10 aprile 2012

BUGIE SVELATE: TUTTA LA VERITA' SULLA TRINITA' PAGANA

 



PREMESSA

Poiché per secoli è stata insegnata e creduta come un dogma, andare alle effettive radici della dottrina della trinità può risultare destabilizzante per molti. Tuttavia, se i credo non fossero mai esaminati e a volte messi in discussione, rischieremmo di vivere per un'intera vita nell'errore e non esserne neppure consapevoli. Di seguito sono esposti i fatti su un'antica dottrina che da tempo preda il Nuovo Testamento – una dottrina che ha preso spunto dalle religioni misteriche PAGANE senza alcun fondamento nelle sacre Scritture!


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Un insegnamento fondamentale ed una dottrina chiave dei gruppi sia Cattolici che Protestanti è la Trinità. L'assunto della Trinità trova forse la sua migliore espressione nelle parole della Società Biblica Trinitaria di Londra come “...la fede nella Divinità del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, tre persone uguali ed eterne che convivono in un Unico Dio Vero e Vivente...nell'unità di questa Divinità ci sono Tre Persone, che condividono la stessa sostanza, potenza ed eternità: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.”

Lo “Spirito” è misinterpretato come il superstizioso “fantasma” nella formulazione di King James del 1611.
 Il termine “fantasma” è un'erronea traduzione dal greco pneuma, che si traduce meglio come “spirito”. Nella lingua greca non esiste una parola che significhi “fantasma”. Quella che più vi si avvicina, phantasma, si ritrova nelle Scritture due volte (in Matteo 14:26 e in Marco 6:49, tradotta in spirito) che significa “apparizione, spettro, fantasma”, ma non è mai usata per descrivere lo Spirito Santo.

La tinitarietà insegna che questo speciale Potere, questo Spirito che emana dal Padre ed è condiviso dal Figlio, è una persona chiamata lo Spirito Santo, che insieme al Padre e al Figlio costituisce una Trinità.


LA TRINITA' E' TOTALMENTE ASSENTE DALLA BIBBIA


In materia di Trinità, l'Enciclopedia Britannica (15° edizione, 1974, vol.10, pag.126, Micropedia) fornisce questa illuminante dichiarazione“Nè la parola Trinità né la relativa dottrina esplicita appaiono nel Nuovo Testamento, né [Yahshua] o i Suoi discepoli intendono contraddire lo Shema dell'Antico Testamento: “Ascolta, Israele: [Yahweh] nostro [Dio] è Uno solo.” (Deuteronomio 6:4)

La International Standard Bible Encyclopedia riporta questa sorprendente ammissione: “Il termine Trinità NON E' un termine biblico, e non usiamo un linguaggio biblico quando definiamo ciò che è espresso da esso. In effetti, la dottrina della trinità è puramente una dottrina rivelata. Cioè, incarna una verità che non è mai stata scoperta, né mai potrà esserlo, dalla ragione umana.” (Trinità, vol.5, p.3012).

L'Enciclopedia Britannica aggiunge: “La dottrina si sviluppò gradualmente nel corso di molti secoli e attraverso molte controversie. Il concilio di Nicea, nel 325, emanò la formula cruciale di tale dottrina nel dichiarare che «il Figlio è della stessa sostanza del Padre», anche se diceva molto poco sullo Spirito Santo. Entro la fine del 4° secolo la  dottrina della Trinità prese sostanzialmente la forma che conserva ancora oggi.”

La New Catholic Encyclopedia, 1967, vol.14, p.299, conferma: “La formulazione «un Dio in tre Persone» non fu solidamente stabilita, o certamente non fu pienamente assimilata nella vita Cristiana e nella sua professione di fede prima della fine del 4° secolo.Tra i Padri Apostolici, non vi era stato niente che si avvicinasse anche remotamente ad una tale mentalità o prospettiva.”

La questione raggiunse un punto culminante al Concilio di Nicea indetto da Costantino nel 325. Due capi della chiesa di Alessandria – Ario e Attanasio – erano stati in aperta disputa sulla questione se il Figlio fosse uguale, o meno, al Padre.

Eusebio, il padre della storia ecclesiastica, in apertura del concilio offrì una soluzione di compromesso che descriveva la relazione tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. I sostenitori di Attanasio si resero conto che il compromesso avrebbe distrutto la dottrina della Trinità, ed equivaleva in pratica ad un voto per Ario, il quale sosteneva che il Padre era in qualche modo superiore. L'imperatore Costantino si intromise nella disputa, respingendo il compromesso di Eusebio. Ma l'idea della Trinità non divenne dottrina fino all'anno 379, quando l'imperatore romano Teodosio elevò il Cristianesimo a religione di stato. Da ciò ebbe origine la Chiesa Cattolica Romana, e la sua dottrina di un Dio trino.


