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10 febbraio 2012

MITRAISMO E CRISTIANITA': IL PERFETTO CONNUBIO DELL'APOSTASIA

 

mitra religione romana mitraismo nella cristianità



Libri come questo raffigurato nell'immagine sopra ci fanno comprendere come nel corso dei secoli una "antica tradizione religiosa misterica", pervenutaci attraverso i secoli sotto molti altri nomi e vestiti, si sia poi propagata anche attraverso l'ebraismo teologico e mistico e la cristianità teologica e mistica "corrotta e apostata" nata dopo la morte del Messia e degli Apostoli.

Sappiamo bene che queste spiegazioni sono spesso confuse e mixate da molti ciarlatani autoreferenti, che non hanno nemmeno mai letto e compreso la storia Biblica, con altre spiegazioni e conclusioni che non hanno proprio NULLA di scientifico, logico e soprattutto Biblico, creando così un'accozzaglia di teorie che inneggiano alla falsità Biblica e tantopiù all'INESISTENZA di un Messia e del Suo Padre Il Creatore.

Al contrario gli uomini giusti di buona volontà, non corrotti o schiavi delle antiche tradizioni religiose pagane con i loro simboli magici, sanno riconoscere e ammettere l'esistenza di una FALSA RELIGIONE MONDIALE che poggia le proprie fondamenta sui culti misterici, esoterici e alchemici tramandati dalla notte dei tempi fin dai Sumeri.

Da questo connubio nasce anche la Cristianità in generale (anche se bisogna fare delle distinzioni su alcuni gruppicosì come anche tra gli appartenenti all'Ebraismo) e di cui in questo caso vedremo le collusioni con la religione più famosa prima della caduta dell'Impero Romano.
 

IL MITRAISMO

Mitra mitraismo religione umana pagana come la cristianità


CHE COSA ERA IL MITRAISMO? 

Il mitraismo era una religione misterica che aveva coinvolto tutto l'Impero, dalla Britannia all'Africa molti secoli fa. 

Mitra era il dio della luce. Noto presso i romani col nome di "Mithra" che nel sincretismo tipico del tempo, fonde la figura del "Solis Invictus" con quella del dio Mitra, il vincitore epico del sole. 
Mitra era uno degli dèi della religione persiana di Zoroastro, e la festa di Mitra si celebrava il 25 dicembre, presunto compleanno del dio. I saturnali romani, festa che prendeva nome dal dio romano Saturno, avevano assorbito la festa di Mitra, e duravano diversi giorni.


I FESTEGGIAMENTI
 
In quel periodo, ci viene narrato che nei rituali religiosi riguardanti Mitra si abbandonava ogni ritegno. Il gioco d'azzardo, che in altri periodi era vietato, diveniva legale, scorrevano fiumi di vino e abbondanti libagioni. Le scuole, i pubblici esercizi e i tribunali erano chiusi. La storia dichiara inoltre che le case erano ornate di piante sempreverdi e le famiglie festeggiavano riunendosi in epocali gozzoviglie. 
Gli uomini mettevano via le toghe per indossare abiti più colorati. Familiari e amici si scambiavano regali. Pertanto il Natale è la versione moderna delle feste celebrate per adorare i falsi dèi pagani Mitra e Saturno.
 

L'INFLUENZA DEI
 RITUALI BABILONESI 


Il culto Persiano di Mitra rivela l'inconfondibile influenza dei misteri ritualistici babilonesi; e se si ricorda quale grado d'importanza acquistarono fra i Romani i misteri connessi con questo culto, si aggiungerà un altro anello che collega le ramificazioni della cultura antica alla civiltà Mesopotamica. 
La forte aggiunta di elementi che si ritrovano sia nella mitologia greca che nei culti greci è ora ammessa dagli studiosi della Cristianità in maniera così palese da non richiedere ulteriore commento. Questi elementi compenetrati nelle religioni mediterranee sono in gran parte più specificamente babilonesi.
 

RITUALI DERIVANTI DAL CULTO DI MITRA 


È ORMAI RISAPUTO ED EVIDENTE che molte tradizioni e diversi rituali ritenuti propri del cristianesimo praticato oggi da milioni di persone siano in realtà di origine pagana, e più esattamente derivanti dal culto di Mitra. 

Tra le tante religioni misteriche degli antichi, il culto di Mitra, dio connesso con il sole, conobbe il massimo splendore nei primi secoli dell'èra volgare nell'area dell'impero romano.
Per esempio, nell'altare in pietra all'interno di una catacomba dedicata a Mitra, è scritto dei personaggi che vi sono raffigurati: "Il dio con il toro è fiancheggiato da due giovani con fiaccole accese, l'uno indica verso l'alto e l'altro verso il basso. Vengono chiamati Cauto e Cautopates." Come nella raffigurazione di Baphomet una mano indica verso l'alto e l'altra verso il basso.


bafometto Il dio con il toro è fiancheggiato da due giovani con fiaccole accese, l'uno indica verso l'alto e l'altro verso il basso. Vengono chiamati Cauto e Cautopates


