16 febbraio 2023

CHI SONO I DUE TESTIMONI DESCRITTI IN APOCALISSE: MOSHE' ED ELYAH?

 

TESTIMONI APOCALISSE RIVELAZIONE


Si è molto discusso sul significato dei due Testimoni descritti in Apocalisse al Cap 11, e la maggioranza delle religioni e degli studiosi appartenenti alla Cristianità in tutto il mondo continuano a credere che due persone fisiche dovranno apparire a metà della grande tribolazione che colpirà l’umanità prima del ritorno del Messyah.

In questa sede dimostreremo con quanto è scritto nella Bibbia e [SENZA] interpretazioni arbitrarie come risponde a questa domanda la parola stessa del Creatore.

In Apocalisse 11:4 è scritto: Questi sono i due olivi e i due candelabri che stanno davanti all’Adonay della terra.

Il candelabro (Menorah il candelabro ebraico a sette bracci) rappresenta un albero con i suoi rami, e la sua luce è una metafora della Torah (insegnamento/Legge) di Yahuveh. Un fondamentale simbolo di Yahushua e di Israele, questo “albero” può dare solo buoni frutti (come l’olivo).  Questi due testimoni sono alberi di olivo che danno “buon frutto” e sappiamo che dall’olivo veniva estratto l’olio che serviva ad alimentare le lampade compreso il candelabro a sette bracci (Menorah). L’albero generalmente usato nella Bibbia per simbolizzare Israele è il fico, ma nella profezia di Ezechiele su Israele troviamo che si parla di due olivi a causa della dispersione delle due case di Israele in mezzo agli Assiri e ai Babilonesi (722 a.C.-586 a.C.). Secondo una interpretazione rabbinica Israele un giorno diverrà un solo albero, fatto delle stirpi congiunte di Yahudah e di Ephraim, ma per il momento queste due case, a cui Yahuveh si riferisce come ai Suoi “testimoni”, sono disperse e separate.

 

DUE OLIVI, DUE TESTIMONI, LUCE DEL MONDO

Zaccaria 4:11-14 “Io gli dissi: ‘che significano questi due olivi a destra e a sinistra del candelabro?’ Per la seconda volta presi a dire : ‘Che significano questi due ramoscelli di olivo che stanno ai lati dei due condotti d’oro per cui scorre l’olio dorato?’ Egli mi disse: ‘Non sai che cosa significano queste cose?’ Io risposi: ‘No, mio signore!’ Allora egli disse: ‘Questi sono i due candelabri che stanno presso l’Adonay di tutta la terra’.” (si vedano anche Matteo 17:3-4 e Apocalisse 11:3-10).

Notiamo che l’ultima frase nel verso precedente fu scritta circa nel 520 a. C., e si ritrova in Apocalisse 11 dove sono descritti i due testimoni: Apocalisse 11:3-4 “Io concederò ai miei due testimoni di profetizzare, ed essi profetizzeranno vestiti di sacco per milleduecentosessanta giorni. Questi sono i due olivi e i due candelabri che stanno davanti al Signore della terra”.

Sia che vengano chiamati candelabri, olivi o testimoni, tutti questi appellativi si riferiscono a tutti coloro che profetizzano, testimoniano e insegnano i comandamenti del Padre Onnipotente come fecero i servitori e profeti fino al Suo Messyah. Yahushua disse di essere la Luce del mondo, ma ha anche dichiarato che coloro che lo seguono e osservano le leggi di Eloah sono anch’essi la luce del mondo: Matteo 5:14-17 “Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può essere nascosta, e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candelabro ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinchè vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli. Non pensate che io sia venuto a distruggere la Legge o i profeti. Non sono venuto per abolire, ma per portare a compimento”.

Subito dopo aver paragonato i suoi discepoli alla luce del mondo, Yahushua parla di “buone opere”, e poi ci avverte di non pensare che Lui sia venuto ad abolire la Torah, la legge e i profeti. Anzi, la “luce” è proprio la Legge di Eloah (Torah):

Proverbi 6:23 Il precetto è infatti una lampada, l’insegnamento una LUCE, le correzioni e la disciplina sono la via della vita.”