LA TRINITA' RESPINTA DAI DISCEPOLI NEL I° SECOLO

Nei primi tempi che seguirono la Resurrezione del Messia, la dottrina della Trinità non fu accettata da un gran numero di istruiti e sinceri seguaci della Bibbia. Una fonte ci informa di un certo Michele Servetus, un medico spagnolo, che “...era incapace di accettare le formule tradizionali che definivano Dio come «Padre, Figlio e Spirito Santo» - un Dio che si esprimeva attraverso tre diverse personalità. Egli affidò alla stampa le sue perplessità e suscitò un furore di indignazione. Il Nuovo Testamento non suggerisce in alcun punto la formula dottrinale come tale; fu impostata dai concili della chiesa del quarto e del quinto secoloAlcuni agenti dei capi religiosi Protestanti portarono Servetus a Champel il giorno successivo e lo misero al rogo finchè il suo corpo non fu completamente ridotto in cenere.” - p.65, Strange Facts About the Bible, Webb Garrison.


Erasmo è noto per la sua edizione del Nuovo Testamento Greco, un'opera di cultura esemplare. “Nella preparazione della prima edizione del suo Nuovo Testamento Greco nel 1516, il letterato olandese usò i migliori e più antichi manoscritti a lui disponibili. A scopo dottrinario, mise a confronto le versioni greca e latina – stampandole in colonne parallele. Le copie antiche non includono in 1 Giovanni 5:7 un riferimento alla Trinità, che invece è uno standard nelle copie medievali della Vulgata Latina. Guidato dal principio per cui le copie più antiche di un'opera sono presumibilmente più vicine all'originale che non le copie successive, Erasmo omise dalla versione greca del suo Nuovo Testamento l'allusione familiare ai lettori della Bibbia latina. L'uso di colonne parallele fece immediatamente saltare all'occhio l'omissione.” p.258, Strange Facts About the Bible.


UN RESIDUO DELLA RELIGIONE BABILONICA


Come rivelato da queste autorità, la dottrina della Trinità non si basa sui chiari insegnamenti della Bibbia, ma è il risultato di un collage di versetti selezionati che si dice alludano a una Trinità.


Il semplice fatto è che la dottrina della Trinità non era insegnata inizialmente dalla prima ecclesia. L'insegnamento fu ricavato per replicare le credenze trinitarie dei pagani convertiti che si aggregavano alla chiesa. Il concetto di una trinità è estremamente comune nelle religioni pagane. I primi convertiti dal paganesimo avevano generalmente adorato fino ad allora una triade di divinità. (si vedano pp. 10-11)

Nel suo libro Le Due Babilonie, Alexander Hislop rintraccia l'origine dell'idea di Trinità nella madre di tutti i concetti pagani, Babilonia. Addizionando una mole di prove storiche, Hislop giunge alla seguente conclusione: “Qualcuno dopo tutto questo potrà ancora dire che la Chiesa Cattolica Romana dve essere chiamata Cristiana, perchè sostiene la dottrina della Trinità? Lo stesso facevano i pagani Babilonesi, come pure gli Egiziani, come pure gli Hindu, nello stesso identico senso in cui lo fa Roma.” (p. 90)

Dall'Encyclopedia of Religion and Ethics (Trinity, p. 458leggiamo: “Anche se la nozione di una Triade o Trinità divina è caratteristica della religione Cristiana, non è in alcun modo una sua esclusiva. Nella religione Indiana incontriamo il gruppo trinitario di Brahma, Siva e Vishnu; e nella religione Egiziana il gruppo trinitario di Osiride, Iside e Horus, che costituisce una famiglia divina, come il Padre, la Madre e il Figlio nelle immagini cristiane medievali.” 







La dottrina della trinità incorpora un concetto pagano abbracciato molto prima della cristianità da antichi pagani di terre straniere. A pag. 595 della Storia della Civilizzazione (Vol. III), il famoso storico Will Durant fornisce queste rivelazioni: “La Cristianità non ha distrutto il paganesimo; lo ha adottato! La lingua greca, dopo aver regnato per secoli sulla filosofia, divenne il veicolo della letteratura e del rituale cristiano; i misteri greci passarono direttamente nel grande mistero della Messa domenicale. Altre culture pagane contribuirono ad un risultato sincretico. Dall'Egitto vennero le idee di una Trinità Divina.”

L'imperatore pagano Costantino favorì il Cristianesimo a causa dell'influenza di sua madre. Per evitare un principio di scisma tra i Cristiani nel suo regno, indisse un concilio per unire tutta la Cristianità in un'unica religione. Per tamponare la crescente accettazione dell'arianesimo, fu sviluppato il “Credo Niceno” che ancora oggi è una parte della liturgia dei Cattolici, dei Luterani e di altre chiese. Il primo Credo Niceneo non stabiliva o affermava una Trinità. Essa fu aggiunta solo nelle revisioni successive.


L'INFLUENZA DEL CONCETTO DI UNITA'


Un altro insegnamento che stava prendendo piede attorno a quell'epoca era il “Monarchismo”, per cui tutti e tre (Padre, Figlio e Spirito Santo) costituiscono una sola essenza oltre che una sola persona. Questo insegnamento ci è noto oggi sotto il termine di “Unità”, che è insegnata da varie chiese Pentecostali. 
L'insegnamento dell'Unità risale almeno al terzo secolo, in cui il suo principale esponente, Sabellius, propose che il Padre era il Creatore, che poi divenne il Figlio a Betlemme, e infine divenne lo Spirito Santo quando il Figlio ascese in cielo.

