07 gennaio 2009

CHI E' IL POPOLO DI ELOAH YAHUVEH?



Diversi anni fa, un uomo colto della Cina, dopo avere accettato la fede, cercò in questa maniera di descrivere l’amore del Messyah per i peccatori.


"Un uomo cadde in una fossa profonda: si era ferito e non poteva uscire dalla sua situazione dolorosa. Lo vide Confucio che gli disse: “Mi fai pena, sai? Come mai sei stato così sciocco da lasciarti cadere in codesta fossa? Se ce la farai ad uscire, sii più cauto un’altra volta!”. Dopo un po’ di tempo giunse un prete buddista: “Poveretto! Mi fai proprio pena laggiù in fondo a codesta fossa! Se tu potessi fare i tre quarti del cammino, potrei forse aiutarti a venir fuori”. Quell’uomo cercò di muoversi, ma non riuscì a fare neppure un passo; finalmente arrivò Yahushua che, udendo il pianto di quell’uomo, si distese per terra e, sporgendosi con le sue braccia fino ad arrivare a lui gli disse: “Afferra la mia mano: io ti salverò!” E dopo averlo tirato su dalla fossa aggiunse: “Va e non peccare più”.

Quale differenza c’è tra la VERA adorazione e tutte le religioni umane false?

Risposta:

  1. Nella vera VIA, EL (Dio) tramite Yahushua va incontro all’uomo e gli tende la mano per salvarlo e portarlo nel cielo (Giovanni 14: 1-3); nelle false religioni, l’uomo cerca di arrivare a EL tramite un percorso di conoscenza e illuminazione personale, ma non ci riesce, quindi rimane sulla terra e muore credendo di riciclarsi (Reincarnazione).
  2. Nella vera VIA EL si avvicina dell’uomo facendo divenire suo figlio un "uomo" che morendo diviene Figlio dell'uomo (Filippesi 2: 5-8; 1 Corinzi 6: 19-20); nelle false religioni l’uomo cerca di impossessarsi di Eloah cercando di ESSERE Elohim (un dio).
I SEGNI CARATTERISTICI DELLA CRISTIANITA'

Purtroppo, nell’ambito di ciò che è chiamato cristianità c’è una gran confusione religiosa: i Cattolici Romani, gli Avventisti, i Testimoni di Geova, i Pentecostali, i Mormoni, i Battisti, i Metodisti, la Chiesa Cattolica, la Chiesa Ortodossa Russa, Greca, Anglicana, Apostolica. ecc. ecc. 

Quale confessione religiosa, fra le tante, ha i segni caratteristici del vero EL?

Secondo la Parola di Eloah:

1. La chiesa mondiale formata da persone ed è UNA con il Padre e il Figlio.

“Ho anche altre pecore, che non sono di quest'ovile; anche quelle devo raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore” (Giovanni 10:16).

  1. La chiesa è Santa, nel senso che è PURA e appartiene al Messyah.
Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che EL si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa; voi, che prima non eravate un popolo, ma ora siete il popolo di EL; voi, che non avevate ottenuto misericordia, ma ora avete ottenuto misericordia” (1 Pietro 2:9-10).

  1. La chiesa è formata da persone, nel senso che è edificata sugli insegnamenti di Yahushua.
Siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Yahushua Ha MashYach stesso la pietra angolare, sulla quale l'edificio intero, ben collegato insieme, si va innalzando per essere un tempio santo in Adonay. In lui voi pure entrate a far parte dell'edificio che ha da servire come dimora a Elohà per mezzo dello Spirito” (Efesini 20: 22).

Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi annunziasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia anatema. Come abbiamo già detto, lo ripeto di nuovo anche adesso: se qualcuno vi annunzia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema” (Galati 1: 8-9).

La parola «vangelo o evangelo» significa «buona novella o lieta notizia». Nel libro dell’apocalisse, al capitolo 14, Giovanni, in visione, vide il popolo di Elohà, «recante l’evangelo eterno per annunziarlo a quelli che abitano sulla terra, ad ogni nazione, tribù, lingua e popolo» (Apocalisse 14: 6).

