Invece di ripetere a pappagallo, come fanno tutti quelli che appartengono alla Cristianità corrotta, il nome del dio egizio “Amen” alla fine di ogni preghiera, noi facciamo una di queste 3 cose:
- Usiamo la pronuncia ebraico-spagnola per indicare di essere d'accordo: “Ah-Mane” (amin). Questo indica che vuoi evitare di pronunciare nomi di falsi dèi pagani e di scimmiottare le tradizioni di uomini.
- Puoi usare una parola della tua lingua per indicare di essere d'accordo. Per esempio, in italiano: “Sì!”. “Così sia!” è pulito e chiaro.
- Puoi usare un'altra parola “spirituale” che indica il tuo concordare con quanto detto o il tuo sostegno con l'affermazione: “HalleluYah!”
Perché essere così fiscali su qualcosa di innocuo come il fatto di dire “Amen”? Bella domanda. Ecco perché:
“Amen” è un'antichissima personificazione egizia dell'aria e del respiro, adorata soprattutto a Tebe.
Alcune note da una pagina in cui ci siamo imbattuti: http://revelations.org.za : 'Amen' era una delle principali divinità nella mitologia egizia, il cui culto si diffuse in Grecia, Siria e dintorni.
Secondo 'The Concise Columbia Encyclopedia', Columbia University Press:
Amun o Amon o Amen, antica divinità egizia. In origine il dio principale di Tebe, Amon acquisì importanza sempre maggiore in Egitto e, in seguito, come Amen Ra, Amen venne identificato con RA come la divinità suprema.
Amen fu identificato anche con il ZEUS greco (il GIOVE romano). (Ed.: Giove o 'Zeus-Pater' – 'Zeus nostro padre').
Nel Sito Ufficiale del Ministero del Turismo Egiziano ci sono le seguenti Pagine Web con informazioni su Amen, l'idolo primordiale:
Amun (Amon) e Amen-Ra, Re degli Dei, e la Triade (Trinità) di Tebe
Culto di Amen
Amen di Tebe
Forme di Amen-Ra
Ecco un breve estratto da queste pagine istruttive:
“Amen era la personificazione del potere creativo nascosto e sconosciuto che era associato all'abisso primordiale, dèi nella creazione del mondo, e tutto ciò che è in esso.
La parola o radice “amen” significa certamente: “ciò che è nascosto”, “ciò che non si vede”, “ciò che non si può vedere”, e simili, e questo è provato da tonnellate di esempi che possono essere trovati in testi di tutte le epoche.
Negli inni ad Amen spesso leggiamo che Amen è “nascosto ai suoi figli”, e “nascosto agli dei e agli uomini”...
Ora, non solo si dice che lo stesso dio Amen sia “nascosto”, ma è “nascosto” anche il suo nome, e la sua forma, o somiglianza, si dice sia “sconosciuta”; queste affermazioni dimostrano che “nascosto”, quando applicato ad Amen, il grande dio, si riferisce a qualcosa di più del “sole che è scomparso sotto l'orizzonte”, e che “Amen” indica il dio che non può essere visto con occhi da mortale, e che è invisibile, e anche imperscrutabile, agli dei così come agli uomini”.
Questo ci fa venire in mente Satana il cui desiderio di essere Dio Padre Supremo lo fece diventare una entità malevola extraterrestre decaduta che diceva:
"Tu dicevi in cuor tuo: Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; mi siederò sul monte dell'assemblea, nella parte estrema del nord; salirò sulle parti più alte delle nubi, sarò simile all'Altissimo. Invece sarai precipitato nello Sceol, nelle profondità della fossa." - (Yahshayahu/Isaia 14:13-15)
Amen, sua moglie Mut e il loro figlio Khonsu, rappresentavano la Trinità (Triade) Tebana, la famiglia sacra di Tebe. Amen era il “Re degli dèi” nel periodo del Nuovo Regno in Egitto (1550-1070 a.C.), quando Tebe era la capitale d'Egitto. Questo ci riporta alla corrotta tradizione in seno alla cristianità della Triade che spaccia per verità misteriosa o appunto "nascosta come il dio nascosto" quello che chiama DOGMA o "mistero della fede".