Questa teoria vorrebbe farci credere che il Messia Yahsuhua pregava se stesso quando era in terra, e che Yahushua si autoresuscitò dai morti. Ma la Bibbia dice che fu il Padre a resuscitarlo (greco=anistemi) (si vedano Atti 2:24; 2:30; 2:32; 3:15; 3:26; 13:30; 13:37)

Il Sabellianesimo insegna che tutti e tre sono in una sola persona, che assume nell'ordine il ruolo prima di Padre, poi di Figlio, e attualmente opera come Spirito Santo. Questa dottrina ha senza dubbio influenzato il concetto di Trinità come viene attualmente propagato.


LA BIBBIA REINTERPRETATA PER LA CAUSA TRINITARIA


La dottrina della Trinità ebbe origine come parte del Credo Niceno del 325, che fu alterato e ammendato durante gli anni. Per andare incontro ai pagani di nuova conversione che adoravano una Trinità, gli insegnamenti delle scritture vennero reinterpretati per armonizzarsi con le convinzioni pagane preesistenti.


In “Due Babilonie” Hislop spiega: Nell'unità di quell'unico dio dei Babilonesi, c'erano tre persone e per simboleggiare quella dottrina della Trinità essi usavano, come provato dalle scoperte di Layard, il triangolo equilatero, proprio come è risaputo che fa tutt'oggi la Chiesa Romana.” Una nota spiega che anche gli Egiziani usavano il TRIANGOLO come simbolo della loro divinità triforme (simbolo molto caro alla Massoneria - ndr) (p. 16).




Il concetto Trinitario venne accettato nel momento in cui i convertiti originali furono superati in numero dalle masse di pagani che venivano acquisiti alla chiesa, portando con sé dottrine pagane che non si ritrovano in alcuna parte della Bibbia. I convertiti pagani potevano identificarsi più facilmente con la Cristianità e divenire parte di essa semplicemente cambiando i nomi delle loro divinità. Coloro che veneravano una Trinità potevano trovarne una simile nel Cristianesimo.

Israele era notoriamente diversa da praticamente tutte le altre religioni per il fatto che venerava un Unico Eloah. I Babilonesi, gli Egiziani, i Canaanei, gli Zoroastriani, gli Hindu ed altri adoravano una triade di divinità principali in un culto che Yahuveh aborrisce esplicitamente. Nel primo dei suoi Dieci Comandamenti Egli tuonò che non si deve avere nessun altro 'dio' all'infuori di Lui.

La Cristianità cominciò ad accettare molte dottrine pagane, solo che i nomi venivano cambiati per avere un'apparenza “cristiana”. "(ad esempio, i Saturnalia pagani della romanità divennero il Natale; il culto di fertilità assiro verso la dea Ishtar fu acquisito per creare la celebrazione della Pasqua [Easter]; Semiramide, la “Regina dei Cieli” adorata dai Babilonesi, fu trasformata nella Madonna adorata da molti oggi; il culto pagano del sole divenne manifesto nell'aureola cristiana, etc.)".

La Chiesa Cattolica Romana dichiara: “La Trinità è il termine impiegato per indicare la dottrina centrale della religione Cristiana. Che diventa così, nelle parole del credo di Attanasio: «il Padre è dio, il Figlio è dio, e lo Spirito Santo è dio, eppure non ci sono tre dei ma un solo dio.» In questa Trinità le persone sono co-eterne e co-eguali: tutte sono ugualmente non create e onnipotenti.”


L'ENCICLOPEDIA CATTOLICA


La Trinità è considerata “un solo dio in tre persone”, e di ciascuna di esse si crede che non abbia avuto un inizio, poiché esistente dall'eternità, e che ciascuna sia uguale alle altre, poiché ognuna è non più grande e non più piccola delle altre. I Membri del Concilio Nazionale delle Chiese condividono tutti una fede nella Trinità. 
Le Scritture INVECE mostrano chiaramente che Yahuveh è l'Onnipotente Unico supremo nei cieli. Non vi è nessun altro che sia uguale a Lui.

Paolo scrisse: “Ma sappiate che il capo di ogni uomo è il Messia; e il capo della donna è l'uomo; e il capo del Messia è Yahuveh” - (1 Corinzi 11:3). Egli disse ancora in Efesini che esiste un solo Padre di tutti, che è al di SOPRA a tutti 4:6. Lo stesso Messia dice: “Mio Padre è più grande di me” - (Giovanni 14:28).


ELOHIM HA UN SIGNIFICATO PLURALE – più di uno – MA NON "TRE"


Molti riconoscono che l'insegnamento della Trinità crea confusione e nelle parole dell'Enciclopedia Americana “è al di fuori delle capacità intellettive umane”.