Isaia 8:20 “Alla legge! Alla testimonianza! Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui nessuna aurora!”

Ora sappiamo che Israele è stato il primo “Testimone” delle leggi morali universali per conto di Yahuveh nel suo tempo e che non essendo riuscito a completare l’opera di testimonianza affidatagli nel vecchio patto Mosaico, il Messyah è venuto per completarla fondando e formando attraverso un nuovo patto e un popolo (eb. ‘qahal’, gr. ‘ekklesia’) che rappresenti un Israele spirituale evoluzione del precedente che è divenuto il secondo “Testimone” delle stesse leggi ora scritte non più su pelle, carta o pietra, ma nei cuori degli uomini di buona volontà. Questo è anche confermato dallo Spirito Santo per bocca dell’Apostolo Paolo:

Romani 2:28,29 “Giudeo infatti non è colui che è tale all’esterno; e la circoncisione non è quella esterna, nella carne; ma Giudeo è colui che lo è interiormente; e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, non nello scritto; di un tale Giudeo la lode proviene non dagli uomini, ma da Eloah.”

 

LA FINE DEL SEGRETO DI YAHUVEH

SEGRETO YAHUSHUA YAHUVEH

 

A Giovanni fu detto in Apocalisse 10:7 “ma nei giorni in cui si sarebbe udita la voce del settimo angelo, quando egli avrebbe suonato la tromba, si sarebbe compiuto il mistero di Eloah, come Egli ha annunciato ai suoi servi, i profeti.” E ancora (Ap. 10:11) “Poi mi disse: ‘E’ necessario che tu profetizzi ancora su molti popoli, nazioni, lingue e re.”

A questo discepolo che il mondo conosce come Giovanni, fu detto che avrebbe profetizzato ancora “su molti”, allora potremmo pensare che egli non è ancora morto? Questo è impossibile in quanto l’Apostolo Paolo ispirato dallo Spirito Santo dice: “Poiché questo vi diciamo mediante la parola dell’Adonay: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati (nella morte – ndr); perché l’Adonay stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Eloah, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti nel Messyah; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare l’Adonay nell’aria; e così saremo sempre con il nostro Adonay.” 

Perciò da questa scrittura si evince chiaramente che Giovanni non è affatto ancora vivo in cielo, ma attende anche lui la chiamata alla risurrezione insieme agli altri componenti della classe dei 144.000 eletti a regnare insieme con il Messyah.

Allora chi poteva mantenere vera la profezia biblica di profetizzare su molti popoli, nazioni, lingue e re nel futuro se Giovanni è addormentato nella prima morte da cui verrà risuscitato? Sicuramente solo una “persona allegorica e composita” (cioè composta da più persone nel tempo) della classe di Giovanni. Egli era discepolo del Messyah e in quanto tale apparteneva ad una classe composita di persone anche chiamate “piccolo gregge” (Luca 12:32) e di questo fanno parte solo i 144.000 eletti a regnare. Questo nucleo è anche chiamato la “sposa” che si deve unire al Messyah ed essere una sola cosa (Ap. 19:7). Inoltre tutti questi sono come un solo corpo e come tale vengono rappresentati nella Bibbia (Rom. 12:4-5; 1 Cor. 12:14;). Il Messyah era stato mandato a predicare nell’antico Israele e non alle nazioni, ed è da lì che vengono presi i primi appartenenti a questo piccolo nucleo inziale.

Ma il segreto dei secoli non finisce qui perchè c’è un’altra rivelazione. Giov. 10:16 “Ho anche altre pecore, che non sono di quest’ovile; anche quelle devo raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore.”

Chi sono queste “altre pecore”? Sono le stesse di cui parla il Messyah stesso in Giov 17:20, cioè tutti coloro che ascolteranno e ubbidiranno ai comandamenti spirituali insegnati da Yahushua e trasmessi attraverso i suoi veri discepoli nei secoli. Perciò essi diverranno attraverso le opere della loro fede in Yahushua un unico gregge o 'corpo'. E questo corpo/gregge ha adempiuto ciò che era scritto fino ad oggi. Pertanto la classe allegorica/composita di Giovanni ha davvero profetizzato “ancora su molti popoli, nazioni, lingue e re” alla Gloria dell’Onnipotente Yahuveh e del Suo Messyah.