IL CULTO DI MITRA E IL DIO TRINO
 
Nel tardo culto di Mitra compare il 'triplice dio', in cui 
Insieme al dio Mitra formano per i credenti una Trinità di dèi uguali, l'analogia con la Trinità della cristianità è PALESE. Questo dio del sole viene inoltre raffigurato adorno di un'aureola. Ricordo che essa compare nelle raffigurazioni sacre definite 'cristiane', quindi anche in questo caso la similitudine è piuttosto evidente. 


mitra mitraismo culto dio trino trinità pagana



COSTANTINO E IL MITRAISMO
 
Come riferiscono gli storici, dopo un periodo di grande splendore, il culto del dio Mitra si fuse con il cristianesimo, che l'imperatore Costantino all'inizio del IV secolo innalzò a religione dell'impero. A quel tempo, c'erano ancora molti praticanti della religione mitraica. Cosa fece Costantino per indurre tutti i suoi sudditi ad adeguarsi alla religione che avrebbe dovuto "tenere unito l'Impero"? 

Nonostante il fatto che l'imperatore stesso fosse seguace del culto Mitraico del sole (fu battezzato, e nello stesso tempo gli fù data la sacra unzione, soltanto sul letto di morte), egli decise che il cristianesimo dovesse essere la religione di tutti i cittadini dell'impero.
 
Per rendere accettabile la nuova religione anche ai seguaci di Mitra egli dichiarò la domenica giorno di festa in tutto l'Impero. Un'altra decisione imperiale avrebbe dovuto avvicinare cristiani e mitraisti: il giorno della nascita del Cristo venne fissato nello stesso giorno della nascita di Mitra. (Nell'anno 354 viene citato per la prima volta il 25 dicembre come data di questo evento). Sino ad allora i primi discepoli del Messia non avevano mai festeggiato il Natale!
 
Per questo motivo il Dizionario Ecclesiastico della U.T.E.T. dice: "Riguardo al giorno e al mese di questa nascita [di Gesù] i Vangeli sono muti . . . l'introduzione nella liturgia del 25 dicembre come festa della Natività di Cristo non sarebbe avvenuta che in vista di apporre una festa cristiana alla festa pagana della nascita di Mitra (solis invictus) celebrata il 25 dicembre nel paganesimo del sec. III e IV". - Vol. II, p. 1102. 


ALTRE ANALOGIE CON MITRA

In vari libri storici è stato scritto sulle vere origini del Natale, la festa celebrata il 25 dicembre dalla cristianità in onore di cristo. A conferma delle sue origini pagane, la storia spiega che: "Si riconosce generalmente che la datazione della nascita di Cristo al 25 dicembre, il giorno del solstizio d'inverno, appare per la prima volta nel calendario liturgico romano in epoca tarda, soltanto ai principi del IV secolo..."
 
I seguaci della cristianità del IV secolo compirono un ulteriore passo in avanti nel lungo processo di digestione dei componenti mitologici pagani, nei riguardi dei quali ai metodi repressivi e violenti si andò sostituendo la via facile dell'adattamento e della riutilizzazione all'interno della nuova religione imperiale romana (apostata).
 
Il 25 dicembre il mondo mediterraneo celebrava la natività del Sole Invitto, il dies Natalis solis invicti, una divinità palmirena, propriamente il Signore (Baal) solare, che l'imperatore Aureliano, nel III secolo, aveva introdotto nel culto imperiale. Il Sole Invitto non è soltanto il nume eminente dell'apoteosi imperiale, rappresentato come volto circondato da un disco radiante, ma è proprio il momento della vittoria cosmica della luce sulle tenebre, anche con significati etici. Ecco perché subito, nelle esegesi patristiche e nella liturgia, i termini che appartenevano probabilmente al rituale pagano vengono ascritti alla figura del Cristo, come la "grotta" e la stretta connessione con l'adorazione del dio Mitra solare.
 
Oltre ai suoi legami col culto del Sole Invitto, è pure indicato che la festa del Natale è in stretta connessione con l'adorazione del dio Mitra. Come prosegue l'informazione storica, il 25 dicembre era divenuto, per questo processo di fusione, anche la grande celebrazione della nascita e della vittoria di Mitra, che nasce dalla pietra e che si rivela in una grotta. La grotta del Gesù bambino, così cara alla tradizione iconografica, è una tarda invenzione, poiché nessuno dei passi evangelici che narrano la sua nascita e l'arrivo dei Magi, ne parlanoI vangeli dicono che egli nacque in una stalla di Betleem e non in una grotta!
 
La mitologia della grotta apparirà soltanto con alcuni apocrifi gnostici cristiani, dal V secolo in poi, ed è legittimo pensare che essa deriva dalla larga diffusione mediterranea del tema di connessione fra dio Mitra e caverna, e dal concetto misterico della scienza arcana.