La Bibbia insegna chiaramente una pluralità nell'Antico Testamento, poiché il libro di Genesi inizia con “In principio Dio [ebraico: 'Elohim'] creò...” La parola Elohim viene dall'ebraico Eloah, con il suffisso -im a denotare un plurale. Elohim è un nome ebraico collettivo, di genere maschile. Ha la stessa accezione plurale di nomi come famiglia, gruppo, scuola, consiglio, e assemblea. Ciascuno di questi nomi collettivi vuole un verbo al singolare. Diciamo che la famiglia è casa. Il gruppo è piccolo. La scuola è chiusa per le vacanze. Questi nomi collettivi sono tutti composti da almeno due individui o forse più. Ma il nome collettivo di solito vuole un verbo al singolare. Non sappiamo qual'è l'esatto numero dei componenti di una famiglia, di un gruppo, o di una scuola. Lo stesso si applica all'ebraico 'Elohim'.

In Genesi 1:2 leggiamo: “E la terra era senza forma, e vuota; e il buio [era] sull'orlo dell'abisso. E lo Spirito di Dio [Elohim] si muoveva sulla superficie delle acque.” (Genesi 1:2). I Trinitari si impossessano del termine Elohim, e non appena scoprono che significa una pluralità – più di uno – immediatamente concludono che deve significare tre, una Trinità!
 




LO SPIRITO NON E' UNA PERSONA MA UNA "FORZA" (ENERGIA)

Spirito è la traduzione dell'ebraico 'RUACH' e questo termine si ripete 389 volte nell'Antico Testamento. Viene reso come spirito 237 volte nella versione di King James. La Companion Bible dice che l'idea di base che accomuna questi passaggi è “forza invisibile”. In qualsiasi senso si usi la parola 'ruach', essa significa una forza invisibile in virtù dei suoi effetti. Può essere paragonata ad una forza fisica come il magnetismo, la gravità, e nella nostra età moderna, all'elettricità o alla radioattività. La Bibbia paragona questo Spirito al vento.


Nel testo greco del Nuovo Testamento spirito è reso con 'PNEUMA' ed ha lo stesso significato – in greco significa respirare. (Le gomme “pneumatiche” sono riempite d'aria; “pneumonia”, la parola inglese per polmonite, riguarda appunto i polmoni – gli organi di scambio dell'aria). Entrambe le parole hanno come significato primario “respiro”, ma il senso si estende oltre il significato primario. Spirito viene dal latino spirare (traduzione dell'ebraico ruach, che vuol dire respirare). Spirare si trova nella parola “respirazione”, che è il processo del respirare.

Non c'è quindi da stupirsi se dopo la Sua resurrezione Yahushua diede lo Spirito Santo ai Suoi discepoli quando "..soffiò su di loro..", Giovanni 20:22. Lo Spirito Santo venne dalle Sue narici, e NON era affatto una persona!

Sia 'ruach' che 'pneuma' significano semplicemente: “vento, soffio, forza”! Possono anche significare la forza vitale invisibile che è in tutte le creature, oppure un sentimento, un'attitudine o una disposizione dominante. Spirito si può riferire al mondo invisibile, che comprende Yahuveh e le Sue creature angeliche come pure il malvagio regno satanico. Si può riferire inoltre alla forza o al potere sacro, attivo o donatore di vita di Yahuveh.

Tutti questi significati evocano il senso di una vitalità attiva che è invisibile all'occhio umano. Non possiamo vedere lo spirito come non possiamo “vedere” il vento, la gravità, le onde radio, l'elettricità o il magnetismo. Ma possiamo vedere i loro effetti, il risultato della loro attività. Allo stesso modo possiamo vedere spesso gli effetti dello speciale potere dello Spirito Santo di Yahuveh.


I PRIMI PASTORI CONOSCEVANO L'ESSENZA DELLO SPIRITO SANTO


Molti dei primi “pastori”, incluso Giustino martire del secondo secolo, insegnavano che lo Spirito Santo è “un'influenza o un modo di operare della divinità”. Ippolito non attribuiva alcuna personalità allo Spirito Santo. Nella creazione, lo Spirito di Yahuveh, o la Potenza di Yahuveh, uscì da Lui per compiere la Sua volontà. 
Lo Spirito Santo era il potere, la forza, la vitalità che emanava da Elohim che si muoveva e agiva sulla superficie delle acque. Lo Spirito non era una distinta entità che aleggiava sulle acque, e NON era nemmeno un'astronave materiale come qualcuno ha erroneamente insinuato!

 
ESISTONO PROVE TESTUALI A SOSTEGNO DELLA TRINITA'?

Un tentativo di “provare” una Trinità è in 1 Giovanni 5:7. Tuttavia, le più recenti traduzioni della Bibbia hanno rettificato questo versetto spurio. La Bibbia cattolica di Gerusalemme dice a nota di 1 Giovanni 5:7, “Assente in tutti i primi manoscritti greci, in tutte le prime traduzioni e nei migliori manoscritti della stessa Vulgata.” Il falso testo in questione recita: “Ci sono tre che hanno dimora nei cieli, il Padre, il Verbo e lo Spirito Santo: e questi tre sono uno solo.”