Apocalisse 11:7-10 “E quando avranno terminato la loro testimonianza, la bestia che sale dall’abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà. I loro cadaveri giaceranno sulla piazza della grande città, che simbolicamente si chiama Sodoma ed Egitto, dove anche il loro Signore è stato crocifisso. Gli uomini dei vari popoli e tribù e lingue e nazioni vedranno i loro cadaveri per tre giorni e mezzo e non lasceranno che siano posti in sepolcri. Gli abitanti della terra si rallegreranno di loro e faranno festa e si manderanno regali gli uni agli altri, perché questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra.”

Quando avranno finito la loro testimonianza la bestia li vincerà e li ucciderà; è un evento parallelo alla chiusura delle porte alla festa delle nozze dell’agnello (Matt. 25:11), all’entrata del popolo di Yahuveh nelle camere affinchè la denuncia passi nel mondo (Isaia 26:20), il popolo di Eloah verrà dato nelle mani dei nemici per tre tempi e mezzo (Daniele 7:25), e i nemici vinceranno (apparentemente e momentaneamente) i santi (Daniele 8:24). Da questo evinciamo che come è scritto gli sarà concesso di vincere i santi dell’Altissimo che in questo passo dell’Apocalisse vengono rappresentati dai due testimoni figurativi.

Sarà esattamente come se la Verità sia “morta per la strada”:
Isaia 59:14 “La rettitudine si è ritirata e la giustizia si è tenuta lontana; la verità, infatti, soccombe sulla piazza pubblica e il diritto non riesce ad avvicinarvisi.”

 


Apocalisse 11: 11-12 “Ma dopo tre giorni e mezzo uno spirito di vita proveniente da Eloah entrò in loro; essi si alzarono in piedi e grande spavento cadde su quelli che li videro. Ed essi udirono una voce potente che dal cielo diceva loro: ‘Salite quassù!’ Essi salirono in cielo in una nube e i loro nemici li videro.”

Questo passaggio rappresenta chiaramente la resurrezione dai morti di quelli che sono stati eletti a regnare nei cieli, e sarà subito seguita dalla trasformazione immediata di quelli che saranno ancora in vita sulla terra in quel momento. La festa di unione tra Yahushua e la Sua sposa (i 144.000 eletti) allora potrà avere luogo, e avverrà tre giorni e mezzo dopo che i “testimoni” erano stati simbolicamente “uccisi” (vinti) dal sistema della Bestia in adempimento alla profezia di Daniele.

I “testimoni” sono simbolicamente anche i Dieci Comandamenti, poichè l’alloggio delle due tavole della legge era chiamato TENDA DELLA TESTIMONIANZA. Le due tavole erano identiche, e scritte su entrambi i lati. Esse erano a testimonianza dell'unione tra Yahuveh e le 12 tribù di Israele – una tavola era quella dello Sposo, ed una era quella della Sposa (ketuba matrimoniale). Questi due testimoni attestano l’atto di unione, quindi un giorno saranno presentati come prova; ed è interessante come vi sia una visione dell’Arca dell’Alleanza nei cieli in mezzo al Tempio di Eloah, in cui erano contenute le tavole della legge, in Apocalisse 11, lo stesso capitolo che descrive i due testimoni:

Apocalisse 11:19 “Allora il tempio di Eloah che è in cielo si aprì e nel suo tempio apparve l’arca del suo patto. Vi furono lampi, voci, tuoni, un terremoto e una grandinata.”

Comprendiamo quindi che il “tempio di Eloah” che è in cielo racchiude in sè il Patto Eterno suddiviso in due tempi (testimoni), con Israele prima (V.T.) e poi con il Messyah (N.T.) per la salvezza dell’umanità. Essendo anche noi uniti a Yahushua e Lui al Padre siamo tutti lo stesso tempio (2 Cor. 6:16), perciò sarà visibile dall’interno del nostro tempio all’esterno il “patto di alleanza eterno” tra Eloah e il genere umano attraverso il nostro modo di essere e vivere in armonia con le Sue eterne leggi morali universali, perchè le Sue leggi saranno scritte eternamente nei cuori degli uomini giusti.