07 settembre 2011

YAHUSHUA IL MESSYAH VS JESUS-GESU' DETTO IL CRISTO (LA SCONVOLGENTE VERITA')

 INGANNO IDOLATRICO SECOLARE

[BAAL significa "SIGNORE"]

TU CHI STAI INVOCANDO..??


gesù yahushua adorazione verità

 "Quel giorno avverrà», dice YAHUVEH, 
che tu mi chiamerai: Marito mio!
e NON MI CHIAMERAI PIU': [Mio Baal]!"
(Osea 2:16, note a margine, versione KJV)


Fino a quando resterete indecisi tra un'opinione e quella contraria? Se YAHUVEH è il vostro Adonay [Signore dei Signori], allora seguitelo: se invece lo è [Baal(Signore), seguite lui!” - (1 Re 18:21)


Baal-Gad” in Giosuè 11:17 significa Il Signore-dio della fortuna”



G-d



Pronunciato Gawd, oppure God, e scritto GAD! Si veda Isaia 65:11 nota al margine, "Ma voi, che avete abbandonato Yahuveh, dimentichi del mio santo monte, che preparate una tavola per Gad [Fortuna] e riempite per Menì [Destino] la coppa di vino, io vi destino alla spada”Gad è la “divinità babilonese” della Fortuna. - #1408 Strong exhaustive concordance.




Non c'è da stupirsi se la carta moneta americana riporta la dicitura “IN GOD WE TRUST”, confidiamo in God.. sì nel Dio Babilonese.. (pronuncia GAD cioè nel: [dio della fortuna]). 

Io sono YAHUVEH, [questo è il mio NOME]: e non cederò ad un altro la Mia Gloria..” (Isaia 42:8), (nota: in Giosuè 11:17, Baal-Gad è marcato con Qamets = vocale lunga A, ad indicare il luogo chiamato in onore del Signore-Dio=Baal-Gad).


 = Dios



Osservate attentamente il testo greco di Atti 14:13. Quale parola è tradotta in “Giove”..??
Si veda anche il testo greco di 2 Maccabei 6:2 “...e inoltre per profanare il tempio di Gerusalemme e dedicare questo a Giove Olimpio... come si confaceva agli abitanti del luogo”Gli ebrei morivano nella fede per non avere adorato "Dios". Si veda la storia dei Maccabei.

Nel testo greco di Atti 28:11 c'è il riferimento ai [Dios-curoi], cioè “i figli di [G]iove”. La KJV li traduce come “Castore e Polluce”.



Tutti gli dei delle nazioni non sono che idoli: ma YAHUVEH ha creato i cieli” 
(Salmi 96:5)

ZEUS = DEUS
     “    = DEOS
    “    = DIOS
            "   = (O'theos)



Zeus il dio della cristianità


Non vi farete idolo né immagine alcuna di quanto è [lassù nel cielo]...” - (Esodo 20:4)

"..e hanno mutato la Gloria di Eloah incorruttibile, in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile..." - (Rom. 1:23)

Solamente in alcune località, e specialmente a Creta, sopravvive una qualche forma del nome “Zeus”, ma il dio continua a vivere con il titolo di [O'theos]un titolo così convenientemente equivoco che la cristianità può usarlo senza commettere eresia; ed allinearsi perfettamente con l'antica credenza pagana.” (Greek and Roman Mythology, Appendice I, la sopravvivenza di antiche divinità e miti nella Grecia moderna, p. 312). 

I primi discepoli nel I° secolo erano chiamati [ATEI] perchè negavano gli dei dei Greci e dei Romani (Funk & Wagnalls New Standard Encyclopedia)

E chi legge questo post, cosa starà pensando.. lo stesso..?? Non c'è nulla di nuovo sotto il sole..!!


CHRIST = KRISHNA



“Krisna, il cui nome si pronuncia attualmente Krista in molte parti dell'India.”(Mythology of All Races, Vol. 6, p. 178)

La mitologia, il folklore ed i simboli presentano allo stesso modo il nome "Krista" come una variante di Krisna. I Russi scrivono Xhrista, e lo pronunciano "Christa".


Khri significa anche “bianco”, oppure “apertura”; Khris, l'orbita del Sole. Krishna era il dio Hindu del Sole.” (Morals and Dogma, p. 78)

Kriss Kringle significa Cristo bambino, (si vedano i dizionari) usato anche anni fa per Santa Claus (babbo natale). In greco Cristo si scrive; Xristos.


La X sta per Cristo, come in Xian=Christian, Xmas=Christmas”. (Noah Webster's (1828) American Dictionary). La X può anche significare Chronos, o Saturno.

ESUS = Ecyc Gesù nella lingua Mongola
                    = Isus Gesù in lingua Croata e Rumena
        = EesoosGesù in lingua Russa
               = Esu un dio "dell'inganno" in Africa
                                    = Esu nella lingua cuneiforme corrisponde a Isis
                                                      = Esu uno dei titoli principali di Tammuz


“Esu, uno dei principali titoli di Tammuz” (Mythology of All Races Vol. 5 p. 131)

Hesus. Detto anche Esus. Nella [religione celtica] (pagana=padana), egli era il [dio supremo]” (Dictionary of Pagan Religions)

“I primi Druidi erano i veri figli dei Magi, e le loro origini risalgono all'Egitto ed alla Caldea; cioè, alle pure fonti della Cabala primitiva. Essi adoravano la Trinità sotto il nome di Isis o Hesus, la Suprema Armonia; di Belen (nome di una nota donna di spettacolo..) o Bel (Baal), che in Assiro significa [SIGNORE].” (Morals and Dogma, p. 103)

“Le tre lettere S S S in greco:




erano il simbolo di Isis (Esus), che in tal modo è connessa al 666” (Number in Scripture, p. 49 di E.W. Bullinger)

madonna maria bambino
QUALE PERSONA DEL CATTOLICESIMO VI RAMMEMORA, QUESTA DEA PAGANA?