La Companion Bible dichiara che questo verso era assente in tutti i manoscritti greci anteriori al sedicesimo secolo ma apparve per la prima volta al margine di alcune delle copie latine: da qui poi si insinuò nel testo. Le traduzioni contemporanee non includono questo verso nel corpo principale del testo ma a volte lo riportano in nota dichiarando che si tratta di un versetto spurio. Si tratta di un'evidente invenzione inserita da qualche fervente Trinitario durante il Medioevo.

Matteo 28:19 viene citato spesso per promuovere la falsa Trinità: “Andate dunque, ed insegnate a tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.” Esistono numerose prove che anche questo versetto non compariva nei testi originali (la Bibbia di Gerusalemme è uno di questi). Ci sono quattro Scritture nell'Antico Testamento in cui pronomi personali plurali sono usati in riferimento ad Elohim. I trinitari sostengono che queste provano l'esistenza di una Trinità, anche se la parola Trinità non appare in nessuno di questi versetti:

“Elohim disse, facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza; e facciamo sì che abbia il dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, e su tutta la terra, e su ogni creatura che striscia sulla terra.” (Genesi 1:26)

“E Yahuveh disse, guardate, l'uomo è diventato come uno di noi, per conoscere il bene e il male: e ora, perchè non allunghi la mano e prenda anche il frutto dell'albero della vita e lo mangi, e viva per sempre.” (Genesi 3:22)

“Scendiamo giù, dunque, e confondiamo le loro lingue, così che non capiscano uno il linguaggio dell'altro.” (Genesi 11:7)

“Sentii anche la voce di Yahuveh che diceva Chi manderò, e chi andrà per noi? Allora dissi Eccomi, manda me.” (Isaia 6:8)

Non c'è assolutamente niente in questi versetti che dovrebbe indurci ad accettare la "teoria" di una Trinità. L'uso di queste persone e pronomi plurali (noi, il nostro) in riferimento alla divinità dimostra solo l'esistenza di numerose potestà celesti o deità. 
Cosa che è confermata anche dall'Apostolo Paolo in 1 Corinzi 8:5,6: "Poiché, sebbene vi siano cosiddetti dèi, come infatti ci sono molti dèi e signori, sia in cielo sia in terra, tuttavia PER NOI esiste UN SOLO Eloah, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e noi viviamo per lui, e un solo Adony, Yahushua HaMashiYah, mediante il quale sono tutte le cose, e mediante il quale anche noi siamo."

Yahushua disse a Filippo: “Colui che ha visto Me ha visto il Padre..” Giovanni 14:9. Altri versetti dimostrano che Yahushua è l'immagine stessa del Padre Eterno, che Egli è l'immagine espressa della Sua persona (Ebrei 1:3; Colossesi 1:15; 2 Corinzi 4:4). Egli è in effetti l'alter ego di questa Maestà univoca nei cieli.

L'apparizione dello Spirito Santo è assimilata ad una colomba, Matteo 3:16. Genesi 1:27 dice chiaramente che l'uomo è creato “ad immagine di Elohim.” Se lo Spirito Santo fosse davvero la 'terza persona' di una Trinità, l'uomo avrebbe anche per certi versi alcuni aspetti di un'uccello, o qualche altro particolare di una colomba! Non vi sembra inverosimile tutto ciò? 




IL GENERE GRAMMATICALE INTESO COME LETTERALE

Un'altra cosiddetta “prova” spesso presentata per dimostrare che lo Spirito Santo è un'essere senziente è il fatto che nelle Scritture in lingua inglese sono spesso riferiti allo Spirito Santo pronomi personali maschili come “He” (egli), “Him” (lui) o “His” (il suo). Giovanni 14:17 viene citato a sproposito per attribuire forzosamente un aspetto di personalità allo Spirito Santo: “...lo Spirito della verità; il quale ('whom') il mondo non vede e non conosce, perciò non può riceverlo. Ma voi lo conoscete; perchè dimora in voi e resterà con voi per sempre.” (Giovanni 14:17)


L'uso del pronome “whom” in questo testo è ingiustificato e riflette semplicemente il pregiudizio del traduttore. “Which” (=che) rende meglio la forma neutra usata in greco. Il pronome greco è riferito a Difensore (in greco, 'Parakletos'), che è un nome di genere maschile, e apparentemente è per questo motivo che i traduttori sono ricorsi ai pronomi “Him” e “He”.

Bisogna tenere conto del fatto che nella maggior parte delle lingue europee i nomi hanno un genere. Per i popoli di lingua inglese questa è una caratteristica piuttosto peculiare delle loro lingue. Ad esempio, in tedesco “piatto” è un sostantivo maschile. In italiano “coltello” è maschile e “forchetta” femminile. Sarebbe altrettanto logico insistere che “piatto” e “coltello” sono persone – per via dell'uso del maschile in tedesco e in italiano – quanto lo sarebbe dichiarare che il “difensore” sia una persona perchè il sostantivo 'Paraklètos' è maschile in greco. I pronomi devono concordare in numero, caso e genere. La grammatica inglese per questo aspetto non è altrettanto sofisticata.

