07 settembre 2009

GLI ASPETTI CHE INDICANO LA VERA FEDE

 


(Testo iniziale di riferimento da leggere prima di continuare: Ebrei 11:1,6)


INTRODUZIONE

L’apostolo Paolo fornisce la miglior definizione di fede che si possa trovare: “Certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono”, una definizione che è di per sé un paradosso:

1. “CERTEZZA e SPERANZA” sembrano essere due concetti opposti. Per esempio, uno studente dice all’inizio dell’anno scolastico: “Spero di essere promosso” proprio perché non ha l’assoluta certezza di questa promozione. Se, d’altra parte, ne è certo non ha più bisogno di sperare. Ma nella fede questi due concetti vanno insieme.
2. Anche la seconda definizione è problematica per il mondo odierno, ormai abituato a credere solo in ciò che vede e può toccare. Paolo invece mette insieme DIMOSTRAZIONE e INVISIBILITÀ.

La fede ci viene presentata nella Bibbia come una NECESSITÀ (Ebrei 11:6) e, allo stesso tempo, come un DONO del cielo. Il famoso giornalista Indro Montanelli soleva dire: “Se la fede è un dono di Dio, allora è colpa sua se a me non l’ha data!”. Quello che Montanelli non riusciva a capire è che questo dono è disponibile a tutti: si tratta solo di accettarlo o rifiutarlo.
Usando un’immagine moderna, potremmo dire che Eloah ha spedito un assegno in bianco a tutti: chi lo prende in parola, va in banca a riscuoterlo e mette la cifra di suo pugno. Ognuno di noi, in pratica, decide SE avere fede o no e QUANTA fede avere: sono due decisioni che competono all’uomo!
È dunque della massima importanza che noi capiamo bene che cosa vuol dire fede in tutte le sue sfaccettature. Oggi prenderemo in esame cinque aspetti fondamentali di una fede forte:

1. LA FEDE VERA NON HA BISOGNO DI PROVE

Noi crediamo per fede in cose che non richiedono per noi una controprova. Facciamo un paio di esempi.

a) L’ispirazione della Bibbia
Crediamo che le Scritture portino l’impronta di Colui che le ha ispirate ed abbiamo di questo fatto molteplici “evidenze”, ma nessuna “prova”, nel senso scientifico del termine.
Il fatto che la Bibbia sia stata scritta durante l’arco di 1600 anni da autori di epoca, cultura ed estrazione completamente diverse e non cada mai in contraddizione con se stessa, per esempio, ci porta a pensare che ci sia stata una mente intelligente, precisamente quella di Eloah Yahuveh, che abbia seguito la sua stesura.
Il fatto che Mosè abbia scritto un complesso di leggi sull’igiene e l’alimentazione che sono state riconosciute come valide dalla scienza moderna e che medici illustri e ricercatori dichiarino che l’uomo ha perduto moltissimo nel lasciarle da parte, c’induce a pensare che la sua affermazione di aver ricevuto queste istruzioni direttamente da Lui sia plausibile, anche perché esse andavano in controtendenza con quella che era la scienza medica del suo tempo ed anche dei millenni a venire. Dice il Prof. Luciano Pecchiai, illustre primario patologo di un ospedale pediatrico di Milano: “Per quello che riguarda la Bibbia, abbiamo tralasciato la sua saggezza anche perché la Chiesa stessa, dopo che fu chiaro che Galileo aveva scientificamente ragione, si premunì da altri smacchi affermando che essa conteneva soltanto verità religiose e non certezze scientifiche. Abbiamo perso così un' importante eredità culturale che va assolutamente recuperata: tanto più che da anni ormai la scienza ne ha confermato la validità.” (da un articolo di La Repubblica del 17-1-1986)
Il fatto che le profezie bibliche si siano avverate con una precisione millimetrica con anni, secoli e a volte millenni di anticipo, ci porta ad accettare il dono profetico che sta alla base di queste predizioni. Se i profeti che asserivano di aver ricevuto delle visioni, delle rivelazioni da Eloah, erano dei pazzi visionari, come mai - diciamo - ci hanno sempre ed immancabilmente azzeccato?
Si comprende però come tutti questi ragionamenti costituiscano delle evidenze dell’ispirazione biblica, non delle prove del genere: 2+2=4. Senza la fede non è possibile credere al tocco divino nella stesura delle Scritture.