Questo brano, ci offre, la gioia di comprendere, qual è la "VERA Ecclesia" che vive secondo l’evangelo di Yahushua il Messyah.

  1. Il vangelo è eterno e viene dall’alto, dall'Unico EL che è immutabile.
  2. Deve essere annunciato all’umanità prima del ritorno del Messyah.
  3. L’evangelo contiene un invito, un avvertimento e una sentenza.
1 - L’invito consiste nell’adorare Eloah come Creatore e Redentore. Chiaro riferimento al Sabato, settimo giorno, memoriale della creazione. Esso è l’antidoto divino contro lo scientismo amorale dilagante e il rifiuto del Creatore.
Egli diceva con voce forte: «Temete Eloah e dategli gloria, perché è giunta l'ora del suo giudizio. Adorate colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e le fonti delle acque»” (Apocalisse 14: 7, cfr Esodo 20: 8-11).

2 - L’avvertimento profetico nei confronti di chi, deve scegliere tra il falso e il vero vangelo. L’angelo, contrappone il vero vangelo eterno e il falso vangelo che è proposto da un potere ostile alla volontà del Padre. Dal conflitto fra il vero e il falso affiora il popolo di YAHUVEH che è contrassegnato dal vero messaggio di salvezza.
“Seguì un terzo angelo, dicendo a gran voce: «Chiunque adora la bestia e la sua immagine, e ne prende il marchio sulla fronte o sulla mano, egli pure berrà il vino dell'ira di Elohà versato puro nel calice della sua ira; e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all'Agnello». Il fumo del loro tormento sale nei secoli dei secoli. Chiunque adora la bestia e la sua immagine e prende il marchio del suo nome, non ha riposo né giorno né notte” (Apocalisse 14: 9-11).

3 - La sentenza riguarda il mondo e la cristianità in generale. Babilonia è simbolo della cristianità che s’è allontanata dal Creatore e commistionata negli affari del mondo. Essa è caduta, nel senso che non ha ragione di esistere! 

“Poi un secondo angelo seguì dicendo: «Caduta, caduta è Babilonia la grande, che ha fatto bere a tutte le nazioni il vino dell'ira della sua prostituzione»” (Apocalisse 14: 8).

“Qui è la costanza dei santi che osservano i comandamenti di EL e la fede in Yahushua” (Apocalisse 14: 12; cfr 12: 17).

Il popolo di Eloah è così contraddistinto:

  1. Dalla «perseveranza dei santi» o del Suo vero popolo, nel ritenere la verità acquisita, nonostante il conflitto spirituale tra forze opposte.
Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita” (Apocalisse 2: 10).

  1. L’osservanza dei comandamenti di Eloah YAHUVEH.
“Da questo sappiamo che l'abbiamo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Io l'ho conosciuto», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui” (1 Giovanni 2:3-4).

  1. La fede o la testimonianza in Yahushua.
“Perché, se con la bocca avrai confessato Yahushua come Signore e avrai creduto con il cuore che Elohà (Dio) lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato” (Romani 10: 9: cfr. Atti 4: 12).

Applicazione:

Appartenere al popolo del Vero Padre Onnipotente non è un optional, nel senso che una persona può anche scegliere di non farne parte. Yahushua, rivolge a tutti gli uomini, che studiano la parola del Creatore e vivono in spirito e verità, l’invito ad entrare a far parte del suo gregge. Infatti, Egli ha detto che ci sono delle altre «pecore che devono entrare nell’ovile» (Giovanni 10: 16).

Yahushua il Messyah, nella potenza dello Spirito Santo e per mezzo della Sua chiesa, ci invita ad accettare il «dono dell’acqua della vita» e ad entrare a far pare del popolo Suo per diventare strumento di benedizione per gli altri.