Durante quel periodo gli Israeliti erano schiavi in Egitto, e costruivano le fortificazioni e le sontuose statue e gli sfarzosi templi d'Egitto. Durante i 400 anni di schiavitù, gli Israeliti persero il loro culto di Yahuveh cadendo nel culto idolatrico egiziano. Il loro epico esodo richiese un periodo di 40 anni di 'purificazione' nel Deserto, prima che potessero entrare nella 'Terra Promessa di Israele'.
Se durante quest'esodo gli Israeliti sono arrivati a costruire un idolo d'oro a forma di vitello, sarebbe forse improbabile dedurre che abbiano portato con sé le imperfezioni del culto di Amen – un seme che potrebbe non essere stato ancora estirpato?
Tanto che una antica preghiera sembra essere stata ripresa proprio da questo culto e integrata in quello ebraico, cristiano e poi islamico
Oh Amen, Amen, che sei nei cieli Padre di chi non ha Madre.
Quanto e' dolce pronunciare il tuo nome.
Dacci come la gioia di vivere, il sapore del pane per il bimbo,
sia fatta la tua volonta' come in Cielo cosi in Terra.
Tu che mi hai fatto vedere le tenebre, crea la luce per me.
Fammi dono della tua grazia, fa che io veda te ininterrottamente!
Amen!
Oppure Amun, Amon, Aman. Ma anche se questa preghiera può sembrare al profano l'origine del Padre nostro, non è che una illazione senza prove fondamentali perchè in realtà proviene da preghiere molto più antiche che risalgono addirittura agli scritti cuneiformi dei Sumeri; ma anche questo questo non suffraga le supposte teorie dei detrattori che vorrebbero assimilate dall'ebraismo tutte le antiche tradizioni Babiloniche anche se in parte questo è avvenuto come abbiamo detto sopra, tanto che nelle Sacre Scritture Israele viene condannato e abbandonato da Yahuveh proprio per questi motivi. Poi quando essi si pentono e ritornano nella giusta e corretta disposizione verso il Creatore vengono perdonati e riottengono una condizione di giusto rapporto con Eloah Yahuveh.
Il che ci porta al nostro secondo punto di riflessione: la parola 'amen' a seguito di quanto detto sopra viene usata comunemente sia nel culto ebraico che in quello cristiano e Islamico. Le lettere-radice a-m-n hanno questo significato nell'ebraico moderno: educare, addestrare, vero, degno di fiducia, confermare, sicurezza, fedeltà, accordo.
In terzo luogo, “Amen” è usato nel giudaismo, nell'Islam e nel cristianesimo dei giorni nostri e gli si attribuisce il significato di: “così sia”, “sicuro”. Questa parola però ha una pronuncia diversa in ebraico moderno: Ah-Mane (pronunciato 'amin'), e anche questo non significa affatto che non sia da anteporre al non usare comunque questo termine.
Conoscendo le sfumature idolatriche retaggio antico di questa parola, sorgono delle preoccupazioni nel sentir pronunciare questo tipo di frasi così popolari nelle preghiere cristiane, islamiche ed ebraiche:
“Te lo chiediamo nel Tuo Nome, Amen”.
“Lodiamo il Tuo Nome, Amen”.
“Lo domandiamo nel Nome che è sopra ogni altro Nome, Amen”.
“Lodate il Signore” - con la risposta comune: “Amen”.
Gli esempi qui sopra possono certamente essere delle dirette invocazioni rivolte a una entità spirituale chiamata 'Amen'! Questo dovrebbe sicuramente essere lampante per il vigile adoratore dell'Unico Vero Eloah YHVH di Israele!
Dovremmo quindi usare la parola “Amen” nella preghiera e nel culto?
Se abbiamo una parola 'pura' come "Così Sia" e "HalleluYAH", perché dire 'Amen'?
Esodo 23:13 - “Farete attenzione a tutte le cose che io vi ho dette, e non pronuncerete il nome di dèi stranieri: non lo si oda uscire dalla vostra bocca.”
Osea 2:17,19 - “Io (YHVH) toglierò dalla sua bocca (la Sua Sposa Israele - ndr) i nomi dei Baal.”
Così è scritto e così sia in verità.