b) La creazione
Altrettanto per fede noi crediamo che il racconto di Genesi cap. 1 sia attendibile e che all’origine della vita, nelle sue svariate forme, ci sia Eloah Yahuveh e non il caso. Anche di questo abbiamo molte evidenze, ma nessuna prova, perché - dopotutto - nessuno di noi è stato testimone di quanto è successo!
Un famoso scienziato francese un giorno ha detto: “Il calcolo delle probabilità ci dice che è assolutamente impossibile che la vita si sia prodotta per caso… Tuttavia - dal momento che Dio non esiste - vuol dire che questo pur remotissimo caso si è prodotto!”.
Voi capite che questo ragionamento non ha niente di scientifico, perché antepone alla tesi un’ipotesi di genere filosofico: “Dio non esiste:..!” Invece che chinarsi umilmente sui fatti ed ammettere che la scienza boccia senza appello la generazione spontanea della vita e che, quindi, i “fatti” ci indicano la necessità di una Intelligenza creatrice, si preferisce credere ciò che i fatti contraddicono. La premessa “Dio non esiste” inquina tutto il ragionamento seguente.
Ho letto in un libro scientifico l’esempio del branco di scimmie che scrive a macchina: che probabilità avrebbero, scrivendo per secoli e secoli, di far saltare fuori per caso un’opera complessa come “La Divina Commedia”? Nessuna ci dice la logica, nessuna ci dice il calcolo delle probabilità… E allora noi, come credenti, pensiamo che ci voglia più credulità a supporre la generazione spontanea della vita piuttosto che fede nel racconto biblico della creazione. Tuttavia, queste sono solo EVIDENZE, NON PROVE.
Approfondiamo con un ragionamento un po’ più concreto: I biochimici hanno scoperto che un solo batterio contiene non meno di 1500 enzimi e ciò senza includere altri composti chimici complessi. Gli enzimi sono proteine, ciascuna delle quali formata da alcune centinaia di amminoacidi. Ogni enzima è molto complicato, ed ha un compito specifico da svolgere...
Le lettere in questa frase sono state ordinate in una sequenza precisa, in modo che la frase venisse scritta e compresa. È lo stesso per l'enzima. I venti diversi generi di amminoacidi conosciuti, che si combinano in lunghe catene per costruire l'enzima, devono essere sistemati nell'ordine esatto perché ogni enzima abbia la sua esclusiva funzione e possa essere efficiente.
Quando si esamini la questione della possibilità che questi agenti chimici si siano combinati grazie a processi casuali, numerosi scienziati sono pronti ad asserire che non esiste possibilità alcuna che gli amminoacidi abbiano potuto formare gli enzimi fortuitamente.
I matematici vedono la questione dal punto di vista delle leggi delle probabilità. Considerate quanto segue: se ci sono tre elementi (1,2,3), ci saranno sei modi possibili di raggrupparli, cioè: 123,132,213,231, 312,321.
Le leggi delle probabilità ci dicono che la probabilità che l'esatta combinazione possa realizzarsi per caso è di uno su sei. Si calcola così: 1x2x3 = 6. Ma se gli elementi salgono da 3 a 5, le combinazioni possibili diventano 120. Se aggiungo un solo elemento, arrivando così a 6, le combinazione passano a ben 720.
La probabilità che una proteina delle 1500 necessarie, come minimo, per formare un batterio… una proteina di 200 amminoacidi, messi nella loro giusta sequenza, si possa formare per puro caso è solamente di una su 1026 0 x 202 00 (cioè: 1 seguito da 260 zeri moltiplicato per 2 seguito da 200 zeri).
Per darvi un'idea migliore di quanto siano immensi questi numeri, considerate il fatto che il numero degli elettroni che potrebbero essere racchiusi nell'Universo visibile in un raggio di cinque miliardi di anni-luce, senza assolutamente nessuna porzione di spazio vuota, ammonta a 101 30 , ovvero 1 seguito da 130... un’inezia confrontato con il numero detto prima.
Ma se, per un “miracolo”, questo fosse successo, ne sarebbe scaturita una singola molecola. Ma miliardi di tonnellate di molecole di diverse proteine e di DNA sarebbero stati necessari per dare inizio alla vita. Matematicamente parlando, è praticamente impossibile che questa probabilità si sia verificata.
Questa per noi è EVIDENZA che la nostra fede in una vita creata da un’Intelligenza superiore, che la Bibbia individua in un Creatore personale, è ragionevole.
Tuttavia con questo non mi posso illudere di aver dimostrato matematicamente l’esistenza di Eloah, perché la realtà del Creatore sfugge alla mente umana ed ha sempre e comunque bisogno della fede per essere accettata.