La parola greca per spirito 'pneuma' è di genere neutro e dovrebbe essere resa propriamente con “esso (it). Alcune traduzioni non si conformano alla Bibbia di King James nel riferirsi allo Spirito con “He” (egli), ma più propriamente con “it” (esso). Queste Bibbie sono la Diaglott (una traduzione letterale dal greco), la Rotherham, la Literal Concordant e la Goodspeed, tra le altre. I pronomi riferiti allo Spirito sono similmente neutri. Ma quelli riferiti al Padre e al Figlio sono di genere maschile.

Contrariamente al greco, i nomi ebraici non hanno un genere neutro. In ebraico, un nome può essere solo maschile o femminile. Perciò, sebbene 'ruach' (spirito) sia di genere maschile, secondo le regole della grammatica ebraica, la fede giudaica NON considera 'ruach' una persona, ma un POTERE o una FORZA.


NON BASTA LA PERSONIFICAZIONE PER CREARE UNA PERSONA

Non è un caso raro per la Bibbia personificare oggetti o eventi attribuendo loro caratteristiche umane o qualità animate. Paolo dice in Romani 5:14, “Ciononostante, la morte regnò da Adamo a Mosè...” La morte siede metaforicamente su un trono e governa come un re. 
Paolo associa al peccato gli attributi di una persona quando scrive: “il peccato, infatti, ha colto l'occasione offerta dal comandamento, mi ha sedotto e mi ha fatto morire per mezzo dello stesso comandamento.” (Romani 7:11) Dovremmo forse intendere che il peccato ha ingannato e ucciso Paolo? Niente affatto! Paolo ha commesso il peccato. Ha infranto la legge di Yahweh e quindi è stato condannato a morte. Paolo sta usando una figura retorica, dando al peccato una personalità.

Similmente, Paolo personifica la parola greca agape (tradotta erroneamente come carità, ma in realtà è 'amore disinteressato'dando anche a questa attributi fisici: “L'amore agape è paziente e generoso; non invidia; non si vanta, non si gonfia d'orgoglio, non si comporta scorrettamente, non cerca il proprio vantaggio, non va in collera per un nonnulla, non ha pensieri cattivi; non gode dell'ingiustizia, ma sua gioia è la verità; sopporta ogni cosa, crede in ogni cosa, spera in ogni cosa e resiste ad ogni cosa. L'amore agape non muore mai: cesserà il dono delle profezie, cesserà il dono delle lingue, finirà il dono della sapienza.” (1 Corinzi 13:4-8)

Paolo sa che l'AMORE NON E' UNA PERSONA, ma dotando l'amore agape di una personalità egli è in grado di mostrare il grande potere e la grande influenza che l'amore può esercitare nelle nostre vite. L'animazione di una cosa nella Bibbia non trasforma questa cosa in una persona. La Bibbia è ricca di figure retoriche, metafore, parabole e similitudini. Notate i seguenti esempi di personificazione nella Bibbia in cui vengono forniti attributi viventi ad oggetti inanimati:

“Misericordia e verità si sono incontrate; giustizia e pace si sono scambiate un bacio” (Salmi 85:10)

“La verità zampillerà fuori della terra; e la giustizia rimirerà dal cielo” (Salmo 85:11)

“I fiumi battano le mani, ed esultino insieme le montagne” (Salmo 98:8)

“Arrossirà la luna, impallidirà il sole, quando il Dio degli eserciti regnerà sul monte Sion e a Gerusalemme, davanti ai suoi anziani risplenderà la Sua gloria.” (Isaia 24:23)

“Si rallegrino per loro le lande selvagge e i luoghi solitari; esulti il deserto e fiorisca come una rosa.” (Isaia 35:1)

“Esultate, cieli, perchè Yahuveh ha agito; giubilate, profondità della terra: gridate di gioia, o monti, o foreste con tutti i vostri alberi: poiché Yahuveh ha redento Giacobbe, e lo ha glorificato in Israele.” 
(Isaia 44:23)

“E teneva nella mano destra sette stelle, e dalla sua bocca usciva una spada affilata a doppio taglio. Il suo viso era luminoso, come il sole nella sua (his) forza” (Apocalisse 1:16).

L'uso del pronome possessivo “his” trasforma forse il sole in una persona?

“Voi siete il sale del mondo: ma se il sale perde il suo (his) sapore, come potrà recuperarlo...” (Matteo 5:13) Il sale è forse una persona?


GLI ATTRIBUTI INANIMATI E IMPERSONALI DELLO SPIRITO SANTO


Il potere o forza invisibile che emana da Yahuveh non può essere visto, e spesso è trattato come una sostanza materiale. Lo Spirito è VERSATO (Isaia 32:15; 44:3; Atti 2:17); SPARSO (Tito 3:5-6, Atti 2:33); ed ha RIEMPITO le persone (Atti 2:2-4, Efesini 5:18). Yahushua stesso è stato CONSACRATO nello Spirito (Atti 10:38) e gli uomini sono stati BATTEZZATI in esso (Matteo 3:11).


E' forse possibile che una persona sia “versata” su un'altra? Se lo Spirito è propriamente riconosciuto come una forza o un'energia, allora viene compreso il senso corretto dello Spirito che dà alle persone la forza di obbedire alle leggi di Yahuveh, soprattutto se sono riempiti di quello Spirito che è stato versato su di loro.

