.       

 

Tutta questa "scienza" pre-digerita è stata programmata nella tecnologia computerizzata per uno scopo: vale a dire, spingere quelle distanze oltre il confine di oltre 15 miliardi di anni luce. Quello che fa è spingere i cosmologi felici della teoria, addestrati a non mettere mai in discussione la mentalità evolutiva, a rimboccarsi le maniche e "simulare" più stelle, galassie, nebulose e pianeti, e poi ad accertare le loro distanze con una grande dimostrazione di esattezza .   

 

La parallasse stellare è qui per restare, fino a quando quei cosmologi di Alice nel Paese delle Meraviglie non saranno convinti che si basa su un presupposto, e NON non su un fatto scientifico.  L'ipotesi è che la Terra ruoti su un asse e orbita attorno al sole.  Il concetto di movimento della Terra è iniziato come un presupposto, esiste come un presupposto e continuerà come un presupposto, fino a quando un numero sufficiente di persone si renderà conto che la Terra è stazionaria e alla fine metterà a tacere l'eliocentrismo.

 

"Quando si presentano due possibilità , gli scienziati tendono a scegliere quella sbagliata ". --Halton C. Arp, Ph.D.  

 

 



12 aprile 2022

LA GRANDE FAKE SULL'ANIMA: COSA E' DAVVERO?

FANTASMA ANIMA NEFESH NESHAMAH RUACH

 


Le parole alla radice da cui discende il termine 'anima' da noi usato nell'occidente pseudo-cristiano provengono dall'ebraico (nèfesh) e dal greco (psychè), e furono tradotte in latino 'alma' [anima]. Ma date le spiegazioni ufficiali della Chiesa Cattolica e della tradizione filosofica, la connotazione che il termine italiano 'anima' richiama di solito alla mente nella maggioranza delle persone non è affatto in armonia con il significato originale dei termini radice sia ebraico che greco.

Infatti seri studiosi delle lingue e della radice di tali termini affermano cose esattamente contrarie alla creduloneria popolare. Già nel lontano 1897 - C.A. Briggs nel Journal of Biblical Literature – vol. XVI p.30 -, a seguito di una particolareggiata analisi sull'uso del termine 'nèfesh', osservava: “Anima nell'uso che se ne fa attualmente.. dà di solito un'idea molto diversa dal vero significato di nèfesh in ebraico, ed è facile che l'incauto o poco informato lettore fraintenda”.

Più recentemente, nel presentare una nuova traduzione della 'Toràh' (Jewish Publication Society of America) il capo redattore, H.M. Orlinsky dell'Ebrew Union College, ha affermato che il termine 'anima' era stato eliminato da quella traduzione perchè non rende correttamente il termine ebraico 'nèfesh', e ha aggiunto: “Altri traduttori hanno interpretato che significhi 'anima', il che è completamente inesatto. Nella 'Toràh', trasmessa da Eloah all'uomo, non dice che “abbiamo” un'anima. 'Nèfesh', è la persona stessa, il suo bisogno di cibo, il suo sangue che scorre nelle vene, la vita, il suo stesso essere - (riportato nel New York Times del 12 ottobre 1962).

Anche il dizionario Devoto-Oli riporta: s.f. “Principio immateriale della vita umana, “TRADIZIONALMENTE RITENUTO” [per tradizione secolare filosofico-religiosa - ndr] immortale o addirittura partecipe del divino...”.

Quindi riconosce che la “tradizione” filosofica e religiosa abbia dato questa connotazione al termine stesso, ma poi prosegue nel 2° paragrafo: “..'Persona', con speciale riferimento alle qualità spirituali, al carattere, ai sentimenti: è una grande anima; un'anima nobile; anima nera, di persona di cui c'è da aspettarsi di tutto. Nel senso di 'individuo', 'abitante': un paesino di trecento anime; non c'era un'anima viva, nessuno..”.