2. LA FEDE GENUINA NON HA BISOGNO DI UN’ESPERIENZA PRECEDENTE

Noè
Finora abbiamo parlato di evidenze… Ma che evidenza aveva Noè che un giorno sarebbe piovuto sulla terra? Nessuna, perché ancora non era mai successo.

Giosuè
Si era mai sentito che le mura di una città fossero cadute girandoci intorno al suono di trombe suonate da sacerdoti? Eppure Giosuè e tutto il popolo d’Israele credettero che Gerico sarebbe stata presa in questo modo, perché avevano fede nella parola di Elohà ed ottennero una strepitosa vittoria.

Pietro
Chi aveva mai sentito parlare che un uomo potesse camminare sull’acqua? Eppure Pietro credette che, all’ordine di Yahushua, avrebbe potuto farlo e lo fece. Cominciò ad affondare nell’acqua solo dopo aver perso la fede e fu rimproverato per questo dal Maestro.

Naaman
Chi aveva mai sentito parlare che un lebbroso potesse essere guarito dalla sua terribile malattia tuffandosi per sette volte nel fiume Giordano? Neanche Naaman ne aveva mai sentito parlare, pure - dopo un primo momento di smarrimento - ci credette ed ottenne un grande miracolo.

3. LA VERA FEDE NON DIPENDE DALL’INCORAGGIAMENTO DELLA FAMIGLIA

Matteo 10:34-37; Con linguaggio provocatorio, Yahushua descrive qui la possibilità che la fede sia causa di divisione nel cuore stesso della famiglia. Nessuno è più interessato del Padre all’unità della famiglia, ma NON a costo della fede di qualche membro della famiglia.
Nel Nord-Ovest degli Stati Uniti un giovane architetto di nome Randy aveva accettato Yahushua come Maestro e indirizzo di vita. Dopo sette anni dalla sua conversione, durante la visita di un predicatore nella sua comunità, si sentì chiamato al ministero pastorale.
Aveva trent’anni ed era già milionario. Stava progettando una famosa catena di supermercati in quel momento. Abitava in una splendida casa sul golfo.
Appresa la sua decisione, la moglie gli chiese il divorzio, ma lui sentiva la chiamata del Signore dei Signori e non volle recedere. Restituì i suoi attestati e divenne pastore; la moglie, divorziando, gli portò via quasi tutto il denaro e la casa. Lui ottenne la custodia dei due figli ed andò ad abitare in un piccolo appartamento, si sentiva ricco e felice. La comunità che gli era stata affidata si trovava al centro della città, contava solo venti membri ed era in continua decrescita.
La voce si sparse, tutti volevano andare a sentire l’ex-milionario architetto che aveva scelto di predicare la salvezza nel Messyah; dopo un anno la congregazione che dirigeva contava 150 membri. Ecco un esempio di fede che porta molto frutto, facendo a meno dell’incoraggiamento della famiglia, anzi della persona più vicina: il coniuge.