La percezione comune ed errata tra gli studiosi della cristianità su questa profezia è il punto di vista monodimensionale per cui i due testimoni dovrebbero essere semplicemente due uomini che profetizzano per 3 anni e mezzo durante la Grande Tribolazione, mentre il resto dei qodeshim (santi) sarà “rapito” o all’inizio, o nel mezzo della tribolazione. Ma come stiamo apprendendo invece questi due simbolici uomini sono in realtà l’assemblea del popolo di Israele il primo patto/testamento e l’assemblea dei discepoli di Yahushua il secondo patto/testamento.

Il problema dell’umanità negli ultimi 3500 anni, dal tempo in cui è stato suggellato il primo Patto, è che gli viene insegnato che non c’è più bisogno di obbedire a quei vecchi comandamenti. I due testimoni (come candelabri e olivi) devono profetizzare la verità per illuminare nelle tenebre spirituali quale sia la strada per la vera vita, come fece il profeta:

Geremia 11:6 E Yahuveh mi disse: “Proclama tutte queste parole nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme, dicendo: ‘Ascoltate le parole di questo patto e mettetele in pratica!’”

Oggi sentiamo dire da falsi maestri che non dobbiamo rispettare le “opere della legge”, o usare il vero NOME di Colui che adoriamo e serviamo come EL (=O'Theòs =Dio)
Eppure, al contempo ci dicono di versare le decime, per diffondere il loro falso “vangelo” ipocrita e mortifero.
Il vero messaggio è rimasto sempre lo stesso: “Pentitevi, perchè il regno di Yahuveh si avvicina!” Miliardi di persone oggi credono in varie religioni e deità. Yahuveh sta per dimostrargli che Lui è l’unico YAHUVEH sopra tutti gli Elohim!

 

IL VERO ISRAELE: IL TESTIMONE CHE YAHUVEH E’ L’UNICO 

ELOAH DEGLI ELOHIM

ISRAELE SPIRITUALE VERO TESTIMONE

 

Isaia 43:9-12 “Si radunino tutte assieme le nazioni, si riuniscano i popoli! Chi tra di loro può annunciare queste cose e farci udire delle predicazioni antiche? Procurino i loro testimoni e stabiliscano il loro diritto, affinchè, dopo averli uditi, si dica “E’ vero!”
“I miei testimoni siete voi”, dice Yahuveh, “voi e il mio servo che io ho scelto, affinchè voi lo sappiate, mi crediate e riconosciate che io sono. Prima di me nessun Elohim fu formato, e dopo di me non ve ne sarà nessuno. Io, io sono Yahuveh, e fuori di me non c’è salvatore. Io ho annunciato, salvato, predetto, e non un dio straniero in mezzo a voi; voi me ne siete testimoni”, dice Yahuveh.

Yahuveh è Eloah, e quelli che gli sono fedeli testimoniano di Yahuveh Colui che libera! Questo è in contrasto con la testimonianza che “Allah è il solo Dio, e Maometto è il suo profeta”. Sta per verificarsi una contesa finale tra i due testimoni e i profeti di Baal e di Astarte, proprio come ai tempi di Elyah. Miliardi di persone vedranno finalmente chi è davvero Eloah Yahuveh.

Non vi consiglio quindi di avere una visione ristretta sul tema dei due testimoni. Alcuni hanno suggerito che si tratti di Enoch e di Elyah, o di Moshè ed Elyah (che apparvero entrambi insieme a Yahushua in Matteo 17). Non ci dobbiamo affatto preoccupare di chi siano, perchè come abbiamo visto non sono due uomini di carne, ma occuparci piuttosto di lasciare che Yahushua adoperi i Suoi due olivi nella loro massima capacità per portare al mondo il messaggio che Yahuveh è Eloah, e che è necessario pentirsi e obbedire ai suoi ‘insegnamenti’ (leggi morali universali – ndr) poichè la fine è vicina. Questo potrebbe sembrare “legalismo” ai fuorilegge delle false religioni della prostituta Babilonia, e suonare terrificante agli orecchi dei governi che intravedono la fine dei loro regimi umani.