“Ed ella partorirà un figlio, e tu lo chiamerai YAHUSHUA: Egli infatti salverà il Suo popolo dai loro peccati.” (Matteo 1:21).

Riprendendo storie già accadute e immagini del passato (chi non è mai nato da donna?), le hanno adattate alla moderna Cristianità Pagana. Ma la Parola di Eloah, afferma:

“Io sono YAHUVEH, questo è il mio nome: e non cederò ad un ALTRO(A) la mia Gloria, né la Mia lode sarà data ad immagini forgiate” (Isaia 42:8)

Yahuveh usato dai Discepoli
Jova dai padri Ante-Niceni
Yave usato dagli orientali e spagnoli in genere
Yahuweh usato spesso dagli anglosassoni

Se doveste contraffare un biglietto da cento dollari, non lo fareste assomigliare il più possibile all'originale? Allo stesso modo, qualsiasi nome che si discosti dall'originale è una contraffazione! Ha solo un'apparenza di genuinità, ma è falso. Ci vuole uno studio attento.. molto attento per scoprirlo.

“Tra l'errore e la verità c'è un conflitto insolubile. Sostenere e difendere l'uno equivale ad attaccare e sovvertire l'altra.” (The Great Controversy, p. 126)

Nello scenario del tempo della fine, la Bibbia dice della Bestia, che “aprì la sua bocca in blasfemia verso Yahuveh, per bestemmiare il Suo nome e la sua dimora, contro tutti coloro che risiedono nei cieli. E gli fu concesso di fare guerra ai santi e di vincerli; e gli fu dato potere su ogni tribù, popolo, lingua e nazione.” Apocalisse 13:6, 7. Ma nel libro di Daniele sta scritto che mentre YAHUSHUA si trova nel luogo più alto del santuario celeste di fronte al Padre (l'Antico dei giorni“Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue Lo servivano.” (Daniele 7:14).

Le lingue moderne possono essere usate per pronunciare il NOME che salva: "YAHUSHUA", seguendo le regole della traslitterazione, lettera per lettera, suono per suono, restando fedeli all'Ebraico il più possibile, per quanto riguarda la questione del NOME del prescelto di Yah.

“Darò ai popoli una lingua pura, in modo che possano invocare il nome di YAHUVEH, per servirlo di comune accordo.” Sofonia 3:9

Sembra strano che la parola "Dios" si possa essere conservato, lettera per lettera, suono per suono, dall'antica Grecia fino all'odierno Messico. Perchè non è stata prestata la stessa cura al nome del Creatore dei cieli e della terra e del Suo Messyah?

Al giorno d'oggi gli spagnoli chiamano “Dios” il Creatore, ma in antichità questo era il nome di Zeus e di [G]ioveInfatti la parola greca usata per “Giove” in Atti 14:13 è "Dios", la stessa parola che si trova in 2 Maccabei 6:2. Anticamente gli Ebrei preferivano morire che rendere culto a “Dios”, e così facevano; basta leggere la storia dei Maccabei. Inoltre gli spagnoli chiamano il Salvatore “Jesus”, pronunciato HehSus; guarda caso, il dio supremo dei Druidi si chiamava proprio "Hesus".

Perchè è accaduto questo? “I missionari gesuiti hanno giocato un ruolo cruciale nel diffondere il Cattolicesimo in Asia, Africa ed America Latina. Gli studiosi gesuiti hanno contribuito fortemente alla filosofia, allo studio delle lingue, e soprattutto alla teologia.” (Encyclopedia Americana)

Questo spiega come mai il popolo spagnolo invoca queste varie divinità.

Attualmente i preti e gli studiosi teologi della Chiesa di lingua spagnola insegnano che il nome giusto è  "Yave", ma dicono che si pronuncia nello stesso modo che "Jove" .

Nel 1672, Wilkins National Religion p. 51, “Credendo in una sola suprema Divinità, il Padre di tutti i poteri subordinati: ...il quale essi chiamano "Giove" oppure "Jove"con esplicito riferimento al nome masoretico [Jehovah].” (Oxford English Dictionary, sotto la voce “Jove”). 

Jove = Jehovah
Giove = Geova

Nel libro Two Babylons di Alexander Hislop, è dimostrato che “Jove” era usato come il nome prescelto, si vedano le pagg. 26 e 73. Gli studiosi ed i monaci Cattolici non hanno alcun problema con la forma Yahweh! In effetti, anche se con molte riserve la stanno lentamente sdoganando. Essa è contenuta nella loro Nuova Bibbia di Gerusalemme e nella Nuova Bibbia Americana in Genesi 22:14 e Esodo 17:15, etc.

Nel dizionario greco di Strong's Concordance n°2203, troviamo che Jove è il nome di Giove e di Zeus. Eppure in Numeri 21:14 di Originenis Hexaplaal posto del tetragramma si trova la parola “Jovae”.