07 marzo 2008

LA SCOMODA VERITA' SU PADRE PIO

 

padre pio apostata mistificatore


E' di questi giorni il gran parlare e la "riesumazione" dei poveri resti di questo SEMPLICE UOMO. Moltissimi oramai sono concordi nell'affermare che NON esiste "Santo" che sia più venerato di padre pio, addirittura ancor più della madonna. Infatti chi in Italia non ha in casa, nel portafoglio o nell'auto una immaginetta di padre pio?
Ma perchè tanta VENERAZIONE verso questo (ripeto) SEMPLICE UOMO?
Non essendo mia intenzione "Giudicare qualcuno" o entrare nei "dettagli" della vita di una persona ormai scomparsa è d'obbligo però fare una breve analisi per AMORE DELLA VERITA', che dedico a chi "afferma" di CREDERE in Dio.
Questo articolo è DEDICATO specialmente a coloro che appartengono alla cosiddetta cristianità.

E' VIVAMENTE SCONSIGLIATA LA LETTURA 
AI DEVOTI DI PADRE PIO..!!

"Non ti farai idolo nè immagine alcuna di quanto è lassù nei cieli nè di quanto è quaggiù sulla terra, nè di ciò che è nelle acque o sotto la terra. Non ti inginocchierai davanti a loro nè le adorerai" - (Eso. 20:4,5 versione CEI)

"Mentre Pietro stava per entrare, Cornelio andandogli incontro si gettò ai suoi piedi per ADORARLO. Ma Pietro lo fece rialzare, dicendo: Alzati, SONO ANCH'IO UN UOMO". (Atti 10:25, 26 - versione CEI) 

E' nota la devozione che Karol Wojtyla dedica a padre Pio da Pietralcina, al secolo Francesco Forgione. Il frate dei miracoli inquisito da Pio XI [che lo fece arrestare proibendogli ogni contatto con i fedeli] e accusato di frode dal medico e sacerdote Agostino Gemelli (che parlava delle «cosiddette stimmate di padre Pio»), fu osteggiato e inquisito persino dal papa buono. Nel 1960 Giovanni XXIII inviò mons. Maccari in visita apostolica a S. Giovanni Rotondo per indagare sul clima che circondava l’attività del frate. Risultato: quaranta cartelle inviate al papa come contributo alla verità. 

Una verità fatta di traffici di reliquie e pezzuole intrise di sangue, di profitti derivanti da un misticismo ben indirizzato (grandi alberghi e opere di bene) e da una VOGLIA ESAGERATA di miracoli. Mons. Maccari sottolineò pure la presenza di una folla fanaticaconvinta ad esempio che chi guardasse il frate da vicino avrebbe avuti rimessi i propri peccati. Le accuse del Maccari erano solide e ben circostanziate. (1)




LE CARTELLE DEL MACCARI E IL VANGELO


Per mesi, agli inizi degli anni ’90, Carlo Maccari, arcivescovo di Ancona in pensione, continuò a ricordare al card. Ratzinger e ai membri della gerarchia vaticana la verità da lui riscontrata quando trent’anni prima, inviato del Sant’Uffizio, aveva indagato su padre Pio. (2)

Come credenti che cercano di essere in armonia con il Nuovo Testamento, registriamo le note del Maccari non per amore di chiacchiere [che chiacchiere evidentemente non sono] ma per un sobrio confronto con i dati rivelati nel Vangelo di Yahushua, Vera pietra di paragone per valutare ogni fenomeno in campo religioso.

Maccari, ad esempio, scrive di Padre Pio come di un frate che sanguinava («tutto quel sangue di gallina!») attirando folle ansiose di miracolo, scatenando fanatismi, gelosie, speculazioni e caccia di soldiscrive inoltre di microfoni-spia (nascosti da mons. Umberto Terenzi, parroco del Divino Amore, e da padre Daniele da Roma) nei luoghi dove padre Pio confessava i penitenti.