Un testimone deve indossare l’armatura (Isaia 59:17 e Efesini 6:14). Il “fuoco” che esce dalla loro bocca è la spada dello Spirito, la Parola di Yahuveh (la Sua Parola). Essa ferisce per poter guarire, ed è la nostra unica arma. Essa “tortura” quelli che abitano sulla Terra (Apocalisse 11:10 = “Gli abitanti della Terra si rallegreranno tra di loro e faranno festa, e si manderanno regali gli uni agli altri, perchè questi due profeti erano il tormento degli abitanti della Terra.”). Quelli che crederanno che finalmente la Verità giace morta per la strada potranno finalmente mandarsi gli uni agli altri “regali”, di false filosofie umane, senza dover più competere con la Verità. Costoro non desiderano certamente ricevere regali da Yahushua, che dona gratuitamente a tutti quelli che si rivolgono a lui per avere doni (doni di tipo spirituale, in accordo con la Sua volontà).

Yahushua ci ha avvertito di guardarci dai “falsi profeti”, e ci ha detto come riconoscerli:

Matteo 7:16 “Li riconoscerete dai loro frutti. Si raccoglie forse uva dalle spine o fichi dai rovi?”

Egli spiegò anche che molti si sarebbero allontanati da Lui, perchè guidati da lupi rapaci, e avrebbero vissuto senza la Torah (senza la legge = ANOMIA). Nell’ottavo secolo a.C. fu scritto questo messaggio che riguarda noi alla fine dei tempi:

Isaia 30:8-11 Ora vieni e scrivi queste cose in loro presenza sopra una tavola, e scrivile in un libro, perchè rimangano per i giorni futuri, come testimonianza per sempre. Poichè questo è un popolo ribelle, sono figli bugiardi, figli che non vogliono ascoltare la legge di Yahuveh, che dicono ai veggenti: “Non vedete!” e a quelli che hanno visioni: “Non ci annunciate visioni di cose vere! Diteci cose piacevoli, vedete cose immaginarie! Uscite fuori dalla Via, abbandonate il sentiero retto, allontanateci dagli occhi il Santo d’Israele!”

Andate pure in una congregazione qualsiasi e vedrete: insegnano cose piacevoli piuttosto che la Verità di Yahuveh; insegnano al loro gregge a deviare dalla Via, e ad allontanarsi dal sentiero retto.

Atti 1:7-8 Egli rispose loro: “Non spetta a voi sapere i tempi o i momenti che il Padre ha riservato alla propria autorità. Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi SARETE TESTIMONI in Gerusalemme e in tutta la Giudea e Samaria, e fino alle estremità della terra.

Mentre i due testimoni compiono il loro dovere fino alla fine, ci saranno molti altri testimoni in tutta la Terra che avranno ricevuto potenza – i tralci della vite, i Netzarym delle due case. I “Samaritani” (le simboliche 10 tribù del nord), e la simbolica Giuda, saranno uniti nella testimonianza che Yahuveh è Eloah, e non la divinità lunare Allah.

Giovanni 15:5-8 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me, e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perchè senza di me non potete fare nulla! Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono e si bruciano. Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli.”

Noi ci chiamiamo Netzarym come in Atti 24:5, e questa parola in ebraico significa “rami/tralci” ma anche “sentinelle, guardiani, custodi”. Non solo obbediamo al Suo Patto, ma siamo custodi della verità rivelataci e insegniamo ad altri a fare altrettanto, accrescendo così il popolo dell’Israele spirituale che sono figli di Abrahamo. Il nostro frutto sono l’obbedienza e l'umiltà, ed esso mostra che siamo stati liberati perchè abbiamo ricevuto l’amore per la Verità, che è la Parola di Yahuveh.


Si avveri su tutti i Netzarym nel mondo questa preghiera:

Giovanni 17:17 “Santificali nella verità. La Tua Parola è Verità”


Cosi Sia in Verità.

HaleluYah