La verità principale risiede nel fatto che i significati comunemente attribuiti al termine italiano 'anima' derivano primariamente non dagli scritti ebraici, ma dall'antica filosofia greca, in effetti il pensiero religioso arcaico antico. Il filosofo greco Platone, cita queste parole di Socrate: “Se cioè l'anima si diparte pura dal corpo, nulla del corpo traendo seco... non se n'andrà ella a ciò che le è simile, cioè, dico, all'invisibile, al divino, all'immortale, all'intelligente, dove giunta potrà essere in realtà felice, libera ormai dai vagamenti e da stoltezze e paure... potrà trascorrere il rimanente tempo in compagnia degli dèi?” - Fedone, 80, e; 81, a.

Secondo Platone l’anima non ha un inizio, in quanto è ingenerata; inoltre, è considerata immortale e incorporea. Seguendo il 'Timeo' di Platone, egli attribuisce anime anche agli astri e ai pianeti [continuando così la tradizione esoterico-religiosa che dèificava gli astri in quanto esseri cosmici che sovrintendono la vita e la natura umana – ndr] . La singolarità del pensiero di questo filosofo riguardo all’anima sta nel suo averla sdoppiata in “Anima superiore”, legata al divino, e “Anima inferiore”, legata al corpo. Per Plotino l’anima è la terza ipostasi, la cui essenza è immortale, intellettiva e divina. Vi è un’anima che plasma e vitalizza l’intero universo (Anima dell’universo) e anime individuali, per tutti gli esseri animati.

Molti sanno che la religione Cattolica dà proprio questo connotato all'anima.. credendo che le gerarchie abbiano la conoscenza vera e divina di queste cose. Ma vediamo cosa dicono in alcuni testi di portata internazionale (forse si contraddicono?).

In netto contrasto con l'insegnamento filosofico greco della 'psychè' (Anima) immateriale, intangibile, invisibile e immortale, le Scritture sia del VT che del NT spiegano che sia 'psychè' che 'nèfesh', quando si riferiscono a creature terrene viventi, significano qualcosa di tangibile, materiale, visibile e mortale. Vorrà forse dire che le gerarchie Cattoliche non conoscono le Scritture Sacre da 'loro' predicate?

La New Catholic Encyclopedia [1967, vol. XIII, p. 467] dice: “Nephes [Nèfesh] ha un significato molto più ampio del nostro popolare termine 'anima', poiché significa vita (Es. 21:23; Dt. 19:21) e le sue varie manifestazioni vitali: respiro (Gen. 35:18; Gb. 41:13,21), sangue (Gen. 9:4; Dt. 12:23; Sl. 140-141:8), desiderio (2 Sam. 3:21; Prv. 23:2). L'anima nell'AT non significa una parte dell'uomo, ma l'intero uomo: l'uomo come essere vivente. Similmente nel NT significa vita umana: la vita di un singolo soggetto cosciente (Mt 2:20; 6:25; Lc 12:22-23; 14:26; Gv 10:11, 15, 17; 13:37)".

Un'altra traduzione Cattolica, The New American Bible, nel suo “Glossario dei termini di teologia biblica” (pp. 27,28), dice: “Nel Nuovo Testamento [Scritture greche- cristiane], 'salvare la propria anima' (Marco 8:35) non significa affatto salvare una parte 'spirituale' dell'uomo, contrapposta al 'corpo' (nel senso dato da Socrate e Platone) ma l'intera persona, a sottolineare il fatto che la persona vive, desidera, ama, vuole, ecc., oltre a essere concreta e fisica”.

Quindi le Gerarchie Cattoliche sanno che 'anima' non si rifersice a qualcosa che abita il corpo e che và da qualche altra parte dopo la morte.. però al contrario insegnano alle persone che l'anima và in paradiso o in purgatorio o all'inferno, proprio come ci viene tradizionalmente tramandato dalla mitologia e dalla filosofia sia orientale che greca.

Perchè lo fanno? Perchè chiudono le porte della conoscenza alle genti? Ma questo è un'altro discorso che faremo in un'altro momento.

Per tornare al soggetto, il termine greco 'psychè' i dizionari lo definiscono 'vita', e 'anima come personalità e carattere' o dicono che era usato per indicare la stessa persona, e spiegano che “anche nelle opere greche il termine era usato a proposito di animali” che 'guarda caso' coincide proprio con il pensiero ebraico del termine in cui gli animali vengono classificati 'anime'. Infatti ricorre il termine 'nèfesh' anche a proposito della creazione animale: “..Ogni cosa che si muove sopra la terra in cui c'è vita come un'anima'..” [lett. 'nefèsh chaiyàh' anima vivente]. Tutte le volte che ricorre la parola 'animale' sia selvatico che domestico ad essa è associato il termine 'nefèsh' in ebraico e 'psychè' in greco.