Quando la “a” viene prima della “e” come nella parola sopra, è un accenno al vecchio stile di combinazione delle lettere come as, ae, come in “Judaea”; altri lo scrivono “Judea”, mentre le vecchie versioni di buona qualità di King James combinano le varie versioni in “Judaea”.

Come possono i veri discepoli, vivendo negli ultimi tempi della storia terrena, e professando di amare l'apparizione di Yahushua, Re dei Re, sulle grandi nubi di gloria, accettare un nome che è stato inventato o creato dalle mani dell'uomo? 

Ma che dovremmo dire di tutte le testimonianze e le forme del nome prescelto provenienti dal resto del mondo non greco? Che dire degli studiosi latini? E di coloro che praticano il riposo del sabato nell'Europa Occidentale? E degli Arabi? E degli Indiani Americani e tutti gli altri? Come mai la dottrina ufficiale tralascia tutte queste versioni, e considera solo i Greci?  

Nel frattempo, godetevi questo SCONVOLGENTE VIDEO, sconsigliato agli ipocriti religionisti falsi e bigotti:






IEOSUS IL GRECO contro YAHUSHUA IL GIUDEO




07 gennaio 2010

YAHUSHUA FIGLIO DELL'UOMO E NON DEL SERPENTE

 


di Alessandro Conti Puorger (Bibbiaweb)


"Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraiche", di cui ho detto diffusamente, è strumento d’eccezionale efficacia per aprire e rendere vive pagine della Torah e provo a mostrare in modo pratico la forza particolare.

Tento far ciò con riferimento al primo versetto del Capitolo 3 del Genesi, cercando anche di evidenziare l’utilità dell’aiuto dei geroglifici nell’affrontare problematiche che si rifanno alla Torah.

Dal versetto 3,1 fino alla fine del versetto 3,8 della Genesi c’è un inciso che frena il progetto di Dio.

Il Capitolo (Gen. 3,1a) inizia con:

Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio.

         

È evidente, il serpente è un animale come gli altri, ma in lui sta agendo una energia particolare.

Se si usa un criterio base del metodo di decriptazione, che consiste nell’affrontare il testo trascurando la vocalizzazione delle parole, e se del caso si spezzano, si comprende subito di più.

L’autore pone infatti una particolare attenzione alla parola "selvatica", cioè "del campo", che in ebraico è .
All’interno di quella parola c’è  e queste due lettere sono quelle che formano la parola "demòne".

Ci si domanda se le lettere sono in grado di spiegare la proprietà fondamentale del demòne; osservo che  è un fuoco, una luce e  è una mano = sbarrare; si ha: il demòne  sbarra  la luce , ovviamente di Dio.

Ora per comprendere perché l’uomo è tentato dal serpente, sono state formulate varie ipotesi.

In molte culture arcaiche il serpente simboleggia il mondo dei morti, perché vive nascosto in buche della terra e per l’apparente ringiovanire con la muta della pelle.
Il serpente, infatti, è capace di evocare il pensiero di morire il cui concetto appare subito dopo nel versetto Gen. 3,3.

Vi sono anche visioni positive del serpente che, essendo in collegamento col mondo dei morti, rappresenta la benedizione delle anime degli antenati e la fede nella guarigione e nella rinascita (es. il colubro di Esculapio, consacrato al Dio della medicina).
La Bibbia ci presenta il serpente sin dal momento iniziale, ma anche cruciale, quale incarnazione del nemico, causa della tentazione non superata che provocò all’uomo la perdita del primitivo stato di grazia, che gli permetteva di rapportarsi direttamente con Dio.
Nel libro di Giobbe appare per la prima volta il nome d’un nemico dell’uomo che mette in dubbio con Dio il buon esito del Suo disegno su questo essere; questi è chiamato satana (Gb. 1,6) : S’TN shatan.

Il profeta Zaccaria al Capitolo 3:1,2 lo nomina tre volte e lo presenta nella figura d’accusatore, ritto vicino al sommo sacerdote Giosuè, davanti all’angelo del Signore, mentre il N.T. lo nomina varie volte e lo identifica col nemico del capitolo 3 della Genesi.

Il radicale  S’TN in ebraico indica odiare, insidiare, perseguitare, accusare; perciò il participio, l’avversario è : satan, satana, cioè, l’accusatore il diavolo (in greco "diabolos").

Con i segni si legge: "brucia  nel cuore  l'energia ".

Dal "Dizionario di Usi e leggende Ebraiche di Alan Unterman" - editori Laterza, riporto stralcio da voci serpente e satana:


"La favola ebraica dice che il serpente biblico era il re degli animali. Era un animale astuto, che camminava diritto su due gambe, parlava e mangiava lo stesso cibo dell’uomo. Quando il serpente vide come gli angeli onoravano Adamo, divenne geloso di lui, e la vista dei rapporti sessuali della prima coppia risvegliò il desiderio del serpente per Eva. Istigato da Satana o Samael, o secondo alcune opinioni posseduto da lui, il serpente persuase Eva a mangiare il frutto proibito e la sedusse. Come punizione, gli furono tagliate braccia e gambe, dovette strisciare sulla pancia, tutto ciò che mangiava seppe di polvere, e diventò l’eterno nemico dell’uomo."