Queste vicende presentano aspetti che [non si vuole] qui rilevare. Una domanda tuttavia merita attenzione: che cosa ha a che vedere tutto questo sangue con la Parola del Messyah? Nel Vangelo non è il sangue di un frate che "salva", bensì la liberazione «eterna» è ottenuta dal sacrificio di Yahushua. Questo sacrificio si è attuato «una volta per sempre» e, una volta compiuto, elimina ogni necessità di ulteriori offerte per il peccato. Marco, nel suo scritto, ci consente di fare «memoria» (intima e spiritualmente comunicativa) del sacrificio di Yahushua: «il sangue del patto, sparso per molti». Giovanni attesta che Yahushua ha avuto l’amore più grande: dare la sua vita (il suo sangue) per i suoi «amici». Anche Pietro accenna al sangue di Yahushua che, privo di peccato, portò i nostri stessi peccati. (3)

Forse non basta più.. ai «molti» il sangue del Messyah? Non è più sufficiente per [quelli che si definsiscono] cristiani [?] quel sacrificio magnifico? Quell’amore incommensurabile non basta più agli «amici» a mostrar loro l’affetto del Signore? In che cosa mai quella redenzione (sangue) sarebbe carente, perché si renda necessario integrarla con altro sangue? Se le cose stanno davvero così, quanto è triste e amara la condizione morale/spirituale di [quelli che si auto-definiscono] cristiani oggigiorno!

Interessanti capitoli della lettera agli Ebrei, (la stessa parola ispirata da Eloah in cui dicono di credere), mostrano come Yahushua abbia del tutto eliminata, con il proprio sangue, ogni necessità degli spargimenti di sangue prodotti da sacrifici animali attuati presso gli Ebrei.

MAI il Messyah o uno dei suoi apostoli ha insegnato che quel sangue animale sarebbe stato sostituito dal sangue di padre Pio (di gallina secondo il Maccari) o da altro sangue di madonne e immagini che, per varie ragioni, sgorga e fiotta qua e là nella miracolistica antica e moderna..!!

Ritenere che il sangue (di padre Pio o le macchie sulla sindone) soddisfino il bisogno di “toccare” avvertito dai fedeli e appellarsi all’istinto dei credenti (il cosiddetto sensus fidei) per avvalorare un dato fenomeno religioso è.. fuorviante. (4) L’attrazione delle folle a simili spettacoli si spiega considerando che il sangue, tabù presso molte culture, continua ad esercitare sull’uomo un’azione ambivalente di attrazione/repulsione. Inoltre, il sensus fidei ha... senso quando si armonizza con le Sacre Scritture, altrimenti può essere esso stesso fuorviante. Il sensus fidei di questi [cosiddetti] credenti deve farsi illuminare non dalle "stimmate" di padre pio, ma.. dalla parola del Padre Onnipotente. Non sarebbe male tornare, ad esempio, a considerare bene le parole dette da Yahushua all’incredulo Tommaso: «Siccome mi hai veduto [e toccato!], tu hai creduto; beati quelli che non hanno veduto, e hanno creduto!» (Giovanni 20, 29) .

Quanto alle folle acclamanti rapite da passione mistica, è immediato il confronto con Yahushua che ne fù circondato. Quale differenza, però, si nota nel suo comportamento! Egli anzitutto evita le esaltazioni prodotte nelle masse desiderose di miracoli. Dopo la moltiplicazione di pani e pesci, ben sapendo di essere oggetto di esaltazione da parte della folla sfamata e quindi disposta ad acclamarlo re, Yahushua si ritira su un monte, tutto solo: fugge l’ansia miracolistica popolana, rifugge dalla glorificazione umana, anzi corregge in modo netto i possibili esiti di una esaltata ed esaltante religiosità popolare. 

Quando la medesima folla lo rintraccia sull’altra riva del lago, Yahushua spegne ogni fanatismo dicendo chiaro:
«In verità vi dico che voi mi cercate non perché avete veduto dei miracoli, ma perché avete mangiato dei pani e siete stati saziati. Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna» (Giovanni 6, 15 e v. 26).

Inoltre il Messyah cerca di far comprendere quale sia questo cibo («chi viene a me non avrà fame, e chi crede in me non avrà mai sete», v. 35), la folla si scioglie e molti discepoli lo abbandonano. E Yahushua [che al contrario delle attuali guide religiose non bada mai al numero/audience di quanti lo seguono] chiede ai dodici: «Non ve ne volete andare anche voi?».