4. LA FEDE AUTENTICA NON DIPENDE DALL’INCORAGGIAMENTO DEI FRATELLI

Succede di passare attraverso questa disarmante esperienza… Succede che i fratelli, non solo manchino d’incoraggiarci, ma addirittura ci scoraggino, magari con la critica, con il pettegolezzo, con la mancanza d’amore. A volte ci scoraggiano senza nemmeno rendersene conto. Ma se ci succede che la nostra fede dipenda dall’approvazione e dall’affetto dei fratelli, vuol dire che non abbiamo dimorato abbastanza in Spirito con il Messyah. Noi abbiamo bisogno di una fede che non richieda incoraggiamenti esterni, altrimenti che ne sarà di noi se dovessimo vedere l’apostasia di fratelli che stimavamo, o se dovessimo vivere gli anni precedenti il ritorno del Messyah quando potremmo essere chiamati a testimoniare della nostra fede, totalmente separati dai nostri fratelli? 

5. LA FEDE DEVE SUSSISTERE ANCHE SENZA L’APPARENTE INCORAGGIEMENTO DI DIO

Matteo 15:22-28; C’è un esempio biblico che illustra questo concetto: la donna siro-fenicia. Yahushua prova la sua fede fino al midollo. Egli sa che i Giudei chiamano i pagani “cani” e, anche per impartire una lezione ai Suoi discepoli, sembra scoraggiarla dal continuare a chiedere. Come avremmo reagito noi?
La nostra fiducia nelle promesse dell'Onnipotente dev’essere tanto radicata da non mollare la presa nemmeno di fronte ad un Suo silenzio. Per poter crescere, la nostra fede ha bisogno di essere provata fino al punto di rottura, poi - al momento opportuno - Egli saprà dare il Suo incoraggiamento straordinario.
Altro esempio biblico: Eloah Yahuveh chiede ad Abramo di offrirgli in sacrificio Isacco. Il silenzio dell'Onnipotente dura tutto il tempo del viaggio: tre lunghi giorni durante i quali il patriarca si arrovella il cervello con ogni domanda possibile e chiede conferme, senza tuttavia riceverle. Resta solo il primo terribile ordine divino: “Prendi il tuo figliuolo, il tuo unico, ed offrimelo in sacrificio sul Monte Moriah!”.
Solo quando la sua fede riesce a superare il silenzio del Padre Eterno, quel terribile fardello gli viene tolto dalle spalle: Egli gli parla, fermando la sua mano che si era alzata munita di coltello per stroncare la vita del giovane figlio.
In quell’occasione gli rivela il grande piano di salvezza concepito da Lui per l’umanità. Abramo capisce, come nessun altro uomo sulla terra potrà mai, la grandezza del sacrificio del Padre celeste nell’offrire il Figlio per la salvezza dell’uomo peccatore.

CONCLUSIONE

Dunque eccolo il segreto: decido di fidarmi di Eloah Yahuveh ora per ora, giorno per giorno, senza occuparmi del peso del domani e senza occuparmi di come mi sento e degli incoraggiamenti che ricevo o non ricevo:

LA FEDE È UNA DECISIONE VOLONTARIA, COSCIENTE,
NON HA NULLA A CHE VEDERE CON LE EMOZIONI

Quando l’avremo capito, avremo anche carpito il segreto della fede che sa spostare le montagne!!

Yahuveh aiuti e sostenga coloro che rinunciando a sè stessi compiono pienamente in ogni aspetto la SUA Volontà con fede vera.





12 giugno 2009

IL RITORNO DEL MESSIA


 





I "GIUSTI" (secondo Eloah) che rimarranno in piedi fino alla fine, avranno la Sua Parola VIVENTE in sè stessi. La Sua parola e legge sarà sempre scritta in loro e lo Spirito Santo parlerà ancora nei loro spiriti. Lo Spirito Santo non ci sarà più come lo è attualmente. Sarà un pò come nel Vecchio Testamento dove lo Spirito Santo agiva in modo molto limitato, puntuale e occasionale. Ma la Parola di Elohà YAHUVEH mostrerà a questi VERI discepoli del Messyah che questi anni di tribolazioni non scalfiranno la loro speranza e fede. La Parola sarà là per guidarli, per mostrare loro come dovranno affrontare la persecuzione dell'Antimessyah che dirà loro: "Adesso accetta il marchio della bestia. Se vuoi vivere, vendere o comperare, devi avere questo marchio, lo dico per amore tuo, adorami e avrai la vita." 