Leggiamo in Atti 10:38 che Yahuveh ha consacrato Yahushua con lo Spirito Santo. Questo atto sarebbe incomprensibile se accettassimo l'insegnamento pagano per cui lo Spirito Santo sarebbe una persona uguale al Padre e al Figlio. Perchè e come potrebbe questa 'persona' di uguale potere essere 'infusa' nel Figlio che ha uguale potere?

Solo se intendiamo propriamente lo Spirito come forza o energia, (potenza) versato sul Figlio, fino a saturarlo come fa l'olio in bottiglia, riusciremo a comprendere pienamente il significato biblico di “consacrare”, “ungere” (in inglese “anoint”) e capire perchè Yahushua è chiamato il Messia, l' “unto” di Yahuveh (ungere significa riempire con olio). 


Messia unto spirito santo


LA TRINITA' E IL CULTO PAGANO DI BAAL

Dimostrare che una dottrina non ha fondamento scritturale, a persone che 'non vedono' cosa è scritto veramente nella Bibbia, risulta più difficile quando quella dottrina viene insegnata come verità per secoli. Le liturgie e i credo come pure i ritornelli dei canti (come: “santo, santo, santo, il signore dio dell'universo”), ascoltati e cantati fin dall'infanzia, hanno scolpito nelle nostre menti e nei nostri cuori l'idea di una Trinità. 
Falsi concetti vengono accettati come pietre fondanti se non vengono mai analizzati o messi in discussione. Ma se esposti alla luce penetrante delle Scritture, la verità diviene limpida come il cristallo agli occhi dello studioso della Bibbia sincero e di mente aperta.

Il concetto della trinità compare effettivamente nell'Antico Testamento e bisogna rimarcare che è riferito all'adorazione della divinità pagana Baal:

“Da Baal-Shalishà venne un uomo, che portò pane di primizie all'uomo di Eloah; venti pani d'orzo e grano novello che aveva nella bisaccia. E disse, dallo da mangiare alla gente.” (2 Re 4:42)

L'ebraico 'shalisha', che significa “tre”, è connesso con il trinitario Baal! Baal aveva grande influenza in agricoltura, dove veniva adorata la trinità di terra, sole e acqua.


LO SPIRITO SANTO SIMBOLIZZA GLI ATTRIBUTI DI YAHUVEH

Lo Spirito Santo è un'energia, una corrente invisibile e sacra che viene dal Padre Celeste ed è condivisa da Suo Figlio Yahushua. Questo Spirito, forza o potenza, compie la 'Loro' volontà. A volte Yahuveh si riferisce al Suo Spirito come ad una poternza un'attitudine, una forza pervasiva, un'influenza dinamica che deriva da Lui. Il Suo Spirito, emanando da Lui stesso, ci aiuta a raggiungere uno standard di giustizia molto più elevato di quello umano e influenza il comportamento in maniera talmente forte che spesso è visto come una forza di vita, come diviene evidente dai seguenti versetti:

E Yahweh disse, il Mio Spirito non resterà sempre nell'uomo, perchè egli è carne: la sua vita sarà di centoventi anni.” (Genesi 6:3)
Ma pietro disse, Anania, perchè Satana ha riempito il tuo cuore al punto da mentire allo Spirito Santo, e tenere per te parte del ricavato dalla vendita del terreno?” (Atti 5:3)
Lo Spirito stesso ci assicura che siamo figli di Dio.” (Romani 8:16)

Chi non comprende che questo uso 'metaforico' è semplicemente un'estensione dello stesso Yahuveh, salta alla conclusione che Egli stia parlando di un altro essere. La Nuova Enciclopedia Religiosa Schaff-Herzog spiega che anche se le Scritture usano termini come si rattristò” in riferimento allo Spirito Santo, la terminologia non dovrebbe essere intesa come riferita a una persona separata“Un simile concetto si rinviene nell'uso che Giovanni fa dei termini insegnare, rimproverare e dichiarare, applicati al Paracleto (difensore) personale. Tuttavia, interpretare questi passaggi come se implicassero una persona distinta da Yahuveh e Yahushua, chiamata Spirito, non è giustificato.” (Trinity, Doctrine of, p.19)