L'espressione ebraica 'nèfesh chaiyàh' ricorre ugualmente sia nella creazione dell'uomo che degli animali cioè 'anima vivente'. Ciò denota la mortalità dell'anima e quindi la contrapposizione con l'immortalità dell'anima enunciata dalla mitologia e dalla filosofia greca. Così è confermato anche nelle scritture greche dove in 1 Co 15:45-47 dice: “Così è anche scritto: 'Il primo uomo Adamo divenne anima vivente [psychè zòsan o psychè ton zòion]".

Il concetto di “anima inserita nell'uomo” deriva dall'erronea spiegazione dell'atto creativo in cui viene detto: “..e Elohim formava l'uomo dagli [elementi della terra e gli soffiava [una forma di nafàch] nelle narici 'l'alito' [neshamàh] vitale così l'uomo divenne un'anima vivente [nèfesh chaiyàh]..”. 'Neshamàh' è usato nel senso di “qualcosa o qualcuno che respira” e come tale è sinonimo di 'nèfesh', “anima”.

Ma il senso è molto più ampio, in quanto non si tratta solo di immissione o emissione di aria ma di qualcosa associato ad una 'forza'. Infatti quando il primo mondo fù distrutto dal diluvio e perì ogni forma di vita umana e animale, viene detto in Gen. 7:22: “..tutto ciò in cui è attivo 'l'alito' [neshamàh] dello 'spirito' [ruàch] della vita, cioè tutto ciò che era sul suolo asciutto, morì...”. Così per interconnessione diretta il respiro o alito di vita [neshamàh] è direttamente correlato allo spirito di vita [ruàch].

Per fare un'iperbole facciamo un esempio: “ipotizziamo che l'automobile sia un'anima vivente.. il suo 'alito di vita' è la benzina e il suo 'spirito di vita' è l'ossigeno presente nell'aria. Senza quest'ultimo 'fondamentale' componente non ci sarebbe nessuna combustione, nessun movimento.. e l'auto semplicemente resterebbe inattiva”. Così nella stessa maniera uomini e animali hanno alito di vita [neshamàh] a seguito dell'attività dello spirito di vita [ruàch], divenendo a tutti gli effetti 'Anime Viventi' – [nèfesh chaiyàh, ebr.; psychè zòsan o psychè ton zòion, Gr.]

Lo spirito di vita è in greco il sostantivo 'pnèuma' [spirito] che deriva dal verbo 'pnèo' , che significa “respirare” o “soffiare”. Si ritiene che l'ebraico 'ruàch' derivi da una radice che ha lo stesso significato. Quindi 'ruàch' e 'pnèuma' significano fondamentalmente la stessa cosa [respiro, alito, soffio] ma sono usate anche in altri contesti.

Possono indicare il vento; la forza vitale delle creature fisiche viventi; lo spirito santo del Creatore; le creature non fisiche.

Tutti questi significati hanno una cosa in comune: si riferiscono sempre a ciò che è invisibile agli occhi umani ma viene rilevato e percepito come forza in movimento.

Questa forza invisibile è in grado di produrre effetti visibili.

Per esempio: “Il vento muove le foglie; il respiro di animali e uomini muove i loro toraci; lo spirito divino muove i pianeti e le galassie nelle loro orbite; le creature di natura extradimensionale [alieni; demòni] pro-muovono il male visibile nel mondo”.

Quindi l'interconnessione intrinseca e diretta tra anima [psychè] e spirito [pnèuma] dà vita all'anima vivente uomo e animale.