L'Antimessyah dirà simbolicamente: "Ve lo dico per amore vostro e per il vostro bene. Vedrete, sarà meglio per voi, tutto sarà regolato dalla provvidenza del grande e unico governo mondiale che si occupera di voi nei minimi dettagli, vi sarà dato del lavoro, vi sarà dato del denaro, avrete tutto in abbondanza e per facilitare le transazioni accettate questo piccolo marchio, è una cosa da nulla. Se rifiutate quello che vi dico, siete degli oppositori (satana) e illegali. Perchè adesso siamo finalmente liberi di mettere in opera il nostro Nuovo Ordine Mondiale di pace e di prosperità." Sarà questo genere di argomenti che l'Antimessyah darà in pasto al mondo. 

Ma il Signore dei Signori e Re dei Re dirà loro: "Se vuoi uscirne vivo per sempre, se non vuoi andare in perdizione, devi rifiutare questo marchio". L'Apocalisse ci dice che tutti quelli che l'accetteranno sulla mano o sulla fronte saranno perduti. Ci sarà una grande seduzione. Credete che all'inizio del periodo arriveranno dicendo: "Prendi questo marchio o ti uccido" ? No, sarà una seduzione, saranno mostrati tutti i vantaggi del marchio. Quelli che non sono illuminati dalla Parola saranno sedotti e l'accetteranno dicendo: "Che male c'è, ma quale male?". 

Alcune grandi famiglie reali hanno già incominciato a far impiantare dei chip elettronici sotto la pelle dei loro figli per ragioni di sicurezza. Se i figli vengono rapiti, si possono seguire le loro tracce. È semplice, si prende una siringa, si inietta un piccolo microchip, che è più piccolo di un grano di riso, sotto la pelle. Questo microchip contiene tutte le informazioni elettroniche ed un ricetrasmittente che può essere controllato a distanza. Questo esiste già per gli animali. Lo si fà per ricuperare i cani persi o i figli delle corti reali che rischiano di essere rapiti. Tutte le persone che saranno sulla terra rientreranno, per amore o per forza, in questo sistema. Nell'apoteosi di questo regno malvagio i veri fedeli che sono rimasti e che si sono mantenuti "puri" da questa grande seduzione, avendo rifiutato il marchio saranno infine imprigionati o uccisi, tutti senza eccezione. 

Non bisogna credere che l'Antimessyah verrà dicendo: "Ti concedo grazia, rispetto la tua libertà di pensiero, puoi fare come vuoi". Niente affatto! Tutto questo sarà presentato in modo molto seducente. Quelli che resisteranno fino alla fine e che rifiuteranno il marchio della bestia, il libro dell'Apocalisse dice: "Chi dovrà andare in prigionia andrà in prigionia, chi dovrà perire di spada, perirà di spada." E noi siamo molto vicini a questi tempi! Bisogna rimanere SVEGLI fino alla fine per dire: "Signore, se ritorni adesso, che sia in un secondo, questa notte, domani o fra un mese, io sono pronto". 

Dobbiamo essere convinti dalla Parola che siamo negli ultimi tempi. In Matteo 24 al versetto 1, Yahushua guarda il Tempio ed i suoi discepoli gli si accostano per fargli osservare gli edifici. Poi dice loro al versetto 2: "Non vedete voi tutte queste cose? In verità vi dico che non resterà qui pietra su pietra che non sarà diroccata. Poi, mentre era seduto sul Monte degli Ulivi, i discepoli gli si accorstarono in disparte, dicendo: dicci, quando avverranno queste cose? E quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell'età presente?". E' molto chiara questa risposta. "E Yahushua rispondendo, disse loro: guardate che nessuno vi seduca !". 