"Satana è considerato il re dei demòni che si era ribellato a Dio ed era stato espulso dal Paradiso. Nel suo esilio dal Paradiso, egli portò con sé una schiera di angeli caduti e divenne il loro capo. La ribellione ebbe inizio quando Satana, il più grande degli angeli con un numero doppio di ali rispetto ad essi, rifiutò di rendere omaggio ad Adamo."

Il vero nemico in ogni modo è satana, il serpente è manifestazione della sua incarnazione, come nell’Apocalisse il drago e la bestia.
Nel serpente, la Sapienza, il N.T. e la tradizione cristiana, infatti, hanno riconosciuto la personificazione dell’avversario, il diavolo, che in quell’occasione si servì di quell’animale.
Ora, l’avversario per antonomasia, il prototipo storico del nemico del popolo ebraico, in effetti è il Faraone.
Satana ed il serpente sono tra loro strettamente collegati e il collegamento è certamente il Faraone.

Infatti:

  • Satana è l’accusatore, il nemico dell’uomo;
  • Satana è il re dei demoni;
  • i rabbini considerano il serpente il re degli animali;
  • il serpente ureo è figura del Faraone;
  • il Faraone è il re degli Egiziani;
  • il Faraone è il nemico ancestrale del popolo ebraico;

Per verificare la tesi ricorriamo ai geroglifici, in quanto la tradizione collega il libro del Genesi, che fa parte del Pentauteuco, alla scuola di Mosè, principe egiziano.

"Figlio" in egiziano è costituito da un’anatra che è la biconsonante SA’ con vicino un uomo seduto;
figlio  ; ora la stessa anatra  con il determinativo d’un serpente anziché d’uomo, indica "verme"; in quanto SA’ è figlio, e il determinativo dice di chi, d’uomo se ci si mette un uomo, o d’altro se ci si mette il determinativo d’altro, e verme è figlio di categoria dei serpenti, cioè animale di sotto terra.

Il libro di Giobbe (che al capitolo 1 cita Satana), sembra parlare di questi geroglifici, infatti dice:

"Ecco la luna stessa manca di chiarore e le stelle non sono pure ai Suoi occhi, quanto meno l’uomo questo verme, l’essere umano, questo bruco!" (Gb. 25,5s)

che in effetti è scritto:

  , ben ’adam, il figlio dell’uomo è un bruco.

 = "il segno  porta  del serpente  a vedere  nel mondo ".

Vediamo ora queste parole sono calzanti con quei geroglifici; dice che il figlio dell’uomo in effetti è un bruco, cioè porta, come il geroglifico relativo, il segno del serpente che è entrato nel mondo. Cioè il serpente è divenuto il vero padre dell’umanità.

"Chi mi libererà di questo corpo votato alla morte?" dice S.Paolo in Rm. 7,24.
Se nel geroglifico, al segno di verme si aggiunge il segno della terra TA’  si ha SA’-TA’ "serpente"  che è un verme della terra, un figlio della terra.
Ecco allora che "satan" è un serpente, dall’egiziano SA’-TA’, in cui c’è l’emanazione N del demonio, cioè di satana.
Il nemico=ITN ha, infatti, questo geroglifico  (Vocabolario di "Midle Egyptian" di Faulkner) che col determinativo del serpente e d’uomo e la N sarebbe "padre nostro" e con vicino, in luogo del serpente, quello del serpente antico , determinativo simbolo dei Teniti, cioè del serpente mitologico, sarebbe il "progenitore mitologico", il "serpente antico" di Ap. 12,9.
Questo geroglifico invece è SA’ -TA’-N , ottenuto da SA’-TA’ con l’aggiunta del segno  di N d’emanazione e con quel determinativo, che rappresenta la sinuosità del Nilo, si legge:

"Il figlio della terra emanazione del serpente mitologico".

Se accostiamo il geroglifico dell’oppositore a quello del dio Aton di Amenofi IV si vede che:

 oppositore  =I’TEN=Aton

hanno gli stessi segni  cambia solo il determinativo ed i segni sono:

  • I’T = I+T = esistenza + pane = IT = padre;
  • N di emanazione.

Passiamo ora alla parola Leviatan , che si può dividere Levi + atan  ( + ; nei geroglifici un serpente + un bastone equivale a "dice parole",
(vedi "Il segreto dei geroglifici" di Christian Jacq, Ed. Piemme) ed è una premessa per avvertire che parla una persona importante.

Ora, , il mostro leviatano, per i geroglifici è "dice  parole  l’oppositore " e visto in forma positiva "dice parole la promanazione del padre", "dice parole che appartengono al padre".

 
Se il padre però è il Nilo, questo titolo calza perfettamente con il Faraone, che portava il segno del serpente sulla testa, identificato con la lettere ebraica  ed era figlio della protodinastia dei Teniti e del Nilo e "diceva parole di Aton".
Perciò nella terminologia delle origini bibliche c’è molta affinità tra "l'idea del male" = l’emanatore e la sua immagine terrestre Satana = l'inviato; ed il Faraone una sua incarnazione.