Ma mentre 'pnèuma' e 'ruàch' [spirito] sono principalmente usati per descrivere ciò che è spirito, energia, forza invisibile.. i termini 'psychè' e 'nèfesh' [anima] sono usati prettamente per ciò che è carnale, materiale, fisico, visibile. Una ulteriore conferma di questo la troviamo nell'uso che ne viene fatto in merito alla resurrezione degli Apostoli ad una vita immortale spirituale contrapponendo ciò che è fisico [psychikòn] a ciò che è spirituale [pneumatikòn]. Anche in una lettera di Giuda [non l'iscariota - ndr] scritta in greco del tempo si fa un paragone simile parlando di 'uomini animaleschi' [psychikòi, lett. Uomini (fisici),].. che non hanno spiritualità [pnèuma].

Riporto a questo punto anche quanto viene riportato nel sito mednat.org [che sicuramente non si può certo definire di parte – ndr]: “Ricordiamo per inciso, che la parola italiana ANIMA deriva da un suono antico composto: ANI+MA; queste 2 radici/parole/suoni, significano in fenicio-ebraico antico: ANI = IO (l’essere) e MA = MAteria Matriciale = l’Energia, la materia vivente.

Riguardo il termine ebraico Nefesh = Anima; la parola Nefesh ha comunque diversi significati, tra i quali anche Anima. In genere viene utilizzato per indicare: "essere vivente", "animale vivente", "vita" (sia umana che animale, con corpo fisico).

La doppia radice Fenicio, Aramaica, Ebraica, "Ani+Ma", divenne con il tempo la parola "anima" in italiano intesa a descrivere il significato dell'essere vivente fatto di spirito senza il fisico, perdendo quello originale con il significato della radice Ma, che è la radice della parola Ma-teria, Mater, Madre, Mare, ecc.

Qualcuno afferma (per tradizione) che questa parola derivi dalla forma femminile della radice indoeuropea “ane” suffissata (ane-mo); la radice 'ane' indica il “respirare”, questo significato si trova anche nelle radici della parola spirito, delle parole germaniche: ghost, geist, slave, duh, dusa, della parola greca 'pnèuma', dell'egiziano 'ka' ed anche dell'ebraico 'ruàch'.

Comunque da qualsiasi lingua od insieme di lingue, essa provenga, il significato non cambia, è sempre il respiro di un essere che vive e che è composto da materia e da spirito (la forza attiva in noi che ci fa respirare e vivere). L'anima e' cio che Vive, il Vivente: vegetale, animale e umano.

Noi NON abbiamo un'anima, NOI SIAMO un'anima, con corpi diversi (fisici e/o plasmatici) secondo la dimensione in cui viviamo.

Quindi la parola Anima significa semplicemente la coscienza di essere e vivere materializzato in un corpo fisico, ciò indica anche che l’anima non può essere e quindi 'vivere divisa' da un corpo fisico; essa è evidenziabile e viva solamente quando ha un corpo fisico, che può essere fatto attualmente come il nostro, oppure essere supportata con altri tipi di corpi fisici: plasmatici di energia pura, e/o di acqua, e/o di gas, e/o di solidi, ma e comunque l’in-form-azione e/o il pensiero, non può esistere senza un supporto...” [fisico o di altra natura – ndr].

Ma dal momento che alcuni filosofi pensavano che l'anima alla morte uscisse dal corpo, il termine 'psychè' è stato associato alla 'farfalla', creatura che subisce una metamorfosi trasformandosi da crisalide in creatura alata [Voc. Greco-Italiano L. Rocci, pp. 2060, 2061]. Dando così una forte connotazione 'simbolica' e poetica, associata ad un senso di leggerezza e bellezza, alla trasmigrazione dell'anima dal corpo.

Ecclesiaste 12:9 "prima che la polvere torni alla terra com'era prima, e lo spirito torni a Dio che l'ha dato".

Atti 7:59 "E lapidarono Stefano che invocava Yahushua e diceva: «Adony Yahushua, accogli il mio spirito»".

Mt 10:28 "E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima; temete piuttosto colui che può far perire l'anima e il corpo nella geenna".

Ezechiele 18:4 Ecco, tutte le anime sono mie; è mia tanto l'anima del padre quanto quella del figliuolo; l'anima che pecca sarà quella che morrà.

Tutto questo secondo il concetto fondamentalmente avuto dagli ebrei e i primi Apostoli si contrappone non solo con la tradizione filosofico-esoterico-religiosa pagana ma anche con la maggioranza delle moderne religioni che si dicono discendenti dei primi discepoli di Yahushua.