Il SEGNO del prossimo ritorno di Yahushua, il segno più grande, più forte, è la SEDUZIONE. La seduzione che riempirà tutta la terra, che attualmente è già all'opera nel mondo intero e nelle Chiese della Babilonia di religioni. Ogni tipo di falsa dottrina viene già presentata sotto una luce molto spirituale, molto emotiva, molto emozionale, ben circondata da pomata e merletto miracolosi affinché si creda alla menzogna. In tutte queste false dottrine, le varie chiese insistono su documenti o libri che non sono la Parola, o con ogni tipo di interpretazioni teologiche della Parola di Eloah YAHUVEH che portano completamente fuori strada. 

Queste false dottrine sono delle seduzioni per ingannare i credenti e fare in modo che non siano pronti. Ma se interroghiamo il Padre Eterno con fiducia e ci mettiamo al Suo servizio con cuore completo unendoci al Suo vero Popolo, Lui ci mostrerà quale è la buona e Giusta verità scritta nella Sua Parola.



07 maggio 2009

PERCHE' IL MESSIA E' MORTO PER NOI?

 


Prima di morire Yahushua disse:
"Tutto è compiuto! E chinato il capo, rese lo Spirito"
(Giovanni 19:16-30)




Tutti i popoli hanno da sempre avvertito la necessità di offrire olocausti e sacrifici per placare le divinità, o elohim in cui credevano, indignate contro di loro a motivo della disubbidienza ai loro comandi. Paura, superstizione e ignoranza hanno costituito gli ingredienti di chi non conosce la Legge di Eloah YAHUVEH.
Speranza e fede sono invece gli elementi di chi tale legge conosce e desidera seguire. Per comprendere a fondo il significato e la grandezza del sacrificio del Suo Messyah e della salvezza ad esso legata, è necessario ripercorrere, per un attimo, la storia del popolo d'Israele.
Il popolo ebraico conosceva la Legge di YAHUVEH e presentava i sacrifici di riparazione da Lui richiesti (Levitico 6:5) perché rimanesse in loro desto il senso di evolvere sempre in meglio e si cercasse in Lui l'alimento della speranza. Andando ancora più indietro nel tempo leggiamo, sempre nella Scrittura, che l'offerta di Abele fu gradita a YAHUVEH perché implicava l'accettazione del principio dell'espiazione (ossia la necessità di riconoscere umilmente le proprie colpe), mentre i frutti di Caino non furono accettati perché con essi egli mostrava di non riconoscere il suo stato di bisogno e la necessità del ravvedimento. La consapevolezza di essere nel bisogno di evolvere secondo norme morali molto più ELEVATE è dunque alla radice del rapporto del Creatore con la creatura sin dall'inizio della sua esistenza. Nel Nuovo Testamento, nella lettera agli Ebrei, questo principio è così riproposto:

"...e secondo la Legge quasi ogni cosa è purificata con sangue e senza spargimento di sangue non c'è remissione"
(Ebrei 9:22)

La morte del Messyah, allora, non avvenne per caso o per un semplice susseguirsi di eventi. Non fù un errore al quale il Figlio dell'uomo dovrà rimediare tornando una seconda volta per fare quello che non gli riuscì la prima. Neppure avvenne solo perché fu decretato da Giudei e Romani, dato che tutto era stato previsto dal Creatore prima ancora della fondazione del mondo (1 Pietro 1:20).
Luca scrive: "Il Messyah doveva morire e risuscitare dai morti" (Atti 17:3). La sua morte è stata, dunque, un evento necessario per il genere umano ed è triste constatare come l'uomo ripaghi tanto amore con superficialità ed indifferenza. Ebene chiarire tuttavia, che il Messyah non "doveva" morire per forza, ma LUI HA SCELTO di farlo per offrire a tutti noi una via di salvezza dal peccato. Egli stesso afferma:

"perché io depongo la mia vita, per riprenderla poi. Nessuno me la toglie, ma la depongo da me"
(Giovanni 10:16)