SINOPSI SCRITTURALE DI FATTI RIFERITI ALLO SPIRITO SANTO

Non tutte le seguenti affermazioni sono state analizzate in dettaglio in questo breve trattato, ma esse sono tuttavia importanti da considerare in relazione ad una dottrina della Trinità sostenuta dalle Scritture:
  • Il filosofo greco Platone e i Platonici Alessandrini sono la fonte della moderna dottrina della Trinità. L'autore Alvan Lamson studia a fondo la dottrina della Trinità e riassume ciò che la storia lascia intendere della trinità a pag. 34 di “The Church of the First Three Centuries”: “...dobbiamo guardare non alle Scritture Ebree, né agli insegnamenti di Yahushua e dei suoi discepoli, ma a Filo [il filosofo ebreo del primo secolo] ed ai Platonici Alessandrini. Coerentemente con questa visione, sosteniamo che la dottrina della trinità ebbe una formazione graduale e tardiva; che ebbe la sua origine in una fonte del tutto estranea a quella delle Scritture ebraiche e cristiane; che crebbe e fu innestata sulla Cristianità per mano dei Padri Platonici...”
  • La chiesa apostata babilonica intorno al quarto secolo accettò la Trinità, che fu poi tramandata alle sue figlie, tutte le chiese della cristianità attuale. L'accettazione di una divinità trina fu influenzata dai culti politeistici che sopravvivevano ovunque tra i pagani.
  • Nè il termine Trinità, né la corrispondente dottrina si trovano nel Vecchio o nel Nuovo Testamento.
  • Lo Spirito Santo non è una persona.
  • Ruach (ebraico) e pneuma (greco) sono i termini da cui deriva lo Spirito Santo delle nostre Bibbie. Essi hanno come significato base “vento o respiro” sia in ebraico che in greco.
  • Lo Spirito santo è quella forza o energia invisibile che promana dal Padre e dal Figlio. Può essere paragonata ai raggi del sole che ci danno luce e calore. I raggi non sono il sole, ma sono il potere che emana dal sole.
  • I pronomi personali riferiti allo Spirito Santo non bastano a farne una persona, come il fatto che Yahushua dica a Pietro di rimettere la spada nel suo (“his”) fodero (Matteo 26:52) non fa della spada una persona maschile.
  • Lo Spirito può essere “sparso” (Atti 2:33), “riversato” (Atti 2:17), “respirato” (Giovanni 20:22), “ravvivato” (2 Timoteo 1:6), “spento” (1 Tessalonicesi 5:19), “rinnovato” (2 Corinzi 4:16) – tutte cose che sono letteralmente incompatibili con una qualsiasi persona o essere.
  • Il Padre e il Figlio parlano tra di loro, ma non parlano mai personalmente allo Spirito Santo.
  • Nella Bibbia non si prega mai lo Spirito. Se lo Spirito Santo fosse una persona, allora sarebbe lo Spirito Santo e non Yahweh il Padre di Yahshua. Notiamo come Yahshua fu concepito nella carne: “Ma mentre meditava su queste cose, l'angelo di Yahweh gli apparve in sogno e gli disse, Giuseppe, figlio di Davide, non aver paura di prendere Miriam come tua moglie: poiché ciò che è concepito in lei proviene dallo Spirito Santo.” (Matteo 1:20). Tuttavia Yahshua chiamava Yahweh Suo Padre, e non lo Spirito Santo. Egli fu concepito da e attraverso la potenza di Yahweh – ciò fa di Yahweh Suo Padre.

LE SCRITTURE NON CHIAMANO MAI LO SPIRITO SANTO "LA TERZA PERSONA"

I saluti che si ritrovano nei primi versetti delle lettere di Paolo, Pietro e Giovanni menzionano Padre e Figlio, ma non lo Spirito. Nelle sue lettere Paolo saluta i fratelli nel nome di Yahuveh e di Yahushua. Paolo in apertura delle sue lettere non saluta mai nessuno “in nome dello Spirito Santo”. Non essendo una persona, lo Spirito Santo non ha un nome, come invece Yahuveh e Yahushua. Ad esempio, in Efesini 1:2 si legge “Yahuveh nostro Padre e Yahushua Salvatore e Messia vi diano grazia e pace.”
Il significato biblico dell'essere “uno” è quello di essere d'accordo, in armonia di intenti. Non quello di essere un unico personaggio.
Elohim, usato nella Genesi, non significa specificamente “tre”. Semplicemente significa più di uno, una pluralità.
Gli esempi forniti dalla Bibbia mostrano il Padre su un trono: Ezechiele 1:26; Daniele 7:9; Atti 7:55-56; Apocalisse 4:2; 5:1,7; 20:11, etc. Allo Spirito Santo non è dato un trono (ma vive in noi, come in Stefano, Atti 7:55).


ispirazione profeta spirito santo YHVH



LASCIATE CHE LA POTENZADEL SUO SPIRITO TRASFORMI LA VOSTRA VITA

Come sinceri credenti in Yahuveh, sta a noi essere in armonia con la Sua volontà e consentire alla potenza del Suo Spirito di motivare le nostre azioni, permeare i nostri pensieri ed elevare i nostri desideri verso il bene. Mentre maturiamo nel Messia, abbandoniamo i nostri desideri egoistici, carnali e mondani e ci sforziamo di camminare in quel regno più elevato, celeste, lasciando che il Suo Spirito guidi i nostri passi.
La divina potenza di Yahushua ci ha dato tutto ciò che è necessario per vivere santamente. Perchè egli ci ha fatto conoscere Eloah, il quale ci ha chiamati con la sua gloria e la sua potenza. Egli ci ha donato quelle cose grandi e preziose che erano state promesse perchè anche voi, fuggendo la corruzione dei desideri di questo mondo, diventiate partecipi della natura divina.” (2 Pietro 1:3-4)

Possiate trovare la pace che supera ogni comprensione nel sottomettervi all'onnipotente Yahuveh e nel cominciare a vivere per Lui e non più solo per voi stessi e il denaro!