Proviamo a leggere con i segni quel versetto (Gen. 3,1a) mettendo come soggetto di riferimento il demonio:

Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio.

         

"Si portò  nel mondo  l'angelo . Per nascondersi  dalla Luce  uscì . Fu  nel mondo  da nemico  a portarsi  a vivere  dai viventi . Di tutti  la vita  finisce . Uscirà  il demonio  dal mondo , l’Unigenito  lo brucerà  nei corpi ; in azione  un fuoco  uscirà  dal Signore  Dio  che riaprirà  agli esseri  la vita ."

"Si portò nel mondo l'angelo.
Per nascondersi dalla Luce uscì.
Fu nel mondo da nemico a portarsi a vivere dai viventi.
Di tutti la vita finisce.
Uscirà il demonio dal mondo,
l’Unigenito lo brucerà nei corpi;
in azione un fuoco uscirà dal Signore Dio
che riaprirà agli esseri la vita.
"

Il verme dell’uomo di terra sarà bruciato ed Isaia ed i Vangeli rivelano che quest’idea ha la sua consistenza:

  • "perché il loro verme non morirà, il loro fuoco non si spengerà" (Is. 66,24).
  • "è meglio per te entrare nel Regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato … nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue" (Mc. 10,47s).
  • "Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla… Geenna" (Mt. 23,33).

Razza di vipere è lo stesso che seme di serpente, cioè figli del serpente, figli del demonio!

Ecco che un’altra volta l’egiziano antico e la lettura con i segni aprono uno spaccato sull'origine del pensiero biblico.
Tra l’altro si apre il significato di Figlio dell’Uomo, termine che Gesù usa nei Vangeli in contrapposizione al figlio della terra, riprendendo la terminologia da Ezechiele 2,3 e 3,1 e di Daniele nella visione del Figlio dell’Uomo sulle nuvole del cielo.

  • "Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: razza di vipere...! Fate dunque frutti degni di conversione e non crediate di poter dire tra voi: abbiamo Abramo per padre" (Mt. 3,7).
  • "…razza di vipere, chi vi ha insegnato a fuggire all’ira imminente?" (Lc. 3,7).
  • "Razza di vipere, come potete dire cose buone voi che siete cattivi?" (Mt. 12,34).
  • "… avete per padre il diavolo…" (Gv. 8,44).

Il figlio dell’uomo, cioè l’uomo, ora, con la venuta del Cristo, ha finalmente due possibilità, essere fratello del Figlio dell’Uomo che viene dal Cielo ed è... "Figlio d’Adamo, Figlio di Dio" (Lc. 3,38) o essere, come un serpente, figlio della terra, cioè figlio di Satana.
Giovanni Evangelista riferisce che Giovanni Battista disse: "Chi viene dall’alto è al disopra di tutti, ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla della terra. Chi viene dal cielo è al disopra di tutti" (Gv. 3,31).

 
Nel vangelo di Giovanni riporta questo accostamento di cielo, terra, serpente e figlio dell’uomo: "Se vi ho parlato di cose della terra e non credete come crederete se parlerò delle cose del cielo? Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo" (Gv. 3,12-14).

Alcuni flash:

  • Gesù come i patriarchi andò in Egitto (da piccolo; vangelo di Matteo);
  • Gesù e Giovanni il Battista erano parenti;
  • Giovanni Battista aveva dimestichezza con gli esseni;
  • l’apostolo Giovanni era stato discepolo del Battista;
  • questo Giovanni è autore del 4° Vangelo;
  • la tradizione considera l’autore dell'Apocalisse rifarsi alla scuola di Giovanni (od essere proprio lui stesso) e lì (12,9) riprende la visione di Daniele: "Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo diavolo e satana e che seduce tutta la terra fu precipitato... l’accusatore dei nostri fratelli...";
  • a Qumran, non lontano dal luogo del battesimo di Gesù, c’era la sede degli Esseni;
  • là, in quel periodo, i segni della scrittura ebraica, alla luce dei geroglifici, furono definitivamente sigillati pressoché nella forma quadrata rabbinica.

Allora la parola scritta aveva significati molto più intensi d’oggi, in quanto risultato di un profondo travaglio di pensiero, mentre ormai è stata resa quasi banale, sicché è molto ridotto il peso e l’effetto rispetto a quei tempi.

 
La parola scritta, inoltre, evocava un mondo d’immagini, i proverbi, la saggezza popolare del tempo elaborate su singole parole e su accoppiamenti di queste.
Le autentiche parole della Bibbia, in particolare nei primi libri, sono da vedere ed apprezzare come ritrovamenti archeologici od opere d’autore, capaci di riprendere vita nel proprio ambiente.
 
Ognuna va attentamente soppesata per coglierne il contenuto che non è mai univoco, ma ha tante sfaccettature e l’autore usa giochi di parole, assonanze, immagini a cascata come i fuochi d’artificio.

Torniamo al versetto di Gen. 3,1:

"Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche..."