Yahushua è morto volontariamente, per noi, perché noi potessimo avere unione con il Padre:

"Ha'Mashyah ha sofferto una volta per i peccati, Egli Giusto per gli ingiusti, per condurci a Eloah"
(1 Pietro 3:18)

Egli rappresenta la riconciliazione tra l'uomo e il Padre. Questo vocabolo è l'opposto di "ostilità, inimicizia". Quando tra due parti esiste rottura non c'è dialogo né comprensione. La riconciliazione è la conseguenza della rimozione di tutte le cause che determinano l'inimicizia o l'ostilità. Si viene pertanto a creare un nuovo clima di amicizia.
Nel caso dell'uomo e il suo Creatore, è stato il [TRADIMENTO] (chiamato: "peccato") della creatura a causare la separazione, e l'uomo non potrà mai ristabilire un dialogo con il Padre fintantoché il [Tradimento] non sarà rimosso. Non ci illudiamo, siamo tutti peccatori, nessuno può essere così cieco e presuntuoso da considerarsi talmente bravo e a posto da non avere bisogno del sacrificio della vita del Messyah e della riconciliazione con il Padre. Scrive Giovanni: 

"Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi...se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola non è in noi"
(1 Giovanni 1:8-10)

Buone azioni, amore verso gli altri, partecipazione ai problemi della società, sono tutte cose più che meritevoli, ma non possono farci avere quello che il Messyah ha pagato con il suo sangue.

"..mentre Israele, che ricercava la giustizia non ha raggiunto questa legge.
Perchè? Perchè l'ha ricercata non per fede ma per opere.."
                                                                                           (Rom. 9:31,32)
 
Il prezzo della salvezza è stato dunque altissimo. Ma il risultato meraviglioso se l'uomo accetta questo è: "La liberazione e il riscatto dal [potere] del peccato e della morte". La bontà del Padre e il Suo vero Amore hanno raggiunto l'apice in quanto il Figlio dell'uomo è morto versando la sua vita per la remissione dei nostri errori ed ha pagato il prezzo necessario affinché coloro che lo vogliono siano salvati. Egli è morto perché noi potessimo vivere in Lui: 

"Egli morì per tutti affinché quelli che vivono, non vivano più per loro stessi, ma per colui che è morto e resuscitato per loro"
(2 Corinzi 5:15)

L'uomo è portato a vivere egoisticamente pensando solo ai propri interessi. In questa società vuota, egoista e materialista domina la volontà del singolo e in tutto egli cerca di seguire solo i propri fini, la propria gloria, la soddisfazione dei propri istinti ed interessi. Yahushua trasforma l'uomo e la sua morte è una lezione di umiltà e di coraggio, di compassione e di amore. Attraverso l'ubbidienza al Suo messaggio, l'uomo riesce a mutare le sue disposizioni e a camminare in una nuova VIA di vita, guidato dalle pagine ispirate della Sua Parola vivente e permanente.
Ogni uomo, prima o poi nella sua esistenza, è chiamato ad emettere un giudizio su ciò che ha fatto Yahushua Ha'Mashyah. Ognuno di noi prende per un attimo il posto di Pilato e giudica il Figlio di EL Yah. Davanti a noi c'è la Sua vita, il Suo messaggio teso a sensibilizzare e ad educare il nostro spirito, i Suoi miracoli che testimoniano la sua Divinità. Ora siamo noi ad ucciderlo per la seconda volta con la nostra superficialità, con la nostra incredulità, con il nostro comportamento troppo spesso incoerente.
Se continueremo a vivere tenendolo lontano dal nostro cuore e dal nostro spirito, con le nostre scelte, è come se lo stessimo uccidendolo un'altra volta, inchiodandolo sul legno con i chiodi del nostro disinteresse. Se invece ci accosteremo con un cuore davvero umile e pronto ad imparare da Lui, allora significherà che il Suo sacrificio non è stato vano e potrà inondarci di grazia e amore.

RIFLETTIAMO E TORNIAMO A LUI E ALLLA VERA SPIRITUALITA'.