Mons. Maccari si era evidentemente accorto che padre Pio non stava affatto imitando Yahushua nei suoi atteggiamenti. La tigre della esaltazione religiosa popolare non va cavalcata neppure quando è utile a “portare anime alla Chiesa” (hanno torto quei teologi, come il Laurentin, i quali purtroppo sostengono proprio questo concetto utilitaristico, in disarmonia con l’esempio di Yahushua e con l’insegnamento del Vangelo). 

Nel 1990, parlando a Taranto con il vescovo di Manfredonia sul processo di beatificazione di padre PioWojtyla raccomandava: “Sbrigatevi, sbrigatevi, questo è un santo che vorrei fare io”. Oggi, avvenuta la beatificazione di Pio da Pietralcina e di Giovanni Roncalli, la gerarchia cattolica sembra aver superato l’imbarazzo di avere un beato papa Giovanni che in vita ha osteggiato e inquisito un beato padre Pio. Non c’era da dubitare che i postulatori e le commissioni dei due processi di beatificazione (e santificazione) sarebbero riusciti con ineffabile abilità (e ineffabile doppiezza) a superare i contrasti che, in vita, divisero il papa dal frate. Tuttavia c’è una parola buona dinanzi alla quale TUTTI [anche i postulatori e i tribunali ecclesiastici] dovrebbero chinare il capo, quella di ciò che "è veramente scritto" in quel Vangelo che DICONO di professare. Esaminiamo qui, brevemente, alla luce del Nuovo Testamento il concetto di santificazione da come è proposto e attuato nel cattolicesimo.

«SANTI» SECONDO LE SCRITTURE

Le lettere (epistole) del Nuovo Testamento sono indirizzate ai «santi» che abitano a Roma, Corinto, Filippi, ecc. Paolo apostolo menziona la famiglia di Stefana che si dedica «a servire i santi». Si parla nel Vangelo di aiuti pro «santi» tra i credenti più poveri residenti a Gerusalemme o altrove. Ci vengono pure presentati alcuni «santi» che ne salutano altri. Viene lodata la vedova che abbia reso dei servizi ai «santi». (5) Il dato biblico è dunque chiaro: «santi» sono coloro che hanno Fede, i convertiti al Messyah, i membri attivi e presenti nelle varie comunità locali. Non defunti, dunque, ma persone viventi! Non una "élite" di Super-credenti, ma proprio gli stessi uomini, con pregi e difetti, mentre vivono questa vita nel mondo pur cercando di non comportarsi come il mondo. Con l’aiuto di Yahushua, «compiono» la propria santificazione nel rispetto di Eloah. (6)

MAI il Nuovo Testamento attesta che i santi li crea il papa o un processo di santificazione (previa beatificazione). Per il diritto canonico il papa può tutto secondo il diritto, oltre il diritto e contro il diritto (secundum jus, propter jus, contra jus); può proporre e accelerare le cause di beatificazione e santificazione di chi vuole. Ma il Vangelo è DIVERSO dal diritto canonico, perché è la Parola di Eloah.

Nel Nuovo Testamento, chi santifica è soltanto Eloah: «L’Iddio della pace vi santifichi egli stesso completamente, e l’intero essere vostro, lo spirito, l’anima e il corpo sia conservato irreprensibile per la venuta del Signore». è con la "conversione" (una inversione di marcia nella vita) [non con le cause e i processi di beatificazione UMANI] che inizia la santificazione di una persona mentre questa è in vita. I credenti di Tessalonica, ad esempio, si erano incamminati sulla via del Messyah rispondendo positivamente alla chiamata del Vangelo: avevano creduto, erano rinati d’acqua e di Spirito nella rinascita battesimale. (7)

La bellezza della parola di Yahushua sta nel fatto che essa è verace e non muta. Si può anche oggi divenire «santi» o ELETTI ubbidendo di cuore al Padre e [trascurando le DOTTRINE DEGLI UOMINI]. E' scritto: «Bisogna ubbidire a Eloah anziché agli uomini» (Atti 5, 29).
Contraria alla semplicità del Vangelo è pure la concezione di un numero eletto di santi che eserciterebbero funzioni mediatorie o intercessorie presso Eloah a "favore" dei viventi quaggiù. Il Nuovo Testamento, proprio in tema di preghiere e intercessioni, insegna che «vi è un solo Eloah, ed anche un solo mediatore fra Eloah e gli uomini, il Messyah Yahushua uomo, il quale ha dato se stesso quale prezzo di riscatto per tutti» (1 Timoteo 2, 1-5). E' tragico notare che quanti parlano di mistica esaltazione per il sangue di padre Pio, dimenticano che il solo che ha dato il proprio sangue come prezzo del nostro riscatto morale e spirituale è Yahushua Ha'Mashyah. 