Spezziamo le consonanti della parola nahash  = serpente che sono le stesse della parola "rame" ed il radicale riguarda il "trarre pronostici" con la lettura delle lettere:

"molto  intrecciato  al sole "; (ci parla del serpente)
"l’energia  racchiude  del fuoco "; (ci parla del rame)
"guida  () ad illuminare " (ci parla di pronostici e d’indovini),

ma c’è anche una lettura che suggerisce il demonio in quanto concretizza ciò che si oppone alla chiarezza, al sole, a Dio che è luce:

"inviato - angelo - emanazione  che si nasconde  dalla luce ";
"inviato - angelo - emanazione  che nasconde  la luce ";

Il serpente è "astuto", in ebraico  A'RWM, ’arum, ed ecco di seguito una cascata di letture con i segni che fanno capire come dalle stesse letture della parola possano nascere tradizioni e racconti:
 

Aziona  i corpi  (ove) si porta  a vivere indemoniati
Si vede  saziare () la (prima) madre fa mangiare Eva
Si vede  nel corpo  portarsi  dalla matrice ha rapporti con Eva (secondo la tradizione rabbinica)
Da nemico  si porta  dei viventi l’avversario
Guarda  alto l’astuto
Agisce  per innalzarsi l’orgoglio, l’opportunismo


Ricordo le credenze ebraiche su questo serpente:

Era un animale astuto, che camminava diritto su due gambe, parlava e mangiava lo stesso cibo dell’uomo... il serpente persuase Eva a mangiare il frutto proibito e la sedusse… Come punizione, gli furono tagliate braccia e gambe, dovette strisciare sulla pancia.

Questa lettura di  non è lontana da quella di S.Paolo (Tes. 2,4) sull’anticristo:

"... colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come dio." (dio incompleto e lo nomina tre volte e non quattro).

Idea evidentemente non isolata, perché anche d’Isaia (14,12s) quando parla di Lucifero osserva:

"Come mai sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dell’aurora? Come mai sei stato steso a terra signore dei popoli? Eppure tu pensavi: Salirò in cielo, sulle stelle di Dio ..."

Lucifero, figlio dell’aurora:    "Ilel ben-shahar!"; ritorna il serpente, infatti,  "è  il serpente  potente ", il marito di Lilith di cui la tradizione rabbinica racconta questo midrash: La prima moglie di Adamo, demone, regina della notte. Lilith esigeva d’essere eguale al marito e quando si rese conto che non lo sarebbe mai stata pronunciò il nome di Dio e volò nell’aria fino al Mar Rosso... e divenne la moglie di Sammaele, il signore delle forze del male.

Sammaele è lo stesso che Lucifero ed è un titolo che ricorda "nome di dio"; ne caratterizza l’aspetto blasfemo.
Lucifero, Sammaele, Satana, sono la stessa persona.

Isaia, come detto, poeticamente ha chiamato Lucifero, figlio dell’aurora:

   "Ilel ben-shahar!", ma si può sostituire le lettere  e  e ruotare intorno un asse e si legge     questa volta da sinistra verso destra:

"Il grande  serpente  il potente  Faraone  è ".

La parola  si può leggere anche: "vedendolo  inebria  () le matrici " che richiama le credenze rabbiniche sul serpente che "la vista dei rapporti sessuali della prima coppia risvegliò il desiderio del serpente per Eva… e la sedusse" e poi il serpente "per agire  nel corpo  si porta  dei viventi " che parla di possessioni diaboliche e "si vede  con il corpo  portarsi  nell’acqua " che conferma i pensieri sulla bestia che vive nel mare.

Dopo che Adamo ed Eva hanno mangiato dell’albero del bene e del male si nascondono ed esce la parola "nudo"  molto simile a  che possiamo dividere in   e  è "caduta, mucchio di rovine"  alto; "una caduta dall’alto", ossia Adamo ed Eva sono stati come precipitati dall’alto.

In Es. 16,20 si trova  per "imputridire di vermi", e Isaia in Is. 14,11 usa  "rimmà" per "vermi"; quindi  fa venire in mente anche "vedo  imputridire ", "vedo  esistenza  da verme " (da rimmà), anche perché verme è "un corpo  d’acqua ".

Una lettura completa di  con le lettere è: "vedo  stare  corpo  all’acqua ",

come pure: "vedo  essere  un corpo  dalla matrice "; perciò nudo, ma anche come un neonato.

Questo è l’effetto del serpente :

  • rende astuto  per le cose del mondo;
  • rende cieco per le cose di Dio "l’energia  chiude  alla luce ";
  • rende nudo , cioè spoglia della primitiva dignità;
  • fa precipitare dall’alto;
  • fa imputridire ed avere una esistenza da verme;
  • dà come una nuova nascita.

In definitiva, non si è più originati da Dio, ma dal verme, e si diviene figli del serpente.

Spero che si sia compreso come con la lettura a tappeto dei segni è stata ritrovata una chiave importante che permette di entrare in stanze antiche, ma abitate.

 
Faccio notare come tale ricco panorama si evince soltanto se si comincia a trattare a plasmare la parola come evidentemente facevano gli antichi prima dell’inserimento della vocalizzazione, quando cioè ogni lettera aveva la propria intera valenza ed era capace e libera di evocare accoppiamenti ed associazioni svincolate anche dalle forme grammaticali.

Sul tema poi dei geroglifici nella Bibbia torneremo ancora.