LA FRETTA DI WOJTYLA

Né il beato padre Pio né il beato papa Giovanni possono nulla per noi, perché il mediatore e intercessore UNICO fra Eloah e gli uomini è solo quel «Messyah Yahushua uomo» che ha dato se stesso per tutti (1 Timoteo 2, 5). Gli interminabili (oppure, a seconda dei casi, acceleratissimi) processi di beatificazione e santificazione, l’analisi minuziosa dei postulatori e delle commissioni, le verifiche dei miracoli pre e post mortem, hanno lo scopo di condurre ad un giudizio definitivo sulla persona, beatificata prima e santificata poi. Ciò è diametralmente opposto a un principio fondamentale bene espresso nella parola di Eloah. 

Paolo l'apostolo, ispirato da Yahushua, parlando di sé e di altri predicatori raccomanda ai credenti di non vantarsi negli uomini, ma di considerare anche gli apostoli come servitori del Messyah, e conclude:

«Cosicché non giudicate di nulla prima del tempo, finché sia venuto il Signore, il quale metterà in luce le cose occulte delle tenebre, e manifesterà i consigli dei cuori; e allora ciascuno avrà la sua lode da Eloah» (1 Corinzi 4, 1 ss.).

Wojtyla aveva fretta di elevare padre Pio alle glorie degli altari. Il Vangelo dice di non giudicare nulla prima del tempo, di lasciare ogni giudizio al Signore. Non occorreva dunque sbrigarsi, ma lasciare a Eloah di giudicare, ricordando che sostituirsi a Lui è "peccato". Schiller scrisse che «la voce della verità è sommessa e insistente». Non sarà forse vano ricordare a noi stessi e al prossimo che la Verità che ci giudicherà TUTTI un giorno non sarà quella dei papi o dei tribunali ecclesiastici, bensì quella di ELOAH espressa nella SUA PAROLA..?



Riferimenti:

(1) F. Chiocci, Wojtyla lo vuole santo, Papa Giovanni lo perseguitò, in l’Europeo, agosto 1990.

(2) Per l’intervista a mons. Maccari e il suo memoriale vd. l’Europeo, 16/08/1991, p. 40 ss. e /01/1992 p. 54.

(3) Cfr. 1 Giovanni 2, 1-2; Ebrei 9, 12; 10, 12 e v. 17; Marco 14, 25; Giovanni 15, 13; 1 Pietro 2, 22.

(4) I due concetti sono affermati da V. Messori in una recente intervista (Corriere della Sera, 13/08/2000, p. 13). Non è condivisibile, perché in contrasto col Vangelo, la felice sorpresa del Messori per il fatto che «tante persone... poco meno del doppio» (rispetto al 1998) fossero presenti alla recente ostensione della sindone. Non è affatto detto che la ostentata persuasione delle folle corrisponda alla verità di Cristo. Mi domando, inoltre, perché mai il sensus fidei non potrebbe essere tirato in ballo, ad esempio, dagli amici islamici quando masse immense di fedeli si accalcano, spesso rischiando la morte, attorno alla pietra nera.

(5) Cfr. Romani 1, 7 e 15, 26; 1 Corinzi 1, 2 e 16, 15; Filippesi 1,1 e 4, 22; 1 Timoteo 5, 10).

(6) 1 Corinzi 5, 10-12; 2 Corinzi 7, 1.

(7) 1 Tessalonicesi 5, 23; 2 Tessalonicesi 2, 13-14; Giovanni 3, 3-5.